Il tribunale di Avignone ha condannato Dominique Pelicot a 20 anni di carcere per stupro aggravato. L’uomo è stato riconosciuto colpevole di aver perpetrato violenze nei confronti dell’ex moglie, Gisèle Pelicot, per un periodo di 10 anni. Pelicot è accusato di averla violentata e di averle somministrato un farmaco che la rendeva incosciente. Inoltre, ha permesso a decine di uomini di abusare di lei
Il tribunale di Avignone ha condannato Dominique Pelicot a 20 anni di carcere per stupro aggravato. L’uomo è stato riconosciuto colpevole di aver perpetrato violenze nei confronti della sua ex moglie, Gisèle Pelicot, per un periodo di dieci anni. Durante questo lungo arco di tempo, Pelicot è accusato di averla violentata e di averle somministrato regolarmente, senza il suo consenso, un farmaco che la rendeva incosciente. Inoltre, ha permesso a decine di uomini di abusare di lei.
Nel processo erano coinvolti 51 uomini: 49 di loro sono stati condannati per stupro aggravato insieme a Dominique Pelicot, mentre un altro uomo è stato condannato per aggressione sessuale. Questo secondo uomo era accusato di aver fatto violentare la moglie da Dominique Pelicot dopo averla addormentata con lo stesso metodo. È stato condannato a 12 anni di prigione, mentre i pubblici ministeri avevano richiesto per lui una pena di 17 anni.
Le pene inflitte agli altri imputati sono generalmente inferiori rispetto a quelle richieste dai pubblici ministeri. Molti di loro sono stati anche obbligati a seguire un percorso di rieducazione. Solo 18 imputati si erano dichiarati colpevoli, mentre gli altri hanno ammesso di aver avuto rapporti sessuali con Gisèle Pelicot, ma hanno contestato l’accusa di stupro, sostenendo che non erano consapevoli che lei non avesse dato il suo consenso. Per questo motivo, molti avvocati della difesa avevano chiesto l’assoluzione dei loro assistiti.
Le udienze del processo erano iniziate il 2 settembre e hanno attirato l’attenzione della stampa nazionale e internazionale e dell’opinione pubblica francese. Gisèle Pelicot ha scelto di avere un processo pubblico e ha testimoniato con determinazione. Ha dichiarato: “Volevo che tutte le donne vittime di violenze si dicano. Se Gisèle Pelicot l’ha fatto, possiamo farlo anche noi. Non voglio più che se ne vergognino. La vergogna non dobbiamo provarla noi, ma loro.”
Il caso ha aperto una discussione più ampia sulla “cultura dello stupro”, un termine utilizzato per descrivere una società in cui la violenza e gli abusi di genere sono diffusi e minimizzati.