Dal primo luglio, Tim ha ufficialmente ceduto la sua rete a Netco, uno spin-off controllato dal fondo statunitense Kohlberg Kravis Roberts & Co (Kkr)
Dal primo luglio 2024, Tim ha ufficialmente ceduto la sua rete a Netco, uno spin-off ora controllato dal fondo statunitense Kohlberg Kravis Roberts & Co (Kkr). L’accordo è stato siglato a Milano nello studio del notaio Carlo Marchetti. La rete fissa e Fibercop, parte di Netco, passano così sotto la gestione di Kkr, chiudendo definitivamente la storica sede di Tim in corso d’Italia a Roma.
La nuova organizzazione vedrà circa 20.000 dipendenti trasferiti a FiberCop, la società fondata nel 2021 per gestire la rete secondaria di Tim. Massimo Sarmi rimarrà presidente, mentre Luigi Ferraris, ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato, diventerà amministratore delegato. La gestione di Netco sarà affidata a Optics Bidco, veicolo di Kkr, con la partecipazione del Ministero dell’Economia e delle Finanze (fino al 20%), F2i (circa il 10%) e alcuni coinvestitori di Kkr.
Tim diventerà una società commerciale focalizzata su servizi ai consumatori (Tim Consumer) e alle imprese (Tim Enterprise), mantenendo la gestione di Tim Brasil e una minima parte dell’infrastruttura: la dorsale, sedici data center e la rete mobile. Secondo il piano industriale “Free to run” presentato dall’amministratore delegato Pietro Labriola, la separazione dell’infrastruttura dai servizi permetterà a Tim di competere liberamente sul mercato.
Sul piano finanziario, il debito di Tim, attualmente di 21,4 miliardi di euro, dovrebbe ridursi a 7,5 miliardi entro la fine del 2024. Questa cifra potrebbe ulteriormente diminuire con la possibile vendita di Sparkle, la divisione di cavi sottomarini, a una cordata formata dal fondo Asterion e dal MEF. Labriola ha dichiarato che, senza la rete, Tim sarà “libera di competere” e potrebbe puntare su acquisizioni nel cloud computing, internet delle cose e cybersicurezza.
Tim ha comunicato che i rapporti con Netco saranno regolati tramite un Master Service Agreement (MSA) della durata di 15 anni, rinnovabile per altri 15, con servizi offerti a prezzi di mercato e senza impegni minimi di acquisto. Labriola ha concluso affermando che Tim ha raggiunto un traguardo significativo, rispettando tutte le tempistiche promesse e garantendo il miglior sviluppo possibile per l’infrastruttura e i servizi.
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