La legge delega su disabilità e inclusione introduce importanti innovazioni, che vanno dalla definizione di disabilità alla ridefinizione dei sistemi di valutazione, includendo anche il tema degli accomodamenti ragionevoli e del progetto di vita
Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera definitivo al decreto legislativo di attuazione della legge delega sulla disabilità, considerato il fulcro della riforma in corso. Questo decreto introduce importanti innovazioni, che vanno dalla definizione di disabilità alla ridefinizione dei sistemi di valutazione, includendo anche il tema degli accomodamenti ragionevoli e del progetto di vita.
La legge delega sulla disabilità, inserita nel contesto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) – Missione 5, Componente 2, è stata adottata con l’obiettivo principale di garantire il riconoscimento della condizione di disabilità e dei relativi diritti civili e sociali. Questi includono il diritto alla vita indipendente, con l’intento di riformare l’intero sistema normativo per renderlo più conforme alla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità.
Il decreto approvato definitivamente dal Consiglio dei Ministri rappresenta un passo significativo verso la piena inclusione sociale e lavorativa delle persone con disabilità. È atteso con ansia dalla comunità e dagli operatori del settore, in quanto si allinea ai principi di autodeterminazione e non discriminazione.
Il comunicato stampa del Consiglio dei Ministri ha annunciato che il decreto, approvato tenendo conto dei pareri della Conferenza unificata, della Sezione consultiva per gli atti normativi del Consiglio di Stato, delle competenti Commissioni parlamentari e delle valutazioni del Garante per la protezione dei dati personali, entrerà in vigore il 30 giugno 2024. Alcune disposizioni, riguardanti adempimenti successivi, saranno efficaci dal 10 gennaio 2025. Inoltre, durante il 2025, sarà avviata una fase sperimentale, con l’applicazione a campione delle disposizioni relative alla valutazione di base e alla valutazione multidimensionale.
Il decreto legislativo in questione introduce diverse novità significative nel campo della disabilità
Riforma della definizione di disabilità e del suo accertamento: Il decreto ridefinisce la disabilità, considerandola non solo dal punto di vista medico, ma anche in base alle barriere ambientali e comportamentali che limitano la partecipazione sociale. Si adotta la Classificazione Internazionale delle Malattie e la Classificazione Internazionale del Funzionamento, della Disabilità e della Salute dell’OMS. Si prevede un procedimento unitario di valutazione affidato all’INPS e si introduce la valutazione multidimensionale per il progetto di vita individuale.
Determinazione dei Livelli Essenziali delle Prestazioni (LEP): Viene istituita una Cabina di regia presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri per definire i LEP a favore delle persone con disabilità. Questa cabina, composta da rappresentanti istituzionali e del terzo settore, si occuperà di identificare le prestazioni essenziali, proporre linee guida e coordinare l’integrazione dei LEP con i Livelli Essenziali di Assistenza.
Modifiche alla normativa esistente: Il decreto apporta modifiche significative alla normativa italiana sulla disabilità e sull’assistenza, inclusa la legge n. 104 del 1992 e altre disposizioni relative agli accertamenti di invalidità civile, cecità, sordità, nonché norme sull’inclusione scolastica e l’integrazione lavorativa delle persone con disabilità.
Queste riforme mirano a promuovere una maggiore inclusione sociale, un aggiornamento dei criteri di valutazione e una personalizzazione delle misure di sostegno, con l’obiettivo di garantire pari opportunità e piena partecipazione alla vita sociale ed economica per tutte le persone con disabilità.
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