Un farmaco anti-fame (o anoressizzante) è una sostanza che agisce sul sistema nervoso o sul metabolismo per ridurre l’appetito o la sensazione di fame in un individuo
Cosa sono i farmaci anti-fame (o anoressizzanti)? La recente introduzione di una nuova generazione di farmaci anti-fame ha avuto un notevole successo negli Stati Uniti, soprattutto considerando il problema dell’obesità nel paese. Questi farmaci, come il Wegovy e l’Ozempic di Novo Nordisk (originariamente prescritti per il diabete ma ora comunemente usati per la perdita di peso), hanno il potenziale di influenzare le vendite di cibi confezionati, poiché cambiano radicalmente il rapporto delle persone con il cibo.
L’AD di Walmart, John Furner, ha riferito che i dati dei clienti mostrano che coloro che assumono farmaci contro l’obesità acquistano meno cibo. Tuttavia, alcune aziende del settore alimentare come Mondelez e PepsiCo hanno affermato che è ancora presto per valutare l’impatto.
Morgan Stanley stima che entro il 2035 il numero di pazienti che assumono questi farmaci potrebbe quintuplicare, arrivando a 24 milioni di persone, circa il 7% della popolazione statunitense. Questi pazienti potrebbero ridurre l’apporto calorico giornaliero del 20-30%.
Attualmente, circa il 42% degli adulti negli Stati Uniti è obeso, e potrebbe potenzialmente beneficiare di questi farmaci. Tuttavia, l’accesso dipenderà dalla copertura offerta dalle assicurazioni sanitarie. Inoltre, la velocità di adozione dipenderà dalla disponibilità di approvvigionamenti da parte di Novo Nordisk.
Non ci sono ancora studi definitivi che dimostrino se i farmaci influenzino le preferenze alimentari, ma medici e analisti hanno notato che i pazienti tendono a ridurre il consumo di alimenti ad alto contenuto di zuccheri e grassi. Questo potrebbe avere un impatto sulle aziende che producono tali prodotti nel lungo periodo, specialmente se vengono sviluppate versioni meno costose e più facili da assumere dei farmaci.
Cosa sono i farmaci anti-fame (o anoressizzanti)?
Un farmaco anti-fame è una sostanza o un composto chimico che agisce sul sistema nervoso o sul metabolismo per ridurre l’appetito o la sensazione di fame in un individuo. Questi farmaci sono utilizzati principalmente nel trattamento dell’obesità o in situazioni in cui è necessario limitare l’apporto calorico per ragioni mediche.
Esistono diversi tipi di farmaci anti-fame (o anoressizzanti):
Anoressizzanti Amfetaminici: Questi farmaci includono sostanze come l’amfetamina, la metamfetamina, la benzfetamina, la fendimetrazina e altri. Agiscono stimolando il sistema nervoso centrale, aumentando i livelli di neurotrasmettitori come la dopamina e la noradrenalina, che influenzano il controllo dell’appetito. Tuttavia, sono noti per i loro effetti collaterali gravi, come irritabilità, ansia, euforia, e possono mettere a rischio la salute del paziente.
Anoressizzanti Antidepressivi: Alcuni farmaci antidepressivi, come la fluoxetina e la sertralina, sono stati studiati per il loro effetto anoressizzante. Questi farmaci agiscono aumentando i livelli di serotonina nel cervello, un neurotrasmettitore che può influenzare sia l’umore che l’appetito. Tuttavia, è importante notare che l’uso di questi farmaci per scopi anoressizzanti è controverso e deve essere attentamente monitorato da un professionista della salute.
Integratori Anoressizzanti: Questi sono integratori alimentari che contengono sostanze naturali in grado di ridurre l’appetito. Ad esempio, la caffeina, la sinefrina e l’efedrina possono agire come antifame, anche se in misura meno potente rispetto ai farmaci di sintesi. Altri integratori, come il 5-idrossitriptofano e le fibre, possono influenzare la sensazione di sazietà e ridurre l’assunzione di cibo.
Cosa significa Anoressizzante?
L’aggettivo “anoressizzante” si riferisce a sostanze o farmaci che hanno la capacità di ridurre o sopprimere l’appetito nelle persone. Questo termine è spesso utilizzato nel contesto del trattamento dell’obesità, dove si cerca di regolare l’assunzione di cibo per favorire la perdita di peso.
I farmaci classificati come anoressizzanti sono principalmente quelli che agiscono a livello centrale nel sistema nervoso. Questi farmaci operano potenziando l’attività di sostanze chimiche nel cervello come la dopamina, l’adrenalina e la serotonina. Questo potenziamento aiuta a stimolare il centro della sazietà o a inibire quello della fame, contribuendo a ridurre il desiderio di mangiare.
Tuttavia, è importante notare che l’uso di anoressizzanti nel trattamento dell’obesità è un argomento molto dibattuto e delicato. Nel corso degli anni, ci sono state crescenti restrizioni e limitazioni sull’uso di tali farmaci a causa delle loro implicazioni sulla salute e del potenziale per effetti collaterali gravi.
In ogni caso, l’impiego di questi farmaci richiede una supervisione medica attenta e deve essere parte di un piano di gestione dell’obesità completo e personalizzato. È fondamentale che l’uso di anoressizzanti avvenga sotto la guida di un professionista sanitario qualificato per garantire la sicurezza e l’efficacia del trattamento.
Anoressizzanti Amfetaminici
Gli anoressizzanti amfetaminici sono una categoria di farmaci noti per la loro capacità di ridurre l’appetito. Questi farmaci includono la amfetamina, la metamfetamina, la benzfetamina, la fendimetrazina, il dietilpropione, il mazindolo, la fentermina, la fenilpropanolamina, l’amfepramone e la dexfenfluramina. È importante notare che l’uso di questi farmaci è associato a significativi effetti collaterali che vanno considerati attentamente.
Tra gli effetti collaterali più comuni si trovano l’irritabilità, l’ansia, l’euforia, la depressione, la confusione, la cefalea, l’insonnia, il tremore, le palpitazioni, la tachicardia e l’aritmia. Questi sintomi possono essere molto fastidiosi e influenzare notevolmente la qualità di vita del paziente.
A causa di questi effetti collaterali e dei rischi associati, l’uso terapeutico degli anoressizzanti amfetamino-simili è stato progressivamente limitato nel corso degli anni. In alcuni casi, questi farmaci sono stati addirittura ritirati dal commercio.
Esempi di rischi associati a determinati farmaci anoressizzanti amfetamino-simili:
Fenilpropanolamina: Aumenta il rischio di ictus emorragico, soprattutto nelle donne.
Fenfluramina: Pur non presentando gli effetti collaterali tipici dei derivati amfetaminici, aumenta il rischio di danni alle valvole cardiache.
Fendimetrazina: Questo farmaco è stato l’ultimo degli anoressizzanti ad essere ritirato dal commercio nell’agosto del 2011. Presenta gli effetti collaterali tipici dei derivati anfetaminici, come irritabilità, ansia, tachicardia, palpitazioni, aritmie, tremori e ipertensione. Inoltre, l’uso prolungato può portare a una progressiva trasformazione dell’euforia in depressione a causa dello sviluppo di tolleranza e dipendenza.
Anoressizzanti Antidepressivi
Gli anoressizzanti antidepressivi rappresentano una categoria di farmaci utilizzati per la gestione dell’appetito e del peso corporeo. A differenza dei derivati amfetaminici, che agiscono stimolando il rilascio di catecolamine o attivandone i recettori, questi farmaci agiscono attraverso un diverso meccanismo, bloccando il riassorbimento di neurotrasmettitori come noradrenalina, dopamina e serotonina a livello delle sinapsi nel sistema nervoso centrale. Questo processo intensifica il segnale trasmesso da questi neurotrasmettitori.
In particolare, sono stati studiati e utilizzati come anoressizzanti principalmente i farmaci serotoninergici. La serotonina è nota per il suo ruolo nel promuovere il buon umore e la tranquillità, ma è anche associata a una diminuzione dell’assunzione di cibo. Si ritiene che la serotonina possa influenzare diversi aspetti del comportamento alimentare, tra cui l’insorgenza precoce del segnale di sazietà, la riduzione dell’appetibilità del cibo e la quantità totale di alimenti consumati. Inoltre, sembra influire sull’assunzione di carboidrati e proteine, senza avere un impatto significativo sull’assunzione di grassi o sulla frequenza dei pasti.
A differenza dei derivati amfetaminici, che possono anche accelerare il metabolismo corporeo aumentando il dispendio energetico, i farmaci serotoninergici non hanno questo effetto.
In passato, la fenfluramina e la dexfenfluramina erano tra i farmaci serotoninergici più utilizzati come anoressizzanti. Tuttavia, sono stati ritirati dal mercato nel 1997 a causa di gravi effetti collaterali, come l’ipertensione polmonare e le alterazioni delle valvole cardiache. Al contrario, la fluoxetina e la sertralina sono farmaci antidepressivi che possono avere un effetto anoressizzante, seppur più moderato e a breve termine. Tuttavia, il loro utilizzo è approvato solo per il trattamento di disturbi psichiatrici come la depressione, gli attacchi di panico e i disturbi ossessivo-compulsivi, e non è indicato per scopi anoressizzanti. In effetti, l’effetto anoressizzante è considerato un effetto collaterale di questi farmaci.
Integratori Anoressizzanti
Gli integratori anoressizzanti rappresentano una possibile alternativa ai farmaci sintetici, soprattutto in considerazione dei gravi effetti collaterali associati a questi ultimi e del ritiro dal commercio di molte delle specialità mediche utilizzate in passato. Oggi, si assiste a una crescente ricerca di sostanze naturali in grado di replicare l’azione degli anoressizzanti di sintesi, seppur con una potenza inferiore alle dosi comuni di impiego.
Tra le sostanze naturali di interesse, troviamo:
Caffeina: È presente in diverse fonti come il mate, la cola, il guaranà, il caffè, il tè lasciato a lungo in infusione e il cacao. Questa sostanza agisce come un antifame mimando l’effetto dei derivati amfetaminici, sopprimendo l’appetito e stimolando il metabolismo corporeo.
Sinefrina: Si trova nell’arancio amaro e nella sua scorza. Come la caffeina, la sinefrina ha un effetto antifame simile a quello dei derivati amfetaminici, contribuendo sia a sopprimere l’appetito che a stimolare il metabolismo corporeo.
Efedrina: Derivata dall’Efedra (parti aeree), è da menzionare non come integratore in quanto non è ammessa, ma per la sua azione simile agli amfetaminici nel sopprimere l’appetito e stimolare il metabolismo corporeo.
5-idrossitriptofano: Questo composto è un derivato aminoacidico capace di attraversare la barriera ematoencefalica e aumentare la sintesi di serotonina, agendo come un integratore anoressizzante serotoninergico.
Fibre: Queste includono crusca, guar e gomma di guar, xantano, gomma karaya, psillio, semi di psillio, agar agar, glucomannano, pectina, farina di Konjac, algina ed acido alginico, e carragenina. Se assunte prima dei pasti con abbondante acqua, le fibre si espandono nello stomaco, distendendo le pareti gastriche, incrementando il senso di sazietà e riducendo l’assunzione di cibo.
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