Durante il programma televisivo “Confessione”, Roccella ha menzionato la possibilità di una sanatoria per i bambini già nati attraverso la maternità surrogata all’estero, una volta che la nuova legge sarà in vigore
23 GIUGNO 2023 – FONTEUFFICIALE – BREAKING NEWS – La ministra per la Famiglia, Eugenia Roccella, ha proposto una “soluzione legale” per i bambini nati attraverso la maternità surrogata, dopo l’approvazione della legge che rende la gestazione per altri un reato universale. Durante il programma televisivo “Confessione”, la ministra ha menzionato la possibilità di una sanatoria per i bambini già nati da questa pratica all’estero, una volta che la nuova legge sarà in vigore. Questa proposta ha diviso le opinioni, ricevendo il sostegno del suo partito, Azione, ma l’opposizione delle Famiglie Arcobaleno. Secondo quest’ultime, i bambini nati all’estero tramite la maternità surrogata legale non dovrebbero essere considerati come un abuso o frutto di illegalità.
Il ministero spiega che l’ipotesi di una soluzione legale per il passato avrebbe un valore generale e non si riferisce solo alle tecniche di procreazione legate al sesso dei genitori, ma varrebbe anche per i bambini nati da due mamme attraverso la fecondazione eterologa.
Questa proposta di sanatoria arriva in un momento in cui si verificano altri eventi significativi. La Corte di Strasburgo ha emesso una sentenza che dà ragione all’Italia e respinge le richieste di coppie eterosessuali e omosessuali di poter registrare gli atti di nascita legalmente riconosciuti all’estero per i bambini nati attraverso la maternità surrogata. Allo stesso tempo, si terrà una manifestazione davanti al tribunale di Padova, come reazione alla decisione della Procura locale di impugnare 33 atti di nascita di bambini nati dal 2017 ad oggi da due genitrici, considerandoli illegittimi in base a una sentenza della Cassazione dello scorso dicembre.
È importante sottolineare che questi casi non sono collegati alla decisione della Corte europea dei diritti dell’uomo. Secondo la Corte, le coppie avrebbero potuto ricorrere all’adozione del figlio del partner, anziché chiedere la trascrizione degli atti di nascita. Tuttavia, l’avvocato Alexander Schuster spiega che a Padova si è deciso di rimuovere un genitore dagli atti di nascita dei bambini anche a distanza di sei anni, il che avrebbe un impatto più grave sulla vita di un minore e sulla sua identità personale.
In caso di una situazione in cui la giustizia italiana dovesse rimuovere una madre dai propri figli dopo anni, si ritiene che la Corte europea considererebbe ciò come una grave violazione dei diritti fondamentali dei bambini, senza giustificazione, e l’Italia sarebbe inevitabilmente condannata.
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