Nel 2017, tre ex poliziotti lavoravano come addetti alla sicurezza per alcune Ong. Gli ex agenti contattarono la Lega, offrendo informazioni su quanto accadeva sulle imbarcazioni in cambio di vantaggi
Nel 2017, tre ex poliziotti, di cui due espulsi per motivi disciplinari e uno in pensione, lavoravano come addetti alla sicurezza per la Imi Security Service su una nave di Save The Children, la Iuventa, che trasportava migranti salvati in mare. Questi ex agenti contattarono la Lega, offrendo informazioni e video su quanto accadeva sull’imbarcazione in cambio di vantaggi e un impiego più redditizio. Le loro testimonianze, ritenute inizialmente decisive, portarono all’accusa infondata che le Ong agissero come “taxi del mare”.
Questa vicenda è tornata alla ribalta durante il processo a Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona per aver impedito lo sbarco a Lampedusa dei profughi soccorsi dalla nave Open Arms. La Procura di Palermo ha chiesto di sentire i tre ex poliziotti, considerati testimoni chiave. La difesa di Salvini ha chiesto tempo per esaminare la richiesta, con una decisione attesa per il 12 luglio, data in cui si deciderà anche se ammettere come testimone l’ex ministro spagnolo Josep Borrell, attuale Alto Rappresentante dell’Unione Europea per gli affari esteri.
Per la Procura, ascoltare i tre ex poliziotti è fondamentale per dimostrare che la decisione di Salvini di rifiutare l’approdo alla nave Open Arms era motivata da ragioni politiche, parte della strategia della Lega di attaccare le Ong a fini elettorali. Gli ex agenti, secondo le intercettazioni, avevano creato false accuse contro le Ong, che avevano poi fornito a Salvini.
La difesa di Salvini sostiene che il ministro abbia sempre agito in modo trasparente, denunciando pubblicamente quanto appreso. I racconti intercettati dei tre ex poliziotti sono considerati attendibili dai pm, sebbene non ci siano riscontri diretti delle risposte di Salvini, che non è mai stato intercettato.
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