Cos’è il Piano Mattei?

Il Piano Mattei mirava a creare un’impresa energetica nazionale per soddisfare i bisogni del Paese a prezzi più convenienti rispetto alle grandi compagnie internazionali

Cos’è il Piano Mattei
Cos’è il Piano Mattei? La premier Meloni ha annunciato il Piano Mattei che mira a una cooperazione bilaterale vantaggiosa nel settore energetico. L’obiettivo è liberarsi completamente dalle forniture di gas russe entro 2 anni e trasformare l’Italia in un centro energetico tra Nord Africa ed Europa. Questo sarà realizzato attraverso la costruzione di nuove infrastrutture per l’importazione e l’esportazione di gas naturale e idrogeno, collegando l’Italia con Germania, Austria e i paesi dell’Europa centrale e settentrionale.

Il Piano Mattei, però, affronta anche la questione migratoria. Giorgia Meloni ha discusso della gestione della migrazione in Libia con il generale Khalifa Haftar e il primo Ministro ad interim, Abdul Hamid Mohammed Dbeibeh.

Nel 2023, l’Italia ha donato 5 navi alla guardia costiera libica di Tripoli per migliorare la sicurezza nel Mediterraneo. Questa politica è stata avviata nel 2017 da Marco Minniti, all’epoca Ministro dell’Interno del governo Renzi. Inoltre, la Tunisia è un paese chiave in questo contesto. Durante una visita di Giorgia Meloni con la Presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen e il Primo Ministro olandese Mark Rutte nel giugno 2023, sono stati stanziati 105 milioni di euro per sostenere la guardia costiera e la polizia di frontiera tunisine.

La Tunisia è diventata uno dei principali punti di partenza per i migranti diretti in Italia, superando persino la Libia nel luglio 2023. Nel 2022, il 31% degli sbarchi in Italia proveniva dalla Tunisia, secondo l’agenzia Onu per i rifugiati (Unhcr). Nel periodo tra l’11 giugno e il 16 luglio, le partenze dalla Tunisia sono notevolmente aumentate, indicando un possibile rischio della strategia di esternalizzazione delle frontiere.

Algeria, Libia e Azerbaigian soci energetici

L’Italia sta diversificando i suoi fornitori di gas per ridurre la dipendenza dalla Russia. Nel 2022, l’Algeria è diventata il principale fornitore di gas, superando la Russia. Tuttavia, le forniture dall’Algeria non hanno ancora raggiunto i livelli promessi negli accordi del 2022. L’azienda di stato algerina, Sonatrach, ha concordato con Eni un aumento delle forniture tramite il gasdotto Transmed-Enrico Mattei, che porta il gas algerino in Sicilia.

Oltre all’Algeria, l’Italia sta puntando sulla Libia e sull’Azerbaigian come fornitori energetici. Dalla Libia, il gas arriva tramite il gasdotto Greenstream a Gela, in Sicilia. Anche se gli accordi parlavano di 8 miliardi di metri cubi di gas all’anno, questa quantità è stata raggiunta solo tra il 2007 e il 2010. Nel 2026, Eni prevede di sfruttare due giacimenti al largo della Libia con un investimento di circa 7,3 miliardi di euro.

L’Azerbaigian è un altro importante fornitore di gas per l’Italia. Nel 2022, l’Italia ha importato oltre 10 miliardi di metri cubi di gas dall’Azerbaigian, rappresentando il 14% delle importazioni totali. Il Trans Adriatic Pipeline (Tap) trasporta il gas in Puglia, con il governo italiano che mira a raddoppiarne la capacità entro il 2027.

Cos’è e cosa prevede(va) il Piano Mattei

Il Piano Mattei, chiamato così in onore del fondatore di Eni, Enrico Mattei, mirava a creare un’impresa energetica nazionale per soddisfare i bisogni del Paese a prezzi più convenienti rispetto alle grandi compagnie internazionali. Nel 1953, Mattei ha fondato Eni, un’azienda chiamata Ente Nazionale Idrocarburi. Questa decisione è stata il risultato di un lungo dibattito iniziato nel 1947 tra chi sosteneva fortemente l’iniziativa privata e chi invece credeva nell’importanza di una forte presenza dello Stato nell’economia.

Mattei ha creato una rete di collaboratori in grado di operare a livello internazionale, diventando uno dei punti di forza dell’azione diplomatica dell’Italia. Ha promosso il rispetto delle diverse culture e la ricerca di nuove frontiere. Nel 1962, il suo aereo si è schiantato in provincia di Pavia, causando la sua morte, insieme al pilota Irnerio Bertuzzi e al giornalista americano William McHale.

Mattei aveva concepito un piano di cooperazione nel mercato petrolifero, dominato da grandi compagnie che trattenevano la maggior parte dei profitti. La sua idea rivoluzionaria era di garantire ai Paesi produttori la maggior parte degli introiti, sfidando la regola esistente da più di un secolo che prevedeva una divisione al 50% tra le aziende petrolifere e i Paesi produttori.

Oggi, Meloni si ispira a questo modello, proponendo una forma di cooperazione equa, in cui entrambi i partner possano crescere e prosperare. Il piano prevede di liberarsi completamente del gas russo entro due anni e diventare gradualmente un centro di distribuzione di energia dall’Africa del Nord all’Unione europea.

Con la sua visita ad Algeri, Giorgia Meloni ha gettato le basi per la creazione di questo centro energetico, che rappresenta una porta per l’Europa. Sono stati firmati memorandum con il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune. Attualmente, l’Algeria è il principale fornitore di gas per l’Italia.

Il ruolo di Eni

Eni e Sonatrach, un’azienda algerina, hanno siglato accordi volti a potenziare le esportazioni di energia dall’Algeria. Questi accordi sono stati firmati durante il primo viaggio di Giorgia Meloni ad Algeri. L’Algeria è diventata nel corso dell’anno precedente il principale fornitore di gas all’Italia, sostituendo in parte le importazioni di gas provenienti dalla Russia.

Il CEO di Eni, Claudio Descalzi, ha annunciato che a partire dall’inverno 2024-2025 sarà possibile sostituire i flussi di gas provenienti dalla Russia. Questo piano di potenziamento delle forniture si basa sulle risorse scoperte e prodotte da Eni in vari paesi in cui opera.

Gli accordi tra Eni e l’azienda algerina includono misure per ridurre le emissioni di gas serra, promuovendo lo sviluppo sostenibile, e per aumentare le esportazioni di gas dall’Algeria all’Italia e all’Unione europea. Questi accordi prevedono l’identificazione di opportunità per aumentare le esportazioni di energia, l’installazione di un nuovo gasdotto per il trasporto di idrogeno, la posa di un cavo elettrico sottomarino e l’aumento della capacità di produzione di gas.

Inoltre, gli accordi mirano a ridurre le emissioni nelle strutture di produzione di idrocarburi in Algeria e a ridurre il gas flaring. Sono previste iniziative per migliorare l’efficienza energetica, sviluppare fonti energetiche rinnovabili, produrre idrogeno verde e implementare progetti di cattura e stoccaggio di anidride carbonica. Tutto ciò contribuisce alla sicurezza energetica e promuove una transizione energetica sostenibile.

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