Cos’è il Bilderberg?

Nel Gruppo Bilderberg gli invitati trattano una grande varietà di temi globali, economici e politici

Cos'è il Bilderberg?
Cos’è il Bilderberg? Il Gruppo Bilderberg, noto anche come conferenza Bilderberg o club Bilderberg, è un evento annuale a inviti che riunisce circa 130 partecipanti, la maggior parte dei quali sono personalità di spicco nei settori economico, politico e bancario. L’obiettivo principale di questo incontro è quello di favorire un dibattito informale e riservato su una vasta gamma di temi globali, economici e politici di rilevanza internazionale.

Il nome “Bilderberg” deriva dal luogo in cui si è tenuto il primo incontro nel 1954, l’Hotel de Bilderberg a Oosterbeek, nei Paesi Bassi. Da allora, il Gruppo Bilderberg ha continuato ad organizzare incontri annuali in diversi paesi, coinvolgendo personalità influenti provenienti da diverse nazioni.

Gli argomenti affrontati durante queste conferenze sono diversificati e spaziano dalla politica internazionale, all’economia globale, alla sicurezza, all’ambiente e ad altre questioni di interesse comune. La natura riservata degli incontri favorisce un dialogo aperto e franco tra i partecipanti, permettendo loro di esaminare idee e progetti senza le restrizioni tipiche degli eventi pubblici.

Nonostante sia stato oggetto di diverse teorie del complotto e di speculazioni riguardo al suo presunto ruolo nel plasmare le politiche mondiali, il Gruppo Bilderberg sostiene di essere un’organizzazione privata che promuove il dibattito costruttivo e l’approfondimento delle questioni globali. Gli incontri del Bilderberg non sono aperti al pubblico né ai media, e le discussioni avvengono sotto il cosiddetto “vincolo di Chatham House“, che incoraggia la libera espressione delle idee senza l’attribuzione delle opinioni ai singoli partecipanti.

Gli invitati

Al meeting dell’influente think-tank negli Stati Uniti, sebbene poco o nulla sia noto sui contenuti delle discussioni, la lista dei partecipanti è accessibile sul sito web dell’evento. Tra i partecipanti italiani di quest’anno figurano Giuliano da Empoli, scrittore, presidente del think tank Volta e docente di politica comparata presso Sciences Po a Parigi, la giornalista e conduttrice de La7, Lilli Gruber, che è una presenza fissa al meeting e quest’anno si tiene nella capitale portoghese. Altri partecipanti italiani includono Marco Alverà, ex CEO di Snam, e il commissario europeo e ex primo ministro italiano, Paolo Gentiloni. Tra gli altri presenti, ci sono anche il vicepresidente della Commissione europea Josep Borrell, lo storico Niall Ferguson, l’ex segretario di Stato degli Stati Uniti Henry Kissinger, la prima ministra finlandese Sanna Marin e il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg.

La partecipazione dei rappresentanti dell’Unione europea a tali incontri dipende dal loro ruolo e dalle ragioni per cui sono stati invitati. Tuttavia, è comune che i funzionari dell’Unione europea partecipino a riunioni e conferenze internazionali per promuovere il dialogo, discutere questioni di interesse comune e stabilire relazioni con altri attori globali. In molti casi, le discussioni possono riguardare temi politici, economici o di sicurezza che richiedono una cooperazione internazionale. Tuttavia, è importante sottolineare che la partecipazione a un evento non implica necessariamente la divulgazione pubblica di tutti i dettagli delle discussioni.

Le ragioni per cui i partecipanti non divulgano pubblicamente i contenuti delle discussioni possono essere diverse. Potrebbero essere legate a questioni di riservatezza, diplomatiche o strategiche. Inoltre, gli incontri come quelli organizzati dai think-tank possono anche offrire un’opportunità per scambiare idee e punti di vista senza necessariamente impegnarsi in dichiarazioni ufficiali o impegni formali.

Il programma nel 2023:

Gli argomenti chiave in discussione durante l’incontro di quest’anno sono stati pubblicati dagli organizzatori:

  • AI
  • Sistema bancario
  • Cina
  • Transizione energetica
  • Europa
  • Sfide fiscali
  • India
  • Politica industriale e commercio
  • NATO
  • Russia
  • Minacce transnazionali
  • Ucraina
  • leadership statunitense
Storia

La storia del Gruppo Bilderberg inizia con la sua prima conferenza tenuta il 29 maggio 1954 presso l’hotel de Bilderberg a Oosterbeek, nei Paesi Bassi. La conferenza fu organizzata su iniziativa del banchiere statunitense David Rockefeller, con il supporto di molte persone, tra cui il politico polacco Józef Retinger. La preoccupazione principale di Retinger era la crescente ondata di antiamericanismo nell’Europa occidentale, e l’obiettivo della conferenza era promuovere la cooperazione tra Europa e Stati Uniti in ambito politico, economico e militare.

Per la prima conferenza furono invitati il principe Bernhard van Lippe-Biesterfeld, il primo ministro belga Paul Van Zeeland e il capo della Unilever, Paul Rijkens. Il principe Bernhard coinvolse anche Walter Bedell Smith, capo della CIA. La lista degli ospiti comprendeva due partecipanti per ogni nazione, uno rappresentante la parte liberale e l’altro la parte conservatrice. Alla conferenza parteciparono cinquanta delegati provenienti da undici paesi europei e undici delegati statunitensi.

Il successo della prima conferenza spinse gli organizzatori a pianificare conferenze annuali successive. Fu creata una commissione permanente, con Retinger come segretario permanente. Dopo la morte di Retinger nel 1960, l’economista olandese Ernst van der Beugel assunse il ruolo di segretario, seguito da Joseph E. Johnson, William Bundy e altri.

I partecipanti al Gruppo Bilderberg includono capi di Stato, ministri del tesoro e altri politici dell’Unione europea, ma sono prevalentemente esponenti di spicco dell’alta finanza europea e anglo-americana.

Il gruppo si riunisce annualmente per discutere di una vasta gamma di temi, tra cui politica internazionale, economia, questioni sociali e tecnologia. Le discussioni avvengono a porte chiuse e non viene reso noto ciò che viene discusso durante gli incontri. Ciò ha suscitato domande e teorie cospirazioniste riguardo alla sua influenza e alle decisioni che possono emergere da queste riunioni riservate.

Struttura organizzativa

Il Gruppo Bilderberg ha una struttura organizzativa ben definita. La conferenza è gestita da una commissione permanente chiamata Steering Committee, composta da 2 membri provenienti da circa 18 nazioni diverse. La commissione permanente si occupa dell’organizzazione e della pianificazione delle conferenze.

La commissione permanente è presieduta da un presidente, ed è prevista anche la figura di un segretario generale onorario. Non esiste una categoria di membri del Gruppo Bilderberg, ma solo membri della commissione permanente (“member of the Steering Committee”). Oltre alla commissione permanente, esiste un gruppo distinto di supervisori che svolgono un ruolo di supervisione all’interno del gruppo.

Il Gruppo Bilderberg si riunisce annualmente in hotel o resort di lusso in varie parti del mondo, con una preferenza per le sedi in Europa. Tuttavia, ogni 4 anni si tiene una conferenza negli Stati Uniti o in Canada. Il gruppo ha anche un ufficio a Leida, nei Paesi Bassi.

La struttura organizzativa consente una gestione efficiente delle conferenze e delle attività del gruppo, garantendo la partecipazione di rappresentanti influenti provenienti da diversi settori e paesi.

Teorie del complotto

Il Gruppo Bilderberg è noto per la sua riservatezza e mancanza di trasparenza. Sebbene i nomi dei partecipanti siano resi pubblici attraverso la stampa, la conferenza stessa è chiusa al pubblico e ai media. Le discussioni che avvengono durante gli incontri non vengono registrate o divulgate all’esterno.

Questa mancanza di trasparenza ha alimentato diverse teorie del complotto legate al Gruppo Bilderberg. Uno degli esempi più noti è quello sostenuto da Daniel Estulin nel suo libro “Il Club Bilderberg“. Secondo questa teoria del complotto, il Gruppo Bilderberg sarebbe coinvolto in una serie di manovre segrete per influenzare le decisioni politiche ed economiche a livello mondiale.

Gli organizzatori della conferenza, tuttavia, difendono la riservatezza degli incontri come necessaria per garantire ai partecipanti la libertà di esprimere le proprie opinioni senza la preoccupazione che possano essere fraintese o distorte dai media. Sostengono che la natura privata della conferenza favorisca un dialogo aperto e sincero tra i partecipanti, consentendo loro di discutere questioni complesse e delicate in modo più franco e informale.

Presidenti della commissione permanente:
  • Bernhard van Lippe-Biesterfeld (1954–1975)
  • Walter Scheel (1975–1977)
  • Alec Douglas-Home (1977–1980)
  • Eric Roll (1986–1989)
  • Peter Carington, VI barone Carrington (1990–1998)
  • Étienne Davignon (1998-2001)
  • Henri de Castries (dal 2001)
Comitato direttivo:
  • Henri de Castries (Francia), presidente del comitato direttivo; presidente dell’Istituto Montaigne
  • Paul Achleitner (Germania), tesoriere del comitato direttivo; presidente di Deutsche Bank AG
  • Roger Altman (Stati Uniti), fondatore e presidente di Evercore
  • José Manuel Durão Barroso (Portogallo), presidente di Goldman Sachs International
  • Patricia Barbizet (Francia), AD di Artemis
  • Ana Patricia Botín (Spagna), presidente di Banco Santander
  • Svein Richard Brandtzæg (Norvegia), presidente e AD di Norsk Hydro ASA
  • John Elkann (Italia), presidente di Stellantis
  • Thomas Enders (Germania), AD di Airbus SE
  • Victor Halberstadt (Paesi Bassi), professore di economia alla Università di Leida; Chairman Stichting Bilderberg Meetings
  • Connie Hedegaard (Danimarca), presidente di KR Foundation
  • Mellody Hobson (Stati Uniti), presidente di Ariel Investments LLC
  • Kenneth Jacobs (Stati Uniti), presidente e AD di Lazard
  • Alex Karp (Stati Uniti), AD di Palantir Technologies
  • Klaus Kleinfeld (Stati Uniti), AD di NEOM
  • Ömer Koç (Turchia), presidente di Koç Holding A.S.
  • Marie-Josée Kravis (Stati Uniti), presidente di American Friends of Bilderberg; Senior Fellow dell’Hudson Institute
  • André Kudelski (Svizzera), presidente e AD di Kudelski Group
  • Thomas Leysen (Belgio), presidente di KBC Group
  • Zanny Minton Beddoes (Regno Unito), caporedattrice di The Economist
  • Craig Mundie (Stati Uniti), dirigente di Microsoft
  • Michael O’Leary (Irlanda), AD di Ryanair D.A.C.
  • Dimitri Papalexopoulos (Grecia), AD di Titan Cement Co.
  • Michael Sabia (Canada), AD di Caisse de dépôt et placement du Québec
  • John Sawers (Regno Unito), presidente e socio di Macro Advisory Partners, ex direttore del SIS
  • Eric Schmidt (Stati Uniti), presidente di Alphabet Inc.
  • Rudolf Scholten (Austria), presidente del Bruno Kreisky Forum for International Dialogue
  • Radosław Sikorski (Polonia), Senior Fellow, Harvard University
  • Peter Thiel (Stati Uniti), presidente di Thiel Capital
  • Marcus Wallenberg (Svezia), presidente di Skandinaviska Enskilda Banken AB

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