Cosa vuole fare il governo Meloni sulle concessioni balneari

Notizia dell’ultima ora: Cosa vuole fare il governo Meloni sulle concessioni balneari

Cosa vuole fare il governo Meloni sulle concessioni balneari
10 LUGLIO 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – Il 4 luglio si è tenuta la seconda riunione del “tavolo tecnico” a Palazzo Chigi, incaricato dal governo di affrontare il tema delle concessioni pubbliche per gli stabilimenti balneari in Italia. Il principale problema da risolvere riguarda l’adozione della direttiva Bolkestein, approvata nel 2006, che impone agli Stati membri dell’Unione Europea di liberalizzare le concessioni demaniali, comprese quelle balneari sulle spiagge. In Italia, tuttavia, le concessioni balneari vengono prorogate da decenni in modo quasi automatico agli stessi proprietari, con canoni d’affitto molto bassi.

Il governo sta cercando un modo per evitare di recepire la direttiva Bolkestein o per aggirarla al fine di non dover aprire le concessioni balneari esistenti a gare pubbliche. Questo è principalmente volto a non scontentare gli attuali proprietari di concessioni balneari.

L’Italia è stata oggetto di una procedura d’infrazione da parte della Commissione europea nel 2020 per il mancato recepimento della direttiva Bolkestein. Se non verrà trovata una soluzione, l’Italia rischia pesanti sanzioni. Il tavolo tecnico ha lavorato nelle ultime settimane per cercare un accordo che soddisfi almeno in parte le richieste dell’Unione Europea.

Il governo sostiene da mesi che la direttiva non possa essere applicata in Italia perché le spiagge non sarebbero considerate “scarse” come risorse naturali. Il governo ritiene che prima di mettere a gara le concessioni già assegnate, dovrebbero essere offerte in gara le spiagge ancora libere.

Nonostante esista già una mappatura recente delle spiagge italiane del 2021, il tavolo tecnico sta lavorando per realizzarne una nuova, cercando di utilizzare parametri diversi per dimostrare la tesi del governo. L’idea è quella di mappare le spiagge comune per comune, oltre che a livello nazionale, al fine di richiedere all’Unione Europea di mettere a gara le concessioni balneari solo nelle aree dove esiste effettivamente una carenza di spiagge libere.

La mappatura comune per comune potrebbe, però, presentare problemi, poiché attualmente ogni regione ha imposto una diversa percentuale di spiagge da mantenere libere. Il governo vorrebbe imporre una percentuale unica valida per tutte le regioni per ridurre al minimo il numero di concessioni da mettere a gara.

Inoltre, ci sono questioni legate alle competenze dei comuni sulle concessioni. Nonostante le concessioni balneari rientrino nel demanio dello Stato, negli anni sono state delegate alle regioni, che a loro volta le hanno delegate ai comuni. Pertanto, i comuni sono responsabili delle gare e delle assegnazioni.

Il governo ha annunciato che fornirà un nuovo aggiornamento sulla mappatura il prossimo 20 luglio e mira a concludere la questione entro l’estate.

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