GREENME – Prodotto idrogeno dai rifiuti di plastica quasi a costo zero grazie al grafene

Ricercatori della Rice University hanno trovato un modo per riciclare l’idrogeno dai rifiuti di plastica utilizzando un metodo a basse emissioni


13 OTTOBRE 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – Ricercatori della Rice University hanno sviluppato un innovativo metodo per estrarre idrogeno dai rifiuti di plastica, sfruttando un processo a basse emissioni che genera anche grafene come sottoprodotto. Questa scoperta potrebbe rivoluzionare l’approccio al riciclo, contribuendo a compensare i costi di produzione. Il grafene, una forma molecolare del carbonio, noto per la sua eccezionale capacità di conduzione elettrica e la sua resistenza, è il risultato di questo processo.

Kevin Wyss, dottorando presso la Rice University e autore principale dello studio pubblicato su Advanced Materials, ha dichiarato entusiasticamente: “Abbiamo trasformato i rifiuti plastici, anche quelli misti e non differenziati, in idrogeno gassoso ad alto rendimento e grafene di grande valore. Se riuscissimo a vendere il grafene a solo il 5% del suo valore di mercato attuale – una riduzione del 95% – potremmo ottenere idrogeno pulito praticamente gratuitamente.”

A confronto, l’idrogeno “verde”, prodotto attraverso fonti rinnovabili, ha un costo di circa 5 dollari per chilogrammo. Nonostante ciò, la stragrande maggioranza dei 100 milioni di tonnellate di idrogeno consumato globalmente nel 2022 proveniva da fonti fossili, contribuendo considerevolmente alle emissioni di anidride carbonica.

Il professor James Tour, esperto di chimica e scienza dei materiali alla Rice University, ha sottolineato l’urgenza di quest’innovazione: “L’idrogeno più comunemente utilizzato oggi è l’idrogeno ‘grigio’, ottenuto con metodi che generano alte quantità di anidride carbonica. La richiesta di idrogeno è destinata a crescere in modo esponenziale nei prossimi decenni e, se vogliamo seriamente raggiungere zero emissioni nette entro il 2050, non possiamo più permetterci di continuare come finora.”

I ricercatori hanno utilizzato un processo di riscaldamento Joule per esporre campioni di rifiuti plastici a temperature impressionanti, raggiungendo i 3100 gradi Kelvin. Questo processo vaporizza l’idrogeno presente nella plastica, lasciando il grafene, un materiale leggerissimo e incredibilmente resistente, composto da un singolo strato di atomi di carbonio.

Kevin Wyss ha spiegato: “Abbiamo osservato la produzione di vari gas volatili durante il processo di riscaldamento, ma non avevamo gli strumenti per analizzarne la composizione precisa. Grazie ai finanziamenti ottenuti dal Corpo degli Ingegneri dell’Esercito degli Stati Uniti, abbiamo ora la tecnologia necessaria per caratterizzare i gas prodotti.”

Inoltre, è stato dimostrato che è possibile recuperare fino al 68% dell’idrogeno presente nel polietilene, uno dei tipi più comuni di plastica. Questa nuova metodologia di riciclo potrebbe generare, da un lato, grafene di alto valore e, dall’altro, idrogeno prezioso, tutto senza necessità di costosi sistemi di separazione dei rifiuti. Si tratta di una svolta straordinaria nel campo del riciclo e potrebbe aprire la strada a una gestione più sostenibile dei rifiuti plastici.

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