Peng Shuai ha spiegato di non aver mai accusato qualcuno di averla aggredita sessualmente, assicurando di essere sempre stata nella sua casa di Pechino
La tennista cinese Caso Peng ha smentito le voci sugli abusi sessuali. La tennista cinese Peng Shuai, 35 anni, campionessa di doppio di Wimbledon e Open di Francia, era finita al centro dell’attenzione dopo che un suo post era stato pubblicato sul social Weibo (una sorta di Twitter cinese). Nel post, secondo i media, la tennista cinese aveva accusato di violenza sessuale l’ex vicepremier cinese Zhang Gaoli, 75 anni. La successiva scomparsa dal pubblico della tennista aveva, poi, suscitato una diffusa preoccupazione internazionale, mobilitando anche Onu e Casa Bianca. La Wta (l’associazione del circuito professionistico femminile) aveva, quindi, preso la decisione di sospendere i tornei in Cina e a Hong Kong.
Cosa ha detto Peng Shuai
Ieri, 19 dicembre, Peng Shuai ha parlato in una breve intervista con il quotidiano di Singapore in lingua cinese Lianhe Zaobao, a un evento a Shanghai della Federazione internazionale di sci fondo. Durante l’intervista, la tennista cinese ha spiegato di non aver mai accusato qualcuno di averla aggredita sessualmente, assicurando di essere sempre stata nella sua casa di Pechino senza che i suoi movimenti fossero limitati.
Alla domanda sulle accuse fatte su Weibo, la tennista ha risposto: “In primo luogo, vorrei sottolineare un punto molto importante: non ho mai detto né scritto nulla che accusasse qualcuno di avermi aggredito sessualmente. Mi piace sottolineare questo punto molto chiaramente“. La tennista cinese ha, poi, negato di essere sotto sorveglianza: “Perché dovrebbe essere così? Sono sempre stata molto libera“.
Peng ha anche detto che l’e-mail inviata a Steve Simon, presidente della Women’s Tennis Association, per rassicurarlo sul suo stato è stata fatta “interamente di mia spontanea volontà“. Ha spiegato di aver scritto l’e-mail alla Wta in cinese, ma ritiene che il network statale Cgtn ne abbia pubblicato una versione tradotta in inglese senza avere sufficiente padronanza della lingua, ma “ciò che è stato diffuso dalla Cgtn non era diverso da quello che intendevo trasmettere al presidente Simon“.
Sulla videochiamata avuta con il capo del Comitato olimpico internazionale, Thomas Bach, Peng Shuai ha confermato di averla tenuta da casa sua a Pechino.
Cosa ha detto la Wta
La Wta ha, però, rinnovato i suoi timori sulla vicenda di Peng Shuai. “Queste apparizioni non alleviano o affrontano le significative preoccupazioni della Wta sul suo benessere e sulla sua capacità di comunicare senza censura o coercizione“, ha detto l’organizzazione in una nota, ribadendo di volere ancora un’indagine “completa, equa e trasparente, e senza censura“.
“Rimaniamo fermi nella nostra richiesta di un’indagine completa, equa e trasparente, senza censura, sulla sua accusa di violenza sessuale, che è la questione che ha dato origine alla nostra.preoccupazione iniziale“, ha affermato la Wta.
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