Cos’è il Pm10?

Il Pm10 è una sigla che indica il particolato atmosferico, ovvero l’insieme di particelle disperse nell’aria per un periodo sufficientemente lungo da subire fenomeni di diffusione e trasporto

Cos'è il Pm10?
Cos’è il Pm10? L’acronimo PM deriva dal termine inglese “Particulate Matter” (materiale particolato) e si riferisce alle polveri sottili presenti nell’aria che respiriamo. Queste particelle, sia solide che liquide, sono di varie dimensioni e composizioni chimiche. Le polveri sottili vengono classificate in base alle loro dimensioni, conosciute come PM10, PM2.5 e PM1, dove il numero dopo “PM” indica il diametro della particella.

Il termine PM10 si riferisce alle particelle atmosferiche con un diametro aerodinamico compreso tra 10µ e 2,5µ, dove 1 micron (µ) corrisponde a un millesimo di millimetro. Per dare un’idea delle dimensioni coinvolte, lo spessore di un filo di ragnatela è di circa 7µ.

Cos’è il Pm10?

Il Pm10 è una sigla che indica il particolato atmosferico, ovvero l’insieme di particelle disperse nell’aria per un periodo sufficientemente lungo da subire fenomeni di diffusione e trasporto. Nello specifico, il Pm10 rappresenta la frazione di particelle che possono essere raccolte con un sistema di selezione che ha un’efficienza del 50% per particelle con un diametro aerodinamico di 10 µm (micrometri, o millesimi di millimetro). Secondo l’Arpa Lombardia, il Pm10 è spesso definito, in modo improprio, come la frazione di particelle con diametro uguale o inferiore a 10 µm.

Le particelle di Pm10 possono avere origine naturale, come l’erosione del suolo, le eruzioni vulcaniche e l’autocombustione di boschi e foreste, oppure possono essere generate da attività umane, come i processi di combustione in generale.

Le Sorgenti

Il particolato PM10 può provenire da fonti sia naturali che antropiche. Tra le fonti naturali, si includono l’erosione del suolo causata dai venti, le eruzioni vulcaniche, gli incendi boschivi, la dispersione di polline e il sale marino. Le fonti antropiche del particolato includono i processi di combustione come quelli nei motori a scoppio, negli impianti di riscaldamento, nelle attività industriali, negli inceneritori e nelle centrali termoelettriche, oltre al traffico veicolare.

Una parte significativa del PM10 presente nell’atmosfera si forma dalla trasformazione in particelle solide o liquide di alcuni gas, come i composti dell’azoto e dello zolfo, emessi dalle attività umane. Questo tipo di particolato è definito particolato secondario, mentre quello emesso direttamente in forma solida o liquida è chiamato particolato primario.

Inoltre, il particolato PM10 può formarsi attraverso reazioni chimiche tra altre sostanze inquinanti già presenti nell’atmosfera, come gli ossidi di azoto, il biossido di zolfo, l’ammoniaca e i Composti Organici Volatili, per creare solfati, nitrati e sali di ammonio.

Impatto sulla salute

Le polveri sottili, in particolare il PM10, sono considerate uno dei principali indicatori della qualità dell’aria. Queste particelle hanno tempi lunghi di permanenza nell’atmosfera e possono essere trasportate a grandi distanze dal punto di emissione. La loro composizione chimica è complessa e varia in base a diversi fattori come le caratteristiche del territorio, la presenza di industrie, i combustibili utilizzati e il clima. Sostanze chimiche come gli idrocarburi policiclici aromatici (IPA) e i metalli (come piombo, nichel, cadmio, arsenico, vanadio e cromo) possono aderire alla loro superficie, contribuendo agli effetti sulla salute della popolazione esposta.

La nocività delle polveri sottili dipende dalle loro dimensioni e dalla loro capacità di raggiungere le diverse parti dell’apparato respiratorio. Il PM10, chiamato anche frazione toracica, è in grado di passare attraverso il naso raggiungendo la gola e la trachea, le prime parti dell’apparato respiratorio.

Studi condotti a livello mondiale hanno evidenziato una correlazione tra lo stato di salute della popolazione e le polveri sottili. I dati dell’Agenzia Europea per l’Ambiente hanno mostrato che in Italia l’inquinamento dell’aria ha causato un elevato numero di morti premature nel 2016, con 58.600 decessi attribuibili alle polveri sottili.

Secondo l’ISPRA, il particolato ha il maggior impatto sulla salute umana. Studi epidemiologici hanno dimostrato associazioni tra le concentrazioni di PM10 e un aumento sia della mortalità che dei ricoveri ospedalieri per malattie cardiache e respiratorie. I soggetti più sensibili includono anziani, bambini e persone con malattie cardiopolmonari croniche, influenza o asma. Si sono riscontrati anche effetti a lungo termine, come la bronchite, la riduzione della funzione polmonare e l’incremento dei tumori polmonari correlati all’inquinamento atmosferico.

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Che cosa è il PM 10


https://www.wired.it/article/inquinamento-pianura-padana-pm10-cos-e-limiti-danni-salute/

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