A breve lo Spid diventerà necessario per accedere a numerosi siti internet (non solo quelli della Pubblica Amministrazione, ma anche a siti per adulti e giochi online) con l’obiettivo di proteggere i minori
Lo Spid diventa necessario per accedere a numerosi siti internet con l’obiettivo di proteggere i minori. Siamo già abituati a utilizzare l’identità digitale (come Spid, Cie e Cns) per accedere ai siti della Pubblica Amministrazione, come ad esempio l’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, questo sistema sarà presto esteso anche ad altri contenuti e portali online.
Nuove linee guida per l’accesso a siti con contenuti per adulti e giochi d’azzardo
L’AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni), per attuare le misure previste dal decreto Caivano, ha stabilito nuove regole per l’accesso a questi siti, ritenuti potenzialmente pericolosi per i minori.
Il decreto Caivano e il regolamento AGCOM per l’accesso ai siti internet: serve lo Spid
Uno dei problemi attuali è l’accesso dei minori a contenuti inappropriati, come siti per adulti o giochi online, che, pur essendo legali, sono destinati esclusivamente ai maggiorenni. Per affrontare questo problema, è stato emanato il decreto Caivano (decreto legge 123 del 2023), che mira a contrastare fenomeni come le baby gang, l’abbandono scolastico e la criminalità minorile, promuovendo anche la tutela della sicurezza digitale dei minori. Il regolamento AGCOM dà attuazione a questo decreto.
Obiettivi del regolamento AGCOM
L’obiettivo del regolamento è proteggere i minori attraverso un sistema di identificazione sicuro, conforme alle direttive del DSA (Digital Services Act) dell’Unione Europea. Secondo l’articolo 35, paragrafo 1, lettera j), del DSA, i fornitori di piattaforme online molto grandi e motori di ricerca di grandi dimensioni devono adottare misure per mitigare i rischi sistemici, tra cui:
- Misure mirate per tutelare i diritti dei minori
- Strumenti di verifica dell’età e di controllo parentale
- Strumenti volti ad aiutare i minori a segnalare abusi o ottenere sostegno
Con il decreto Caivano, capo IV, l’Italia si allinea alle normative europee già in vigore per la tutela dei minori sul web. L’AGCOM ha stabilito delle misure per evitare che i minori accedano a siti considerati inappropriati per la loro età. Il regolamento introduce importanti novità, tra cui l’uso obbligatorio dello Spid per accedere a determinati contenuti.
Obblighi dei fornitori di servizi internet: controllo dell’età con Spid o sistemi alternativi sicuri
Secondo il nuovo regolamento AGCOM, i fornitori di servizi online dovranno adottare un sistema sicuro per verificare l’identità di chi accede ai siti, con l’obiettivo principale di controllare l’età degli utenti. Questo sistema dovrà garantire che i minori non possano accedere a contenuti inappropriati.
Sebbene lo Spid sia uno dei sistemi di identificazione che i fornitori potranno utilizzare, non sarà l’unica opzione. I gestori dei siti potranno scegliere anche altri metodi di verifica, purché efficaci nel rilevare l’età dell’utente. In ogni caso, non sarà più sufficiente la semplice autocertificazione o la spunta di una casella.
Il nuovo sistema di verifica adotterà il modello del doppio anonimato. Tra i metodi di verifica inclusi ci saranno anche:
- Carta di Identità Elettronica (CIE)
- Spid
- Nuovo servizio IT Wallet
I fornitori potranno anche sviluppare app specifiche per l’identificazione, purché garantiscano la sicurezza del processo di verifica dell’età e rispettino le norme del GDPR (Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati).
Il nuovo sistema di identificazione entrerà in vigore dal 1° gennaio 2025.
https://www.money.it/spid-ora-e-necessario-per-entrare-su-molti-siti
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