La riforma del voto in condotta e delle sospensioni scolastiche introduce cambiamenti significativi per il sistema scolastico. Tra le principali novità il voto in condotta e le sospensioni
La riforma del voto in condotta e delle sospensioni scolastiche, promossa dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, ha ottenuto l’approvazione definitiva dalla Camera dei Deputati e introduce cambiamenti significativi per il sistema scolastico italiano a partire dall’anno scolastico in corso. L’obiettivo dichiarato della riforma è quello di responsabilizzare gli studenti e di restituire autorevolezza ai docenti.
Una delle principali novità riguarda il ruolo del voto in condotta, che non sarà più un semplice elemento simbolico, ma inciderà concretamente sul percorso scolastico degli studenti. Secondo quanto riportato da *Orizzonte Scuola*, il ministro Valditara ha spiegato che in caso di insufficienza nel voto in condotta, gli studenti saranno rimandati a settembre con obbligo di recupero, e il voto inciderà anche sulla valutazione finale all’esame di maturità. In particolare, chi riceverà un voto inferiore al 6 sarà obbligato a recuperare un debito in educazione civica, presentando un elaborato prima dell’inizio del nuovo anno scolastico.
La riforma non si limita solo al voto in condotta, ma riguarda anche l’insegnamento dell’educazione civica, che il ministro ha definito una “piccola rivoluzione”. Le 33 ore annuali dedicate a questa materia verranno riorganizzate in sette aree tematiche, che includono educazione stradale, alla salute, ambientale e finanziaria. Inoltre, i valori costituzionali come la responsabilità individuale, il valore del lavoro e l’appartenenza alla patria saranno integrati nei programmi scolastici.
Le sospensioni
Per quanto riguarda le sospensioni, la riforma introduce importanti novità. Valditara ha spiegato che “cambia l’istituto della sospensione, vi sarà più scuola e non meno scuola per lo studente che viola le regole della civile convivenza”. Gli studenti sospesi per un massimo di due giorni dovranno svolgere attività di recupero, culminando nella produzione di un elaborato critico sulle conseguenze del loro comportamento. In caso di sospensioni superiori a due giorni, gli alunni saranno impegnati in attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate con le scuole, come ospedali o case di riposo, scelte da elenchi predisposti dal Ministero.
Un altro aspetto rilevante della riforma riguarda l’introduzione di sanzioni pecuniarie per le aggressioni a docenti e al personale scolastico. La legge prevede multe che vanno da 500 a 10.000 euro a carico dei responsabili, con i risarcimenti che saranno destinati alla scuola per riparare il danno d’immagine e saranno utilizzati per l’acquisto di materiale didattico.
Valutazione nella scuola primaria
La riforma introduce cambiamenti anche nella scuola primaria, con il ritorno dei giudizi sintetici che accompagneranno la descrizione del percorso umano e pedagogico dei bambini. Si passerà, quindi, da una scala di valutazione basata su livelli a giudizi più tradizionali come “ottimo”, “buono”, “sufficiente” e “insufficiente”, per rendere più semplice la comunicazione con le famiglie.
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