FonteUfficiale.it “ I controlli fiscali sul conto corrente si possono fare anche senza autorizzazione „

Secondo un’ordinanza della Corte di Cassazione l’accertamento fiscale basato sulle movimentazioni del conto corrente è valido anche in assenza di autorizzazione

La Corte di Cassazione ha emesso un’ordinanza il 23 febbraio 2024 che conferma la validità dei controlli fiscali sui conti correnti anche senza autorizzazione preventiva. Questa decisione rafforza il ruolo dell’Agenzia delle Entrate nelle indagini per contrastare l’evasione fiscale, consentendo l’utilizzo delle movimentazioni bancarie come base per emettere atti di accertamento e recuperare somme dovute.

Secondo il decreto legislativo 600 del 1973, gli uffici competenti possono richiedere i dati bancari e le movimentazioni previa autorizzazione del direttore centrale dell’accertamento dell’Agenzia delle Entrate o del direttore regionale, o del comandante regionale per il Corpo della Guardia di Finanza.

Nel caso oggetto dell’ordinanza, l’Agenzia delle Entrate ha proceduto al recupero di somme di imposte non versate basandosi su indagini finanziarie, senza richiedere l’autorizzazione preventiva. Sebbene la Commissione tributaria regionale della Sicilia avesse annullato l’accertamento, la Corte di Cassazione ha ribadito che la mancanza di autorizzazione non rende inutilizzabili i dati acquisiti, salvo se ciò arrechi un pregiudizio al contribuente o coinvolga diritti fondamentali costituzionali.

La Corte ha precisato che non è necessario allegare l’autorizzazione agli atti di accertamento, poiché la sua mancanza non comporta l’illegittimità dell’accertamento stesso, a meno che ciò non arrechi un pregiudizio concreto al contribuente. Inoltre, l’esibizione dell’autorizzazione non è essenziale per la motivazione dell’atto. Pertanto, l’accertamento fiscale sui conti correnti è valido anche senza autorizzazione preventiva.