Notizia dell’ultima ora: Cosa ci sarà nel “decreto Lavoro”, un provvedimento che tocca molti aspetti della vita lavorativa dei cittadini
18 APRILE 2023 – FONTEUFFICIALE – BREAKING NEWS – Il governo Meloni ha pronto il decreto Lavoro, un provvedimento che tocca molti aspetti della vita lavorativa dei cittadini. Secondo l’ultima bozza che circola, ci sono almeno 40 articoli che riguardano temi come il reddito di cittadinanza, le pensioni, i contratti e l’assegno unico. Il ministero del Lavoro ha lavorato al testo per mesi e i primi annunci risalgono all’inizio di gennaio. Si era detto che il decreto sarebbe arrivato entro fine mese, ma ci sono stati diversi rinvii a causa dell’aggiunta di nuove misure.
La riforma del reddito di cittadinanza è senz’altro la misura più importante del decreto. L’aiuto destinato alle fasce più povere si sdoppierà, con una parte destinata ai nuclei familiari occupabili e una destinata ai non occupabili. Inoltre, la soglia Isee per richiederlo scenderà a 7.200 euro, tagliando fuori centinaia di migliaia di persone. Per chi non può lavorare arriverà la Garanzia per l’inclusione, che prevede un assegno di massimo 500 euro per 18 mesi rinnovabili per altri 12. Per chi invece può lavorare, ma non ha nel proprio nucleo familiare un minore, un anziano over 60 o una persona disabile, scatta la Garanzia per l’attivazione lavorativa, con un massimo di 350 euro al mese per 12 mesi, non rinnovabili.
Il decreto Lavoro prevede anche una revisione delle regole sui contratti a termine, intervenendo sul decreto Dignità voluto dal Movimento 5 Stelle nel 2018, che ha fissato a un massimo di 12 mesi il termine oltre il quale non è possibile rinnovare un contratto a tempo determinato. Si dovrebbe passare da 12 a 24 mesi, per arrivare fino a 36 in determinate condizioni.
Un’altra novità introdotta dal decreto Lavoro è un forte incentivo economico per chi assume giovani sotto ai 30 anni. Per i datori di lavoro privati che assumono giovani under 30 registrati a un programma specifico, ci sarà uno sgravio del 60% della retribuzione mensile lorda imponibile ai fini previdenziali. L’obiettivo è ridurre la quota di Neet, ovvero giovani che non studiano e non lavorano, che ogni anno ci permette di battere un nuovo record europeo.
Inoltre, ci sono alcune piccole novità che riguardano l’assegno unico universale per i figli. La maggiorazione di 30 euro per chi ha un reddito Isee inferiore ai 15mila euro verrà riconosciuta anche ai minori in cui c’è un solo genitore lavoratore perché l’altro è deceduto.
L’unica novità che riguarda le pensioni, in questo decreto, è l’estensione da due a tre delle finestre per l’uscita anticipata, previste dall’Ape sociale. Le tre finestre sono fissate al 31 marzo, 15 luglio e 30 novembre.
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