ANSA – Creme antibiotiche troppo usate in Italia: rischio resistenze

L’uso eccessivo di creme antibiotiche in Italia, spesso frutto di autotrattamenti o prescrizioni inappropriate, è fonte di preoccupazione per la Società Italiana di Dermatologia Medica, Chirurgica, Estetica e di Malattie Sessualmente Trasmesse (SIDeMaST). Un documento redatto da un gruppo di esperti della SIDeMaST evidenzia il problema e fornisce raccomandazioni per un uso più corretto.

I dati mostrano un abuso: ogni anno in Italia si consumano oltre 278 milioni di dosi di creme antibiotiche, con più di 168 milioni di dosi di gentamicina. Questo abuso ha portato a un aumento di un terzo delle infezioni cutanee resistenti agli antibiotici. Secondo Giuseppe Argenziano, presidente della SIDeMaST e direttore della Clinica Dermatologica dell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli” di Napoli, l’uso improprio di antibiotici locali per trattare infezioni cutanee superficiali, che colpiscono milioni di italiani ogni anno, è inefficace. Ferite e ustioni lievi sono spesso contaminate da diversi microrganismi resistenti all’azione specifica degli antibiotici, e ciò riduce di un terzo la sensibilità agli antibiotici più comuni come la gentamicina.

Uno studio condotto su 105 ospedali e oltre 148.000 campioni di Staphylococcus aureus da pazienti con infezioni cutanee ha mostrato un alto tasso di resistenza alla gentamicina, con solo 98 ceppi su 299 sensibili a questo farmaco. Staphylococcus aureus, responsabile del 40% delle infezioni batteriche cutanee, ha mostrato una crescente resistenza agli antibiotici topici più usati.