Hanno improvvisato bende per proteggere i loro piedi e costruito capanne di fortuna per ripararsi dalle piogge. Tutto grazie agli insegnamenti della nonna
11 GIUGNO 2023 – FONTEUFFICIALE – BREAKING NEWS – Quella dei 4 fratellini ritrovati vivi dopo 43 giorni nella giungla Amazzonica della Colombia è una storia straordinaria che sta commuovendo il mondo. I bambini, di età compresa tra 1 e 13 anni, erano dispersi dal 1 maggio a seguito di un incidente aereo in cui hanno perso la vita la loro madre e i due piloti. La domanda che tutti si pongono è come abbiano fatto i quattro a sopravvivere. Secondo il leader indigeno guanano del Vaupés, sono stati salvati grazie alle conoscenze trasmesse loro dalla nonna.
John Moreno, il leader indigeno, ha spiegato che i bambini sono cresciuti con la nonna, che possiede una conoscenza tradizionale nella protezione indigena di Araracuara. Grazie a queste conoscenze, i bambini sono riusciti a sopravvivere. Hanno improvvisato bende per proteggere i loro piedi e costruito capanne di fortuna per ripararsi dalle piogge. Anche Sandra Vilardy, viceministro della politica e della normalizzazione ambientale, ha sottolineato che i bambini sono stati in grado di sopravvivere grazie ai messaggi della loro comunità e alle conoscenze che avevano acquisito in precedenza.
La sorella maggiore, di 13 anni, di nome Lesly, ha svolto un ruolo fondamentale nel salvataggio dei suoi tre fratelli minori. Essendo abituata a prendersi cura di loro mentre la madre era a lavoro, Lesly ha dimostrato coraggio e capacità di leadership in questa situazione estrema. Il ministro della Difesa Ivan Velasquez ha elogiato il suo coraggio e ha affermato che i fratellini sono sopravvissuti grazie alle sue cure e alla sua conoscenza della selva. I bambini sono stati trasportati all’ospedale militare di Bogotà, dove sono stati ricoverati e dichiarati in condizioni generali accettabili.
I soccorritori hanno trovato alcuni indizi che hanno dato speranza alla ricerca dei bambini. Tra questi c’erano piccole impronte di piedi e frutti selvatici morsi, che facevano pensare che i bambini potessero essere ancora vivi. Durante le ricerche, gli indigeni hanno celebrato riti per propiziare il successo della missione. Gli scout indigeni hanno masticato foglie di coca e bruciato peperoncini, mentre uno di loro si è messo in comunicazione con un parente morto. Secondo le credenze indigene, le forze della giungla li hanno protetti.
I bambini presentano segni di denutrizione, punture di insetti e ferite sulla pelle, ma non sono state riscontrate patologie gravi. Il generale Carlos Alberto Rincon, comandante della Sanità dell’Esercito della Colombia, ha dichiarato che le loro condizioni di salute sono generalmente accettabili.
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