A Pordenone, una bambina di 10 anni si è presentata a scuola con il volto coperto dal niqab. La maestra le ha chiesto di toglierlo scatenando una polemica che ha coinvolto anche la politica
A Pordenone, una bambina di 10 anni si è presentata a scuola con il volto coperto dal niqab, un velo che lascia scoperti solo gli occhi. La maestra le ha chiesto di toglierlo, scatenando una polemica che ha coinvolto anche la politica.
La vicenda
La bambina, di origine marocchina, frequenta una scuola primaria della città. Lunedì scorso si è presentata in classe con il niqab. L’insegnante le ha chiesto di toglierlo per poter svolgere le lezioni. La bambina quel giorno ha frequentato la scuola a volto scoperto.
La decisione della maestra ha aperto un dibattito. Da un lato, c’è chi sostiene che la maestra abbia fatto la cosa giusta, in linea con le regole del vivere civile e con il principio di laicità della scuola. Dall’altro, c’è chi critica la scelta della maestra, accusandola di aver discriminato la bambina e di aver violato la sua libertà religiosa.
La comunità islamica di Pordenone ha accolto con scetticismo la notizia. Il presidente della comunità, Mohamed El Mzouri, ha dichiarato che il niqab non è un obbligo religioso e che la scelta di indossarlo spetta alla donna. Ha inoltre sottolineato che la bambina è ancora piccola e che non è in grado di decidere autonomamente in merito al suo abbigliamento.
Il caso ha avuto anche un’eco politica. Il senatore Marco Dreosto (Lega) ha definito “inaccettabile” il fatto che una bambina di 10 anni si presenti a scuola con il niqab. Ha annunciato che presenterà un’iniziativa parlamentare per vietare il niqab a scuola e nei luoghi pubblici.
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