Cos’è la direttiva europea sulle “Case green”?

La direttiva europea “Case Green” prevede l’obbligo di effettuare interventi per l’efficienza energetica degli edifici, al fine di raggiungere emissioni zero e garantire ristrutturazioni per gli immobili che non risulteranno a norma

Cos'è la direttiva europea sulle Case green
Cos’è la direttiva europea sulle “Case green”? La direttiva europea “Case Green” prevede l’obbligo di effettuare interventi per l’efficienza energetica degli edifici, al fine di raggiungere emissioni zero e garantire ristrutturazioni per gli immobili che non risulteranno a norma. L’obbligo riguarda tutti gli edifici, residenziali e non, ma con alcune eccezioni.

La direttiva prevede il raggiungimento di determinate classi energetiche entro scadenze prestabilite: per gli immobili residenziali la classe energetica E entro il 2030 e la classe energetica D entro il 2033, per gli altri edifici la classe E dal 2027 e la classe D dal 2030, mentre i nuovi edifici dovranno avere emissioni zero a partire dal 2028.

L’Attestato di Prestazione Energetica (APE) diventa obbligatorio in caso di compravendita di immobili dal 1° luglio 2009 e in caso di locazione dal 1° luglio 2010.

Il sì del Parlamento europeo

Il Parlamento europeo ha approvato la direttiva sulle case green con 343 voti a favore, 216 contrari e 78 astenuti il 14 marzo 2023 a Strasburgo.

La direttiva prevede il miglioramento della classe energetica degli edifici a partire dal 2030, ma l’entrata in vigore del provvedimento non è prevista prima del 2025.

Dopo l’approvazione del Parlamento, inizia il negoziato tra Commissione, Parlamento europeo e Governi per arrivare a una bozza definitiva, con l’obiettivo di avere i primi risultati entro luglio, ma è difficile che la direttiva diventi operativa prima del 2025.

Il no dell’Italia

Il Governo italiano ha votato contro la direttiva sulle case green. Secondo i sostenitori della direttiva, l’obiettivo è quello di aumentare l’efficienza energetica, risparmiare energia e ridurre l’inquinamento. Tuttavia, l’Italia ha una grande quantità di edifici costruiti prima del 1990 che richiederebbero tempi molto lunghi per essere ristrutturati adeguatamente, quindi il governo italiano ha votato contro la direttiva europea perché ritiene che le tempistiche e le classi energetiche previste siano irrealistiche per il contesto italiano.

Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica Gilberto Pichetto Fratin ha dichiarato che gli obiettivi ambientali di decarbonizzazione e di riqualificazione del patrimonio edilizio restano fondamentali, ma che il testo della direttiva non tiene conto del contesto italiano. Il governo italiano vuole negoziare con la Commissione europea per ottenere una direttiva che riconosca le specificità italiane.

Cosa prevede la direttiva UE case green

La proposta di direttiva dell’Unione Europea mira a promuovere la riqualificazione energetica degli edifici esistenti e la costruzione di nuovi edifici ad alta efficienza energetica.

Secondo i dati dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili (Ance), circa 9 milioni di edifici residenziali su 12,2 milioni non soddisfano le prestazioni energetiche richieste. Inoltre, il 74% del patrimonio edilizio italiano è stato costruito prima dell’entrata in vigore della normativa sul risparmio energetico e la sicurezza sismica, causando una significativa svalutazione degli immobili in Italia.

Secondo l’ultimo rapporto dell’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile (ENEA), il 76% degli attestati di prestazione energetica rilasciati in Italia nel 2021 riguarda edifici in classi energetiche più inquinanti, come E, F e G, il che significa che più di due case su tre dovrebbero essere ristrutturate.

La proposta di direttiva richiede che gli Stati membri presentino piani nazionali per la riqualificazione energetica degli edifici, concentrando gli sforzi sul 15% degli edifici più energetivori che si trovano nella classe energetica più bassa (classe G in Italia, che comprende circa 1,8 milioni di edifici residenziali su un totale di 12 milioni, secondo i dati ISTAT). In tal modo si procederà a una riclassificazione energetica dell’intero patrimonio immobiliare, a partire dagli immobili residenziali per poi estendersi ad altri tipi di edifici.

In particolare, gli edifici residenziali dovranno raggiungere la classe energetica E entro il 2030 e la classe energetica D entro il 2033, mentre gli altri edifici dovranno raggiungere la classe energetica E a partire dal 2027 e la classe energetica D dal 2030. Inoltre, tutti i nuovi edifici dovranno avere emissioni zero a partire dal 2028.

Cos’è e come si calcola la classe energetica di un immobile?

L’attestato di prestazione energetica è un documento obbligatorio che indica le caratteristiche energetiche di un immobile e deve essere prodotto da professionisti certificati.

Le classi energetiche vengono differenziate da indicatori che vanno da A4 (la classe più efficiente) a G (la meno efficiente), e ogni classe è associata a un punteggio che va da 10 a 1. Le abitazioni di classe E rappresentano la maggior parte degli immobili in Italia e sono state realizzate tra gli anni ’70 e ’90, mentre gli edifici di classe D dispongono di un migliore isolamento termico rispetto a quelli di classe E. Il valore Ep indica l’indice di prestazione energetica dell’edificio, ovvero l’energia totale consumata ogni anno per metro quadro di superficie climatizzata. L’attestato ha una validità di 10 anni.

I criteri secondo cui viene assegnata una classe sono:
  • I materiali di costruzione;
  • La tipologia di infissi;
  • L’impianto di riscaldamento;
  • La produzione di acqua calda;
  • Il sistema di illuminazione.

Per effettuare un adeguamento alla direttiva è richiesto un taglio dei consumi energetici di circa il 25%.

Per ottenere un miglioramento di classificazione gli edifici dovranno effettuare gli stessi interventi previsti oggi per il Superbonus:
  • Coibentazione dell’edificio con il cappotto termico;
  • Installazione di nuove caldaie a condensazione;
  • Sostituzione degli infissi;
  • Installazione del fotovoltaico.

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