Il piano per l’allerta rossa si basa sui gemellaggi e prevede che ogni regione accolga i residenti di un determinato Comune o quartiere dell’area
Il piano di evacuazione dei Campi Flegrei, un’area vulcanica attiva situata a ovest di Napoli, è fondamentale per la sicurezza di circa 1,5 milioni di persone che vivono in dodici comuni, tra cui Pozzuoli, Bacoli, Monte di Procida e Quarto, oltre a parti di Napoli e altri comuni vicini. A causa del recente sciame sismico, le preoccupazioni sulla necessità di piani di evacuazione ben strutturati sono aumentate.
Si è tenuta una riunione in Prefettura a Napoli del centro di coordinamento soccorsi, con la partecipazione del Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, la Protezione Civile della Regione Campania, il Comune di Napoli e i sindaci di Pozzuoli e Bacoli. L’incontro è stato finalizzato all’organizzazione di esercitazioni previste per il 25 e 26 giugno, durante le quali sarà simulato uno sciame sismico e un aumento delle deformazioni del suolo. Verranno testati gli interventi di emergenza del piano di emergenza bradisismico per l’area flegrea.
Durante l’esercitazione, il Centro di Coordinamento Soccorsi, attivato in Prefettura, coinvolgerà le forze dell’ordine, i vigili del fuoco, la Regione Campania, i comuni interessati e altri soggetti coinvolti nelle operazioni di soccorso. L’obiettivo è il monitoraggio continuo dell’evento e la direzione unitaria degli interventi di emergenza.
La Prefettura sottolinea l’importanza di questa esercitazione, che si aggiunge ad altre attività simili condotte negli ultimi mesi, per migliorare ulteriormente la risposta della protezione civile in caso di emergenza.
Il piano di evacuazione per i Campi Flegrei
Il piano di evacuazione per i Campi Flegrei, sviluppato dalla Protezione Civile, si articola in quattro livelli di allerta: verde, giallo, arancione e rosso. In caso di allerta rossa, che indica un’imminente eruzione o una grave crisi sismica, l’intera popolazione della zona rossa, circa cinquecentomila persone, deve essere evacuata entro settantadue ore. Questo piano prevede tre fasi principali.
La prima fase, di preparazione, dura dodici ore. In questo periodo, la popolazione deve prepararsi all’evacuazione seguendo le indicazioni delle autorità e assicurandosi di avere il necessario per il trasferimento. La seconda fase, di trasferimento, dura quarantotto ore. Durante questo periodo, gli abitanti si sposteranno verso le regioni gemellate attraverso percorsi stabiliti e sotto la supervisione della Protezione Civile. L’ultima fase, che dura dodici ore, serve come margine di sicurezza per risolvere eventuali criticità e completare l’evacuazione.
Ogni comune o quartiere della zona a rischio è gemellato con una regione italiana diversa, pronta ad accogliere i residenti in caso di evacuazione. Questo sistema di gemellaggio, definito nel 2016, garantisce una distribuzione omogenea degli sfollati sul territorio nazionale, riducendo il rischio di caos e sovraffollamento. Le regioni gemellate sono responsabili dell’accoglienza e dell’assistenza alla popolazione evacuata, predisponendo alloggi temporanei, servizi di base e supporto psicologico.
Nonostante il piano di evacuazione, permangono problemi infrastrutturali che complicano l’evacuazione dai Campi Flegrei. Progetti necessari per garantire vie di fuga sicure sono rimasti incompleti. Ad esempio, le tre rampe per la tangenziale di via Campana, fondamentali per evacuare Pozzuoli, dovevano essere completate tre anni fa, ma i lavori sono stati abbandonati dal concessionario Copin. Il sindaco di Pozzuoli, Luigi Manzoni, ha avviato nuove procedure legali per completare queste opere. La viabilità alternativa è ostacolata da numerosi cantieri, come la nuova stazione della Cumana a via Fasano e i lavori dell’acquedotto e dell’Enel, che rallentano il traffico.
Il comune di Pozzuoli sta lavorando per migliorare le vie di fuga con progetti di ampliamento del lungomare Pertini, ma le evacuazioni di emergenza restano difficili a causa della mancanza di una chiara segnaletica. Inoltre, la mancata approvazione del sisma bonus per la messa in sicurezza degli edifici privati ha sollevato proteste. Il sindaco di Bacoli, Josi Della Ragione, e Marco Sarracino del Partito Democratico, hanno criticato il governo per non aver incluso questa misura nel decreto superbonus, lasciando i proprietari di case a dover affrontare i costi da soli.
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