Guerra in Ucraina e armi nucleari: le dichiarazione di Lavrov, Lukashenko e Podolyak

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Guerra in Ucraina e armi nucleari: le dichiarazione di Lavrov, Lukashenko e Podolyak
1 APRILE 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – Gli Stati Uniti annunceranno lunedì l’invio di un nuovo pacchetto di aiuti militari all’Ucraina del valore di 2,6 miliardi di dollari. Lo hanno riferito tre funzionari statunitensi all’agenzia Reuters. Il pacchetto include radar di sorveglianza, missili anticarro e munizioni di precisione. Questa ultima spedizione porta il valore delle armi inviate da Washington a Kiev a 30 miliardi di dollari dall’inizio dell’invasione russa.

La “guerra ibrida” dell’Occidente rappresenta una minaccia “esistenziale” per la Russia, che quindi si difenderà “con tutti i mezzi disponibili”. Così il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov, ha descritto le nuove linee di politica estera strategica adottate da Vladimir Putin. Queste parole non possono non evocare lo spettro di una possibile guerra nucleare. Lo stesso pericolo è denunciato dal presidente bielorusso, Alexander Lukashenko, che ritiene che il pericolo di escalation possa essere evitato solo con un immediato “cessate il fuoco” in Ucraina e l’inizio di “negoziazioni senza precondizioni”.

L’appello lanciato dal più fedele alleato di Mosca in un discorso solenne al parlamento e alla nazione bielorussa potrebbe suggerire che le sue parole siano state ispirate dallo stesso Putin. Subito dopo, il Cremlino ha raffreddato l’entusiasmo, affermando che “nulla cambia per la Russia e l’operazione militare speciale continua”. Ma il portavoce, Dmitry Peskov, ha poi ammesso che “questo problema sarà affrontato” nei colloqui previsti tra Putin e Lukashenko la prossima settimana. Durante l’incontro, dovrebbe essere discusso anche il dossier del dispiegamento di armi nucleari tattiche russe in Bielorussia, annunciato dallo stesso Putin. Ma Minsk, ha avvertito Lukashenko, è disposta a ricevere testate belliche strategiche (quelle che possono raggiungere gli Stati Uniti) se “c’è una minaccia di distruzione del paese” ed è pronta ad usarle. Bilanciando le proclamazioni propagandistiche, tuttavia, emerge un Lukashenko realista: “Russia e Ucraina capiscono che non possono cercare la vittoria a tutti i costi”, ha ammesso. Pertanto, ha annunciato, “prendo il rischio di proporre che le attività militari siano sospese senza che le parti possano spostare equipaggiamenti militari o ragguppare truppe”.

D’altra parte, a rispondere è l’advisor presidenziale ucraino Mykhailo Podolyak, l’uomo di solito incaricato delle dichiarazioni più intransigenti: “Ogni cessate il fuoco significa il diritto della Russia di rimanere nei territori occupati, e questo è totalmente inaccettabile”. Kiev continua a sostenere che la pace può essere raggiunta solo con il completo ritiro delle truppe di Mosca, inclusa la Crimea.

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