Cos’è il Green deal?

Green deal: cos’è e cosa prevede il progetto UE per la sostenibilità ambientale che rappresenta un punto fondamentale della politica europea green

Cos’è il Green deal?

Cos’è il Green deal? Il Green Deal è un ambizioso progetto dell’Unione Europea volto a promuovere la sostenibilità ambientale. Iniziato dalla Commissione Europea guidata da Ursula von der Leyen nel 2019, il suo obiettivo principale è trasformare l’Europa nel primo blocco di Paesi a impatto climatico zero entro il 2050. Questo piano rappresenta una svolta epocale nella politica ambientale europea.

Approvato dal Parlamento Europeo nel febbraio 2020, il Green Deal prevede una serie di misure e finanziamenti specifici per raggiungere gli obiettivi ambientali stabiliti. L’importanza di questo piano risiede nella sua capacità di guidare la transizione verso un’economia sostenibile, influenzando significativamente i sistemi produttivi dei Paesi membri.

Per comprendere appieno il Green Deal, è essenziale analizzare le iniziative già intraprese e valutare l’impatto economico e finanziario che avrà a livello europeo. Questo progetto non solo mira a ridurre le emissioni di carbonio, ma anche a promuovere l’uso di energie rinnovabili, migliorare l’efficienza energetica e sostenere la biodiversità, contribuendo così a un futuro più sostenibile per l’intero continente.

Cos’è il Green New Deal?

Il Green New Deal è un nuovo patto verde introdotto da Ursula von der Leyen appena insediata alla presidenza della Commissione Europea, ponendo subito la sfida ambientale al centro dell’agenda comunitaria. Questo progetto rappresenta una risposta concreta all’emergenza dei cambiamenti climatici, stabilendo per la prima volta una legge vincolante che impone a tutti i Paesi dell’UE di raggiungere la neutralità delle emissioni inquinanti entro il 2050.

L’obiettivo del Green New Deal è favorire una transizione equa e giusta verso un’economia sostenibile e a impatto ambientale zero in tutti gli Stati membri. Il progetto mira a realizzare una trasformazione equilibrata, assicurando che nessun cittadino o regione del blocco UE venga lasciato indietro.

Obiettivi del Green New Deal

Il Green New Deal mira a decarbonizzare il settore energetico, che è responsabile del 75% delle emissioni inquinanti. Questo significa trasformare radicalmente tutto il sistema di produzione industriale per diventare leader mondiali nell’economia verde. Anche la mobilità dovrà essere ripensata in termini di sostenibilità, dato che i trasporti rappresentano il 25% delle emissioni inquinanti nel continente. Sarà quindi essenziale sviluppare mezzi di trasporto che minimizzino l’impatto ambientale.

Il progetto coinvolgerà anche il settore edilizio, promuovendo la costruzione di nuovi edifici e la manutenzione di quelli esistenti con un’ottica di risparmio energetico. Tutti i Paesi dell’UE saranno parte di questa rivoluzione verde, con l’obiettivo comune di raggiungere le emissioni zero.

Il sostegno finanziario è stato strutturato tenendo conto delle diverse strutture economiche degli Stati membri. Le economie più dipendenti dal carbone e dai combustibili fossili, come quelle dell’Europa dell’Est con la Polonia in prima linea, riceveranno maggiori finanziamenti per facilitare la transizione verso un’economia sostenibile.

Cosa prevede il piano di investimenti UE per la sostenibilità?

Il piano di investimenti dell’UE per la sostenibilità, parte integrante del Green New Deal, prevede un massiccio piano di investimenti per raggiungere l’obiettivo della neutralità climatica entro il 2050. Con un totale di 1.000 miliardi di euro in 10 anni, tutti gli Stati membri dell’UE riceveranno aiuti finanziari per avviare la transizione verso un’economia più sostenibile.

Il principale strumento finanziario sarà il Meccanismo di transizione equa, che disporrà di 7,5 miliardi di euro provenienti dal bilancio dell’UE. Gli Stati potranno integrare questi fondi con contributi dal fondo sociale europeo Plus, dal fondo europeo di sviluppo regionale e da risorse nazionali.

InvestEu, un programma comunitario già esistente, giocherà un ruolo chiave nell’erogazione di investimenti, potendo mobilizzare fino a 279 miliardi di euro tra fondi pubblici e privati dedicati esclusivamente a progetti ambientali e climatici.

Infine, il Meccanismo di transizione equa includerà un sistema di prestiti a favore del settore pubblico, supportato dalla Banca Europea per gli Investimenti, per un importo compreso tra i 25 e i 30 miliardi di euro.

Questo imponente impegno finanziario e di investimenti rivela l’importanza del Green New Deal per l’intero continente europeo, offrendo la possibilità di trasformare radicalmente il sistema economico e produttivo verso la sostenibilità ambientale.

Distribuzione dei finanziamenti per Paese

L’Unione Europea ha stanziato un fondo di 7,5 miliardi di euro per il Green New Deal, distribuendo gli importi ai vari Paesi membri in base alle loro necessità economiche per raggiungere la neutralità climatica. La quota assegnata a ciascuno Stato varierà di conseguenza. Ad esempio, la Polonia, con un’industria fortemente legata al carbone, riceverà un importo maggiore per facilitare la transizione.

La distribuzione dei finanziamenti avverrà in base ai progetti di riconversione specifici presentati e valutati dalla Commissione Europea.

Secondo i dati iniziali comunicati da Bruxelles, il fondo sarà suddiviso nei seguenti importi in milioni di euro:

  • Italia: 364
  • Belgio: 68
  • Repubblica Ceca: 581
  • Danimarca: 35
  • Germania: 877
  • Estonia: 125
  • Irlanda: 30
  • Grecia: 294
  • Spagna: 307
  • Francia: 402
  • Croazia: 66
  • Cipro: 36
  • Lettonia: 68
  • Lituania: 97
  • Lussemburgo: 4
  • Ungheria: 92
  • Malta: 8
  • Olanda: 220
  • Austria: 53
  • Polonia: 2.000
  • Portogallo: 79
  • Romania: 757
  • Slovenia: 92
  • Slovacchia: 162
  • Finlandia: 165
  • Svezia: 61
Green deal 5 anni dopo: a che punto siamo?

Dopo 5 anni dall’avvio del Green Deal, con la conclusione della legislatura europea e della Commissione guidata da Von der Leyen, è tempo di fare un primo bilancio.

Quali sono stati gli sviluppi nella transizione energetica e ambientale nell’Unione Europea?

Durante questo periodo sono state adottate diverse leggi nell’ambito del Green Deal e sono stati stanziati importanti finanziamenti.

Tra i principali avvenimenti:

  • Nel 2021, l’UE ha adottato la sua prima legge europea sul clima, con l’obiettivo di ridurre le emissioni del 55% entro il 2030.
  • È stato istituito il Just Transition Fund da 17,5 miliardi di euro per sostenere lo sviluppo di competenze nel settore dell’economia verde.
  • Sono stati allocati 275 miliardi di euro di fondi NextGenerationEU e REPowerEU per sostenere gli investimenti puliti.
  • È stato avviato il piano REPowerEU per promuovere l’energia rinnovabile al posto di quella fossile.
  • È stato elaborato un piano industriale Green Deal.
  • È stato introdotto il Net-Zero Industry Act per promuovere lo sviluppo di tecnologie a impatto zero.
  • È stato istituito il meccanismo mondiale di adeguamento delle frontiere del carbonio (CBAM) per incoraggiare metodologie di produzione più ecologiche e scoraggiare le aziende dal trasferirsi al di fuori dell’UE verso paesi con standard ambientali meno rigorosi.

Tuttavia, l’attuazione del piano ha incontrato diverse controversie e si trova attualmente in una fase di discussione sulla sua fattibilità politica mantenendo tali obiettivi ambiziosi. Alcuni Stati, per difendere i propri interessi nazionali, hanno rallentato varie decisioni.

Inoltre, la crisi economica causata dalla pandemia e lo shock energetico dovuto al conflitto in Ucraina hanno ulteriormente complicato il quadro del Green Deal, sollevando dubbi sulla sua efficacia.

Tra le proteste degli agricoltori e la pressione politica per dare priorità all’industria anziché all’ambiente, un approccio più critico nei confronti delle ambizioni green si è diffuso in alcuni settori politici europei. Le elezioni del Parlamento UE potrebbero influenzare il futuro del piano.

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