Goldman Sachs acquisisce importanti partecipazioni in due delle maggiori banche italiane: Unicredit e Intesa Sanpaolo

Goldman Sachs ha acquisito importanti partecipazioni in due delle maggiori banche italiane, Unicredit e Intesa Sanpaolo, continuando così i movimenti nel settore bancario italiano. La banca d’affari americana possiede ora il 6,5% delle quote di Intesa Sanpaolo e il 7% di Unicredit. Queste operazioni avvengono in un contesto in cui il Ministero del Tesoro italiano ha venduto una quota del 15% di Monte dei Paschi di Siena a Banco BPM e ad alcuni imprenditori. All’interno di Intesa Sanpaolo, Goldman Sachs detiene una posizione di rilievo insieme alla Fondazione Compagnia di San Paolo, anch’essa al 6,5%. In Unicredit, la situazione è più critica, poiché Goldman Sachs e BlackRock controllano entrambi il 7% delle azioni, portando la loro influenza complessiva al 14%. Inoltre, il 42% degli investitori di Unicredit proviene da oltreoceano, mentre solo l’8% è italiano

Goldman Sachs ha acquisito importanti investimenti nel settore bancario italiano, acquisendo partecipazioni in due delle maggiori banche del Paese: Unicredit e Intesa Sanpaolo. Questo movimento avviene in un contesto di cambiamenti azionari nel settore, dopo che il Ministero del Tesoro italiano ha venduto una quota del 15% di Monte dei Paschi di Siena a Banco BPM e ad alcuni imprenditori, tra cui Caltagirone e Del Vecchio. Con questa vendita, lo Stato italiano continua a ridurre la propria presenza nel capitale delle banche.

Goldman Sachs ha ora raggiunto una partecipazione del 6,5% in Intesa Sanpaolo e del 7% in Unicredit. Con un capitale di mercato rispettivamente di 69 miliardi di euro per Intesa e 61 miliardi per Unicredit, queste due banche dominano il mercato bancario italiano, sebbene la loro proprietà sia sempre più influenzata da investitori esteri.

Nel caso di Intesa Sanpaolo, Goldman Sachs detiene ora una posizione di rilievo insieme alla Fondazione Compagnia di San Paolo, che possiede anch’essa il 6,5%. Altri investitori significativi includono la Fondazione Cariplo e BlackRock, entrambi con circa il 5% delle azioni.

Per quanto riguarda Unicredit, la situazione è più critica. Goldman Sachs e BlackRock controllano entrambi il 7% dell’azionariato, portando la loro influenza complessiva al 14%. La composizione dell’azionariato di Unicredit rivela che il 42% degli investitori proviene da oltreoceano, mentre solo l’8% è rappresentato da investitori italiani. Inoltre, BlackRock ha preso il controllo anche della quarta banca italiana per capitale di mercato, Fineco Bank, dove detiene una partecipazione del 9,2%.

Questi sviluppi sollevano preoccupazioni riguardo all’accesso al credito per le piccole e medie imprese (PMI) italiane. Secondo un report realizzato da PwC e Banca CF+, il credito alle PMI si è ridotto di 40 miliardi di euro nell’ultimo decennio, già prima della pandemia. Questo trend negativo continua anche oggi: nel primo trimestre del 2024, i crediti erogati alle imprese sono diminuiti del 7%. L’analisi suggerisce che i grandi speculatori americani sono più interessati a fusioni e scalate piuttosto che allo sviluppo sostenibile delle economie locali.