Cosa c’è nel dl sicurezza approvato alla Camera

Il Decreto Legge Sicurezza, approvato alla Camera, inasprisce le pene per alcuni reati e ne introduce di nuovi (come quello di “occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui”)

Cosa c'è nel dl sicurezza approvato alla Camera

La Camera dei Deputati ha approvato il Decreto Legge Sicurezza, che ha suscitato forti contrasti tra maggioranza e opposizione. Questo provvedimento inasprisce le pene per alcuni reati e introduce nuovi reati, come quello di “occupazione arbitraria di immobile destinato a domicilio altrui”. Per questo reato è prevista una pena che va dai due ai sei anni di carcere e una procedura che consente, su richiesta del Pubblico ministero, un rapido sgombero delle abitazioni occupate, quando queste sono la prima casa dei legittimi proprietari.

Un altro articolo del decreto aumenta le pene per il deturpamento del patrimonio pubblico, in particolare quando il reato è commesso con l’intento di ledere l’onore, il prestigio o il decoro dell’istituzione proprietaria del bene. Inoltre, le sanzioni per chi interrompe il traffico stradale o ferroviario con altre persone sono state inasprite, misure che sembrano mirate a reprimere in particolare le manifestazioni degli attivisti climatici.

Il decreto conferisce anche poteri speciali ai sindaci e alle forze di polizia per affrontare situazioni di “accattonaggio con modalità vessatorie” e “prostituzione con modalità ostentate”. È stato introdotto il reato di induzione all’accattonaggio, con pene aggravate nei casi in cui il reato sia commesso con violenza o minaccia, o nei confronti di minori di sedici anni.

La maggioranza ha incluso nel disegno di legge un emendamento che vieta la coltivazione e la vendita della cannabis light, un’infiorescenza di canapa priva di effetti psicotropi, spesso utilizzata a scopo terapeutico. Questo divieto arriva dopo che il Tar del Lazio aveva sospeso un decreto che vietava la vendita dell’olio di Cbd, ricavato dalla cannabis light. L’opposizione ha accusato il governo, dicendo: “State facendo saltare un’intera filiera”.

È stato bocciato l’emendamento proposto da Azione per l’introduzione dello Ius scholae, con voti contrari anche da Forza Italia, nonostante le dichiarazioni positive sul provvedimento espresse da Tajani nelle settimane precedenti.

In un’altra area della Camera, nella Commissione Cultura, è stata approvata una risoluzione presentata dal deputato leghista Rossano Sasso, firmata da tutta la maggioranza, contro il “gender nelle scuole”. Il testo sottolinea che in alcune scuole si utilizza la lotta contro le discriminazioni e l’intolleranza sessuale per indottrinare gli adolescenti e per affermare il superamento del concetto di “binarismo sessuale” a favore di quello di “spettro di genere”. Si afferma che tali iniziative mettono a rischio la crescita, l’educazione e la salute psicofisica degli adolescenti.

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