I concessionari degli stabilimenti balneari sono in allarme per gli effetti della direttiva Bolkestein, che potrebbe portare a cambiamenti significativi nel settore. Il sindacato dei Balneari Sib-Confcommercio ha deciso di intensificare la mobilitazione della categoria, minacciando la chiusura degli ombrelloni in tutta Italia
I concessionari degli stabilimenti balneari italiani sono in allarme per gli effetti della direttiva Bolkestein, che potrebbe portare a cambiamenti significativi nel settore. Molti enti stanno emettendo bandi per la riassegnazione delle concessioni demaniali, dopo anni di vuoto normativo.
Da un lato, l’Europa chiede all’Italia di modificare il sistema delle concessioni, introducendo gare pubbliche. Dall’altro, ci sono gli imprenditori che hanno investito nel turismo balneare e che rischiano di perdere il frutto del loro lavoro. Il Governo, guidato da Giorgia Meloni, inizialmente aveva promesso di rivedere la questione Bolkestein, ma ora sembra temporeggiare.
Il sindacato dei Balneari Sib-Confcommercio ha deciso di intensificare la mobilitazione della categoria, minacciando la chiusura degli ombrelloni in tutta Italia se non verrà approvato un provvedimento legislativo chiarificatore. Si parla di uno sciopero presumibilmente nei giorni 9 e 10 agosto.
L’obiettivo, secondo il presidente del Sindacato italiano balneari Antonio Capacchione, è far comprendere l’importanza delle spiagge attrezzate. Egli afferma che “con un’errata applicazione della direttiva europea Bolkestein, non solo non ci saranno più spiagge libere, ma soprattutto non si verificheranno riduzioni di tariffe, bensì piuttosto l’esatto contrario, come già avvenuto in quelle località dove si è provveduto con le gare”.
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