Notizia dell’ultima ora: Come cambierà il fisco con la riforma del governo Meloni
14 LUGLIO 2023 – FONTEUFFICIALE – BREAKING NEWS – Il viceministro all’Economia, Maurizio Leo, ha commentato l’approvazione della delega fiscale da parte della Camera dei Deputati. Il testo, approvato con 182 voti favorevoli, 97 contrari e 6 astenuti, passerà ora all’esame del Senato. La riforma fiscale prevede diverse novità, tra cui la detassazione degli straordinari e delle tredicesime per i redditi più bassi, la rateizzazione dell’acconto delle tasse di novembre, il superamento graduale dell’Irap senza aumenti per le imprese. Inoltre, sono previste restrizioni sulla vendita a distanza delle sigarette elettroniche, una riorganizzazione delle tasse automobilistiche per superare il superbollo. La proposta di una flat tax con aliquota unica rimane in programma e il governo assicura che sarà attuata entro la fine della legislatura. Tuttavia, la flat tax “incrementale” per i lavoratori dipendenti è stata momentaneamente fermata, anche se era stata introdotta inizialmente nella manovra, ma solo per le partite Iva. L’emendamento ha eliminato questa misura, che prevedeva un’aliquota agevolata per gli incrementi di reddito rispetto ai tre anni precedenti.
Il viceministro Leo ha sottolineato l’importanza di una riforma ambiziosa che intervenisse su tutti gli aspetti del sistema tributario, nazionale e internazionale, con l’obiettivo di superare un sistema obsoleto e garantire la certezza del diritto. La semplificazione è un altro tema cruciale, considerando il sistema attuale con istruzioni fiscali che superano le 1.000 pagine. L’uso della tecnologia, come banche dati interoperabili, fatturazione elettronica e intelligenza artificiale, può contribuire a migliorare il rapporto tra fisco e contribuente. Inoltre, la necessità di rivedere il sistema sanzionatorio, in particolare per l’Iva, è emersa come una priorità per allineare le sanzioni italiane a quelle degli altri Paesi europei.
Leo ha anche menzionato l’importanza di un nuovo approccio nell’accertamento fiscale, distinguendo tra le aziende di maggiori e minori dimensioni. Per le aziende di minori dimensioni, è stato proposto un concordato preventivo biennale, in cui l’amministrazione finanziaria propone un accordo con il contribuente fissando per due anni la base imponibile. Questo consentirebbe al contribuente di conoscere in anticipo l’ammontare delle tasse da versare nel biennio successivo, evitando ulteriori accertamenti fiscali. Infine, Leo ha sottolineato l’obiettivo di un abbassamento complessivo del carico fiscale senza creare deficit, mantenendo il rispetto delle regole di progressività sancite dalla Costituzione.
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