Una donna di 40 anni è stata condannata a un anno e otto mesi di prigione per aver truffato l’Inps e il suo datore di lavoro fingendo di avere 12 gravidanze a rischio in 5 anni
Barbara Ioele, una donna di 40 anni, è stata condannata a un anno e otto mesi di prigione per aver truffato l’Inps e il suo datore di lavoro fingendo di avere 12 gravidanze a rischio in cinque anni.
La donna ha presentato all’Inps certificati medici falsi, firmati da una ginecologa ignara, che attestavano le sue gravidanze a rischio. In questo modo, è riuscita a ottenere 111mila euro in indennità di maternità.
Il compagno di Ioele, Davide Pizzinato, è stato condannato a sette mesi di carcere per aver aiutato la donna nella truffa. Pizzinato ha confessato di aver avuto un ruolo attivo nel reato, fornendo alla donna i documenti falsi e accompagnandola alle visite mediche.
La donna presentava all’Asl certificati medici falsi che attestavano le sue gravidanze a rischio. L’Asl, a sua volta, confermava i requisiti per l’astensione anticipata dal lavoro. La donna poi presentava questi documenti all’Inps per ottenere i benefici economici.
La donna ha mentito a tutti, incluso il suo datore di lavoro. Ha chiesto e ottenuto cinque congedi di maternità in cinque anni per i cinque figli che diceva di aver avuto: Benedetta, Angelica, Abramo, Letizia e Ismaele. In realtà, non ha mai avuto figli.
I giudici hanno condannato la donna per truffa aggravata in danno dell’ente pubblico. La sentenza è stata emessa dopo un processo durato diversi mesi.
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