CORRIERE – La Cassazione condanna la Lega per aver definito “clandestini” le persone migranti

Notizia dell’ultima ora: La Cassazione condanna la Lega per aver definito “clandestini” le persone migranti


19 AGOSTO 2023FONTEUFFICIALEBREAKING NEWS – La Corte di Cassazione ha confermato una condanna inflitta alla Lega per aver utilizzato il termine “clandestini” per riferirsi alle persone migranti in manifesti affissi nel 2016. Questi manifesti erano stati utilizzati dalla Lega per protestare contro l’accoglienza di 32 richiedenti asilo in un centro parrocchiale a Saronno, in Lombardia. L’Associazione studi giuridici sull’immigrazione (ASGI) aveva denunciato la Lega sia a livello locale che nazionale al Tribunale di Milano per “molestia discriminatoria”. Inizialmente, il partito era stato condannato sia in primo grado che in appello, e ora la Cassazione ha confermato questa sentenza, imponendo alla Lega di pagare le spese processuali e risarcire sia l’ASGI che l’associazione di volontariato NAGA, che sostiene le persone migranti e aveva partecipato alla causa.

I manifesti contestati riportavano il messaggio: “Saronno non vuole i clandestini. Vitto, alloggio e vizi pagati da noi. Nel frattempo, ai saronnesi tagliano le pensioni e aumentano le tasse, Renzi e Alfano complici dell’invasione”. Tuttavia, la Cassazione ha stabilito che gli stranieri che arrivano in Italia per richiedere asilo, perché corrono il rischio di subire gravi danni in caso di rientro nel loro paese d’origine, non possono essere considerati “clandestini” in nessun contesto. Inoltre, la Corte ha dichiarato che l’uso del termine “clandestini” nei manifesti rappresentava una “discriminazione indiretta determinata da ragioni di origine etnica” e aveva creato un clima “intimidatorio, ostile, degradante, umiliante od offensivo” intorno alle 32 persone oggetto delle proteste della Lega. La Cassazione ha sottolineato che il diritto alla libera manifestazione del pensiero non può prevalere sul rispetto della dignità personale degli individui.

La condanna riguarda la sezione di Saronno della Lega Nord, la Lega Nord-Lega Lombarda e la Lega Nord per l’Indipendenza della Padania. La Cassazione ha quindi ritenuto che il termine “clandestini” non fosse applicabile alle persone straniere che arrivano in Italia per richiedere asilo e ha confermato la condanna inflitta alla Lega per la discriminazione e l’offesa causate dai manifesti contestati.

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