Notizia dell’ultima ora: Cosa si sa del blogger russo Vladlen Tatarsky ucciso in un bar di San Pietroburgo
3 APRILE 2023 – FONTEUFFICIALE – BREAKING NEWS – Nella città russa di San Pietroburgo, un’esplosione avvenuta in un bar ha ucciso il famoso blogger filorusso “Vladlen Tatarsky” e ferito circa 30 persone durante un evento organizzato in suo onore.
Le autorità russe hanno aperto un’indagine per omicidio e lunedì è stata arrestata una giovane donna, Darya Trepova, in precedenza già arrestata per aver partecipato a manifestazioni contro la guerra in Ucraina, come sospettata dell’attentato.
Secondo l’ipotesi più probabile, l’esplosione è stata provocata da una bomba contenuta in una statuetta a forma di soldato, forse raffigurante lo stesso Tatarsky, che gli era stata consegnata durante l’evento. Alcuni video pubblicati su Telegram mostrano Tatarsky con la statuetta poco prima dell’esplosione, mentre altri video pubblicati online mostrano una giovane donna che entra nel locale con la scatola contenente la statua.
Secondo alcuni testimoni, la donna si sarebbe presentata come una scultrice di nome “Nastya” e avrebbe detto di voler fare un regalo a Tatarsky, ma che la sicurezza non le lasciava portare all’interno del locale la sua statua. Tatarsky avrebbe fatto portare la statua dentro e l’avrebbe aperta in presenza di tutti poco prima dell’esplosione.
Se queste ipotesi fossero confermate, si può dire che l’esplosione è stata un attacco deliberato e ben studiato che aveva come obiettivo l’uccisione di Tatarsky.
Le autorità russe danno la colpa dell’assassinio l’intelligence ucraina. È un’ipotesi possibile perché sarebbe la seconda volta che un propagandista nazionalista viene ucciso in un attentato in Russia dall’inizio della guerra: ad agosto del 2022 un’autobomba uccise Darya Dugina, la figlia di Alexander Dugin. Allora il governo ucraino negò ogni collegamento con l’attentato, ma fu smentito dall’intelligence statunitense, che fece sapere che l’attacco era stato ordinato dall’Ucraina. Anche nel caso di Tatarsky il governo ucraino ha negato ogni responsabilità.
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