Dall’inizio del governo Meloni sono sbarcati 100mila migranti in Italia (più del doppio di un anno fa)

Notizia dell’ultima ora: Dall’inizio del governo Meloni sono sbarcati 100mila migranti in Italia (più del doppio di un anno fa)


13 LUGLIO 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – Il governo Meloni ha registrato un significativo aumento degli sbarchi di migranti in Italia, nonostante una politica fortemente anti-immigrazione. Secondo i dati del Ministero dell’Interno, da inizio 2023 sono sbarcate oltre 100.000 persone migranti, più del doppio rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Le misure come il decreto Cutro e il decreto Ong, insieme agli annunci di un cambio di passo sulla questione migratoria in Europa, non hanno frenato l’aumento delle partenze, soprattutto dalla Libia, dalla Tunisia e dalla Turchia.

Matteo Villa, ricercatore dell’Ispi, ha sottolineato che nessuna delle misure adottate ha avuto un impatto significativo sul rallentamento delle partenze, in particolare quelle provenienti dalla Libia, dalla Tunisia e, in misura minore, dalla Turchia. Nonostante il nuovo codice di condotta per le Ong che operano in mare introdotto dal decreto Ong e le restrizioni alla protezione speciale e alle pene per gli scafisti introdotte dopo la tragedia di Cutro, le partenze non hanno subito una diminuzione evidente. Solo nel periodo di maggio si è registrato un freno a causa delle difficoltà operative dovute alle condizioni meteorologiche. Da allora, il numero di arrivi è nuovamente in aumento.

Il governo Meloni ha sostenuto che la soluzione per l’intera Europa consiste nel limitare le partenze dai paesi di origine e di imbarco. L’Italia ha cercato di rafforzare i legami con la Tunisia, lavorando per agevolare i rapporti con l’Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale. Tuttavia, nonostante gli sforzi, i dati dell’Unhcr e del Forum tunisino per i diritti economici e sociali mostrano che la Guardia costiera tunisina è già molto attiva. Negli ultimi dodici mesi, il numero di persone partite dalla Tunisia ed entrate in Europa è stato di circa 55.000, mentre quelle intercettate dai militari tunisini sono state circa 51.000, quasi lo stesso numero.

Secondo Villa, anche le restrizioni alle Ong non hanno contribuito a ridurre gli sbarchi. Ciò dimostra che la presenza delle navi di soccorso nel Mediterraneo non aumenta le partenze, ma solo il numero di persone salvate. Inoltre, le navi sono costrette a percorrere distanze molto maggiori per raggiungere i porti sicuri assegnati. In alcuni casi, il porto designato si trovava a oltre 400 chilometri da Lampedusa, talvolta anche a più di 600 chilometri, mentre durante il mandato di Luciana Lamorgese nel governo Draghi, la distanza era di circa 200 chilometri.

L’effetto di queste misure è stato che quest’anno solo il 7% degli sbarchi è stato attribuito alle Ong, rispetto al 18% dello stesso periodo dell’anno precedente. Ciò ha aumentato il carico di lavoro della Guardia costiera e della Guardia di Finanza, ma non ha impedito l’incremento degli arrivi che si è raddoppiato.

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