Cosa sono i biocarburanti?

I biocarburanti sono dei combustibili ottenuti in modo indiretto dalle biomasse (ovvero da fonti rinnovabili come grano, mais, bietola, canna da zucchero, ecc.)

Cosa sono i biocarburanti?
Cosa sono i biocarburanti? I biocarburanti sono combustibili ottenuti da fonti rinnovabili come biomasse di grano, mais, bietola, canna da zucchero, etc. Essi sono stati sviluppati come una soluzione ai problemi derivanti dalla diminuzione delle risorse di carburanti fossili, all’emergenza ambientale e alla necessità politica di aumentare l’autonomia energetica dell’Occidente. I biocarburanti rappresentano al momento la soluzione più concreta per ridurre le emissioni di CO2 prodotte dal settore dei trasporti.

Cosa sono i biocarburanti?

Un biocarburante è un tipo di combustibile che viene prodotto attraverso la fissazione biologica del carbonio.

Il termine “biocarburante” è composto da due parole: “bio“, che indica che il processo di produzione coinvolge organismi viventi, e “carburante“, che indica che il prodotto finale è destinato ad essere utilizzato come combustibile.

La fissazione del carbonio è il processo che prende il carbonio inorganico, principalmente sotto forma di anidride carbonica, e lo trasforma in composti organici utilizzabili come combustibile. Se questo processo si verifica all’interno di un organismo vivente, come una pianta, si parla di fissazione biologica del carbonio.

I biocarburanti sono quindi prodotti da fonti rinnovabili e rappresentano un’alternativa ai combustibili fossili che contribuiscono all’aumento delle emissioni di gas serra e al cambiamento climatico.

Entrando ancora più nel dettagliato, il biocarburante è un idrocarburo prodotto da materia organica viva o recentemente morta, utilizzabile come combustibile per alimentare varie attrezzature. A differenza dei combustibili fossili, che impiegano milioni di anni per formarsi, i biocarburanti vengono prodotti in un breve periodo di tempo, generalmente in giorni, settimane o mesi.

I biocarburanti possono essere ottenuti, come abbiamo detto, tramite la fissazione biologica del carbonio (ovvero la trasformazione di anidride carbonica in una molecola organica da parte degli organismi viventi), oppure attraverso reazioni chimiche controllate in laboratorio o negli impianti industriali che utilizzano biomasse. Gli unici due requisiti per definire un biocarburante sono la presenza di anidride carbonica e la produzione del combustibile finale in breve tempo.

Biocarburanti in Italia

I biocarburanti in Italia sono diventati sempre più importanti negli ultimi anni, in quanto rappresentano un’alternativa ecologica ai carburanti fossili.

Attualmente, la maggior parte dei biocarburanti prodotti in Italia sono di prima generazione, cioè prodotti a partire da colture agricole come il mais, la canna da zucchero o la bietola da zucchero. Tuttavia, il settore si sta orientando sempre di più verso la produzione di biocarburanti di seconda e terza generazione, che utilizzano biomasse residuali o micro-alghe.

La produzione di biocarburanti non è, però, esente da critiche: l’uso di colture alimentari per produrre biocarburanti ha infatti un impatto sull’ambiente e sul mercato agricolo, mentre la produzione di biocarburanti di seconda e terza generazione richiede ancora investimenti significativi per diventare una realtà economica sostenibile.

La quarta generazione dei biocarburanti, infine, viene prodotta senza l’impiego di biomasse vegetali, grazie alla modifica del genoma di alcuni microrganismi per trasformare l’acqua, lo zucchero e l’anidride carbonica direttamente in biocarburanti. Questa possibilità ha reso i nuovi biocarburanti dei preziosi alleati anche per i nostri motori, garantendo minor impatto ambientale e performance e durata del motore.

Problema del surriscaldamento

Il problema del surriscaldamento globale causato dai biocarburanti può essere risolto aumentando la coltivazione di piante e vegetali per assorbire maggiormente l’anidride carbonica immessa nell’atmosfera attraverso il processo di fotosintesi. Tuttavia, un’analisi della Cornell University ha rilevato che la produzione di etanolo dal mais richiede quasi il 30% in più di energia di quanta ne produce, impedendo di raggiungere un pareggio tra CO2 emessa nell’atmosfera e CO2 riassorbita dalle piante. Inoltre, la coltivazione intensiva dei biocarburanti può causare problemi di biodiversità e l’emissione di altri gas serra. Pertanto, sebbene la produzione di biocarburanti possa contribuire alla riduzione delle emissioni di gas serra, è necessario valutare attentamente l’impatto sull’ambiente e considerare alternative sostenibili.

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