In Italia le tasse sono a carico soprattutto sui contribuenti con un reddito superiore a 35mila euro (13,94% del totale) che si ritrovano a versano quasi due terzi delle imposte dei redditi sulle persone fisiche
In Italia, il carico delle tasse grava in maniera significativa su un numero limitato di contribuenti, evidenziando uno squilibrio nella distribuzione del peso fiscale nel paese. Secondo la Settima Regionalizzazione sul Bilancio del sistema previdenziale italiano, presentata recentemente, solo il 14% degli italiani copre quasi i due terzi delle tasse.
L’analisi rivela che i contribuenti con redditi superiori a 35.000 euro (che rappresentano il 13,94% del totale) contribuiscono a versare quasi il 65% delle imposte sul reddito delle persone fisiche. Inoltre, il totale dei redditi dichiarati nel 2021 e presentati nel 2022 ammonta a 894,162 miliardi di euro, generando un gettito di 175,17 miliardi di euro.
Se analizziamo la distribuzione geografica dei versamenti IRPEF, emerge uno squilibrio significativo. Il Nord contribuisce per il 57,43% del totale (100,6 miliardi di euro), il Centro per il 21,83% (38,2 miliardi), mentre il Sud contribuisce con il 20,74% (36,3 miliardi). Questo divario si riflette anche nelle singole regioni, come nel caso della Lombardia, con 10 milioni di abitanti, che versa 40,3 miliardi di IRPEF, più di quanto contribuisce l’intero Mezzogiorno, con il doppio della popolazione.
L’analisi per fasce di reddito rivela che il 42,59% dei contribuenti, con redditi fino a 15.000 euro lordi annui, paga solo l’1,73% dell’IRPEF totale. Questo è insufficiente a coprire nemmeno il costo della spesa sanitaria, che nel 2021 ammonta a 2.144 euro pro capite. Questi contribuenti pagano in totale 3,029 miliardi di IRPEF ma ricevono 51,06 miliardi di euro solo per la sanità.
A salire nelle fasce di reddito, si nota che poco più di 5 milioni di contribuenti con redditi superiori a 35.000 euro pagano il 62,52% dell’IRPEF complessiva.
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