Diletta Miatello, ex poliziotta locale di Asolo, è accusata di aver ucciso la madre Maria Angela Sarto (84 anni), e di aver lasciato in fin di vita il padre Giorgio Miatello (89 anni). Il pm ha chiesto l’ergastolo con isolamento diurno per sei mesi
Diletta Miatello, ex poliziotta locale di Asolo, è accusata di aver ucciso la madre Maria Angela Sarto, di 84 anni, e di aver lasciato in fin di vita il padre Giorgio Miatello, di 89 anni, il 27 dicembre 2022. Il padre è morto poco più di due mesi dopo in una casa di cura. Il pm ha chiesto l’ergastolo con isolamento diurno per sei mesi per Diletta Miatello.
Durante l’udienza di mercoledì, in presenza dell’imputata attualmente detenuta nel carcere di Montorio a Verona, la donna ha negato di essere la responsabile del delitto, affermando di aver aperto la porta di casa, di aver sentito un cattivo odore e di averla subito richiusa. La parte civile ha chiesto 600 mila euro di risarcimento per Chiara Miatello, sorella di Diletta, e 224 mila euro per la nipote. La sentenza della Corte d’Assise è prevista per il 16 ottobre.
Ciò che non torna è un dettaglio: Diletta Miatello ha parlato dei propri genitori chiamandoli quasi sempre “i coniugi Miatello”, descrivendoli come violenti e indifferenti, paragonando se stessa a Cenerentola, sfruttata per i lavori di casa. Tuttavia, secondo la Procura, la vera fanatica delle pulizie sarebbe stata proprio l’imputata. Durante uno dei primi sopralluoghi, è stata trovata una macchia contenente sia il sangue di Maria Angela Sarto che di Giorgio Miatello nel lavandino della casa dell’ex vigilessa, attigua a quella dei suoi genitori, a significare che sarebbe stata lei a lavarsi via il sangue dopo l’omicidio.
Miatello ha riconosciuto in foto un paio di ciabatte appartenute a lei, mai ritrovate, con un fiore sulla suola, con le quali avrebbe lasciato delle impronte sul sangue dei due anziani. Il pm ha ricostruito che Maria Angela Sarto morì dissanguata e con varie fratture agli arti e alle costole dopo essere stata trafitta per 24 volte alla testa presumibilmente con dei cocci mai ritrovati, mentre il marito riportò numerose ferite lacero-contuse al volto ed alcune emorragie cerebrali. Tra le prove che incastrerebbero Diletta Miatello ci sono anche tracce di Dna trovate su una cuffia da bagno e la ricerca dell’hotel di Romano d’Ezzelino, in cui è stata poi trovata dopo poche ore, effettuata solo dopo la fuga dall’abitazione.
Secondo la perizia psichiatrica, Diletta Miatello è capace di intendere e di volere nonostante un disturbo della personalità di tipo paranoide. In aula è emerso che il rapporto tra lei e i genitori era “estremamente corrotto, carico di rancore ed espresso con disprezzo: litigavano spesso, e lei per sfogarsi spaccava degli oggetti”.
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