L’ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite) è un’organizzazione internazionale che ha come obiettivi principali il mantenimento della pace e della sicurezza mondiale, la promozione della cooperazione tra le nazioni e la protezione dei diritti umani
Cos’è l’ONU? L’Organizzazione delle Nazioni Unite (ONU) è un’organizzazione internazionale che ha come obiettivi principali il mantenimento della pace e della sicurezza mondiale, la promozione della cooperazione tra le nazioni e la protezione dei diritti umani. Fondata nel 1945 per prevenire conflitti futuri, ha sostituito la Società delle Nazioni. L’ONU ha sede a New York e uffici principali anche a Ginevra, Nairobi e Vienna.
La sua Carta, approvata nel 1945, stabilisce gli obiettivi dell’organizzazione, che includono il mantenimento della pace, la protezione dei diritti umani, l’assistenza umanitaria e lo sviluppo sostenibile. Inizialmente composta da 51 membri, oggi conta 193 Stati membri.
Durante la guerra fredda, l’ONU ha affrontato sfide complesse nel preservare la pace a causa dei conflitti tra Stati Uniti e Unione Sovietica. Dopo la decolonizzazione negli anni ’60, l’adesione all’ONU è cresciuta notevolmente. Nel 1970, le spese per lo sviluppo economico e sociale hanno superato quelle per il mantenimento della pace.
L’ONU è composta da sei organi principali, tra cui l’Assemblea generale e il Consiglio di sicurezza. Inoltre, ci sono numerose agenzie specializzate come l’UNESCO e l’UNICEF.
Il segretario generale dell’ONU è attualmente António Guterres. L’organizzazione è finanziata dai contributi volontari e obbligatori degli Stati membri.
Le Nazioni Unite hanno ricevuto diversi premi Nobel per la pace, anche se le opinioni sulla sua efficacia sono varie: alcuni la considerano una forza importante per la pace e lo sviluppo umano, mentre altri la criticano come inefficace o corrotta.
Storia
Nel secolo precedente alla fondazione delle Nazioni Unite, diverse organizzazioni, come il Comitato Internazionale della Croce Rossa, furono create per garantire protezione e assistenza alle vittime dei conflitti armati.
Nel 1914, l’omicidio politico a Sarajevo scatenò una serie di eventi che portarono allo scoppio della prima guerra mondiale. Con sempre più giovani inviati sul fronte, voci influenti negli Stati Uniti e in Gran Bretagna iniziarono a chiedere la creazione di un organismo internazionale permanente per mantenere la pace nel mondo dopo la guerra. Il presidente statunitense Woodrow Wilson sostenne vigorosamente questa proposta e nel 1918 incluse una bozza di tale organismo nei suoi quattordici punti per porre fine al conflitto.
Due mesi dopo la firma dell’armistizio, gli Alleati si riunirono con Germania e Austria-Ungheria a Versailles per stabilire i termini formali della pace. Anche se il presidente Wilson desiderava la pace, Regno Unito e Francia non furono d’accordo, costringendo gli ex imperi centrali, ora nemici, a pesanti pagamenti per le riparazioni di guerra. La Società delle Nazioni fu approvata e nell’estate del 1919, Wilson presentò il trattato di Versailles e la Società delle Nazioni al Senato degli Stati Uniti per la ratifica. Il 10 gennaio 1920, la Società delle Nazioni fu formalmente istituita con la ratifica del patto da parte di quarantadue nazioni ed entrò in vigore.
Tuttavia, la Società delle Nazioni divenne inefficace quando non riuscì ad agire contro l’invasione giapponese della Manciuria nel febbraio 1933. Nonostante quaranta nazioni votassero a favore del ritiro del Giappone, questi votò contro, abbandonando la Società. Successivamente, fallì anche il tentativo di evitare la seconda guerra italo-etiope, nonostante i tentativi di trattative con Benito Mussolini. Dopo questo insuccesso, l’Italia e altre nazioni lasciarono la Società, riconoscendo che il progetto era fallito, e iniziarono a armarsi rapidamente.
Nel 1938, Regno Unito e Francia tentarono di negoziare direttamente con Hitler, ma ebbero scarso successo. Nel 1939, la Germania nazista invase la Cecoslovacchia. Quando scoppiò la seconda guerra mondiale nello stesso anno, la Società sospese le sue attività e il suo quartier generale a Ginevra rimase vuoto per tutta la durata del conflitto. Nonostante gli Stati Uniti non fossero mai entrati a far parte della Società, la sostennero nelle sue missioni economiche e sociali attraverso il lavoro di organizzazioni filantropiche private e inviando rappresentanti ai comitati.
La Dichiarazione delle Nazioni Unite
L’idea di una nuova organizzazione mondiale prende forma nel 1939, sotto la guida del Dipartimento di Stato degli Stati Uniti. La “Dichiarazione delle Nazioni Unite” fu elaborata il 29 dicembre 1941 presso la Casa Bianca, con la partecipazione del presidente Franklin D. Roosevelt, del primo ministro britannico Winston Churchill e di Harry Hopkins, assistente di Roosevelt. Nonostante alcuni suggerimenti dall’Unione Sovietica, la Francia non ebbe un ruolo nella redazione. Il termine “quattro poliziotti” fu coniato per indicare gli alleati principali: Stati Uniti, Regno Unito, Unione Sovietica e Repubblica di Cina.
Fu Roosevelt a introdurre per la prima volta il termine “Nazioni Unite” per designare gli alleati. Il 1º gennaio 1942, Roosevelt, Churchill, Maksim Litvinov dell’URSS e Soong Tse-ven della Cina firmarono il documento breve che divenne la Dichiarazione delle Nazioni Unite. Il giorno successivo, rappresentanti di altre ventidue nazioni aggiunsero le loro firme.
Il termine “Nazioni Unite” fu ufficialmente utilizzato quando 26 governi firmarono la Dichiarazione, segnando un significativo cambiamento rispetto alla Carta Atlantica. Questa modifica includeva una disposizione per la libertà religiosa, approvata da Stalin su insistenza di Roosevelt. Entro il 1º marzo 1945, altri 21 stati avevano aderito firmando la Dichiarazione delle Nazioni Unite.
Fondazione delle Nazioni Unite
La Fondazione delle Nazioni Unite è stata il risultato di discussioni tra diverse nazioni. Prima, a Dumbarton Oaks nel settembre-ottobre 1944, si sono messe a punto gli obiettivi e la struttura dell’organizzazione. Poi, dalla fine di aprile al 1945, a San Francisco si è tenuta una conferenza con 50 governi e alcune organizzazioni non governative per redigere la Carta delle Nazioni Unite. I capi delle delegazioni di Stati Uniti, Regno Unito, Unione Sovietica e Repubblica di Cina hanno alternato il ruolo di presidente durante le discussioni. La nascita ufficiale delle Nazioni Unite è avvenuta il 24 ottobre 1945, dopo che la Carta è stata ratificata dai cinque membri permanenti del Consiglio di sicurezza e dalla maggioranza degli altri 46 firmatari.
Le prime riunioni dell’Assemblea generale e del Consiglio di Sicurezza, con la partecipazione di 51 nazioni, si sono tenute a Westminster, Londra, dall’inizio del 1946. Si discussero temi importanti come la presenza militare in diverse nazioni, come le truppe sovietiche in Iran e le forze britanniche in Grecia. Questi dibattiti hanno portato al primo veto.
In seguito, l’Assemblea generale ha deciso che il quartier generale delle Nazioni Unite sarebbe stato a New York. La costruzione è iniziata nel settembre 1948 e si è conclusa nel 1952. Questo luogo, come gli altri sedi dell’ONU a Ginevra, Vienna e Nairobi, è considerato territorio internazionale. Trygve Lie è stato eletto come primo segretario generale delle Nazioni Unite.
Gli anni della guerra fredda
Durante la guerra fredda, l’obiettivo principale delle Nazioni Unite era mantenere la pace, ma la divisione tra Stati Uniti e Unione Sovietica limitava spesso l’intervento dell’organizzazione, che riusciva a intervenire principalmente in conflitti al di fuori della Guerra Fredda. Tuttavia, ci sono stati alcuni casi diversi: ad esempio, una risoluzione del Consiglio di Sicurezza nel 1950 ha autorizzato una coalizione guidata dagli Stati Uniti a respingere l’invasione nordcoreana della Corea del Sud e nel 1953 si è firmato un accordo di armistizio coreano.
Nel 1947, l’Assemblea Generale ha approvato la divisione della Palestina, consentendo la creazione di Israele. Due anni dopo, un funzionario delle Nazioni Unite ha negoziato un armistizio per il conflitto risultante. Nel 1956, la prima forza di pace dell’ONU è stata istituita per risolvere la crisi di Suez, ma l’ONU non è riuscita a intervenire nell’invasione sovietica dell’Ungheria dopo la rivoluzione in quel paese.
Nel 1960, l’ONU ha istituito un’operazione in Congo per mantenere l’ordine durante il distacco dal Katanga, riportando il controllo alla Repubblica Democratica del Congo nel 1964. Durante questo periodo, l’allora Segretario Generale, Dag Hammarskjöld, è morto in un incidente aereo mentre cercava di negoziare con un leader ribelle. Nel 1964, il successore U Thant ha inviato una forza di peacekeeping a Cipro, diventando una delle missioni più lunghe dell’ONU.
Negli anni ’60, molte nazioni appena indipendenti hanno aderito alle Nazioni Unite, principalmente africane. Nel 1971, la Repubblica popolare cinese ha ottenuto il seggio nel Consiglio di Sicurezza al posto di Taiwan, segnalando un cambiamento nell’influenza americana. Il G77, una coalizione di nazioni del Terzo Mondo, è diventato per un breve periodo una forza rilevante all’ONU.
Nel 1975, una risoluzione delle Nazioni Unite ha dichiarato il sionismo come forma di razzismo, segnando un punto durante la guerra fredda; tuttavia, questa risoluzione è stata abrogata poco dopo la fine della guerra fredda nel 1991.
Con la crescente presenza del Terzo Mondo e il fallimento dell’ONU nel mediare conflitti nel Medio Oriente, in Vietnam e nel Kashmir, l’organizzazione ha spostato l’attenzione su obiettivi di sviluppo economico e scambio culturale. Durante gli anni ’70, il bilancio dell’ONU per lo sviluppo sociale ed economico ha superato notevolmente quello destinato al mantenimento della pace.
Dopo la guerra fredda
Dopo la fine della guerra fredda, le Nazioni Unite hanno intensificato notevolmente gli sforzi per mantenere la pace, portando avanti più missioni in dieci anni rispetto a quanto fatto nei precedenti quattro decenni. Tra il 1988 e il 2000, il numero di risoluzioni adottate dal Consiglio di Sicurezza è più che raddoppiato e il bilancio per le operazioni di mantenimento della pace è cresciuto di oltre dieci volte. L’organizzazione ha negoziato la fine della guerra civile in El Salvador, ha condotto con successo missioni di pace in Namibia e ha supervisionato le elezioni democratiche in Sud Africa, dopo l’era dell’apartheid, e quelle in Cambogia dopo il periodo dei Khmer Rossi. Nel 1991, le Nazioni Unite hanno autorizzato una coalizione guidata dagli Stati Uniti per respingere l’invasione del Kuwait da parte dell’Iraq. Tuttavia, Brian Urquhart, sottosegretario generale dal 1971 al 1985, ha successivamente descritto le speranze suscitate da questi successi come un “falso rinascimento” per l’organizzazione, considerando le missioni più complicate che ne seguirono.
Nonostante la Carta delle Nazioni Unite fosse stata principalmente creata per prevenire l’aggressione di una nazione verso un’altra, all’inizio degli anni ’90 l’organizzazione ha dovuto affrontare numerose e gravi crisi interne in diversi stati, come Somalia, Haiti, Mozambico e l’ex Jugoslavia. La missione delle Nazioni Unite in Somalia è stata ampiamente considerata un fallimento dopo il ritiro degli Stati Uniti a seguito della tragica battaglia di Mogadiscio. Allo stesso modo, la missione in Bosnia ha ricevuto numerose critiche per la sua pianificazione inadeguata e l’incapacità di fronteggiare la pulizia etnica in corso. Nel 1994, la missione di assistenza dell’ONU per il Ruanda non è intervenuta durante il genocidio a causa dell’incertezza del Consiglio di Sicurezza.
A partire dai decenni finali della guerra fredda, alcuni osservatori statunitensi ed europei hanno criticato l’organizzazione per cattiva gestione e corruzione. Nel 1984, il presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan ha ritirato il finanziamento della sua nazione dall’UNESCO a causa di presunte pratiche gestionali scorrette; la decisione è stata seguita dal Regno Unito e da Singapore. Boutros Boutros-Ghali, segretario generale dal 1992 al 1996, ha intrapreso una riforma del segretariato riducendo le dimensioni dell’organizzazione, mentre il suo successore, Kofi Annan, ha avviato ulteriori riforme gestionali di fronte alle minacce degli Stati Uniti di non pagare le proprie quote.
Dagli ultimi anni ’90 ai primi anni 2000, le operazioni internazionali approvate dalle Nazioni Unite assunsero forme diverse. La missione delle Nazioni Unite durante la guerra civile in Sierra Leone dal 1991 al 2002 ha visto la collaborazione dei Royal Marines britannici, mentre l’intervento in Afghanistan nel 2001 è stato supervisionato dalla NATO. Nel 2003, gli Stati Uniti hanno invaso l’Iraq senza l’approvazione del Consiglio di Sicurezza, sollevando interrogativi sull’efficacia dell’organizzazione. Durante il mandato dell’ottavo segretario generale, Ban Ki-moon, le Nazioni Unite hanno inviato forze di pace in situazioni critiche come il conflitto in Darfur, Sudan, e nel Kivu, Repubblica Democratica del Congo, oltre a mandare osservatori e ispettori per indagare sull’uso di armi chimiche nella guerra civile in Siria. Nel 2013, una revisione interna delle azioni delle Nazioni Unite nella fase finale della guerra civile in Sri Lanka del 2009 ha rilevato un “fallimento sistematico” dell’organizzazione. Nel 2010, l’ONU ha subito la più grave perdita di vite umane della sua storia quando 101 persone sono morte a causa del terremoto ad Haiti.
Nel 2000 si è svolto il Vertice del Millennio per discutere il ruolo delle Nazioni Unite nel XXI secolo. Questo incontro di tre giorni è stato il più grande raduno di leader mondiali nella storia e si è concluso con l’adozione degli Obiettivi di Sviluppo del Millennio (MDG) da parte di tutti gli Stati membri, impegnandosi a raggiungere lo sviluppo internazionale in settori come la riduzione della povertà, l’uguaglianza di genere e la salute pubblica entro il 2015. Il progresso verso questi obiettivi è stato vario e diseguale. Nel 2005, il Vertice Mondiale ha ribadito l’attenzione dell’ONU sulla promozione dello sviluppo, il mantenimento della pace, i diritti umani e la sicurezza globale. Nel 2015, l’organizzazione ha promosso gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile per raggiungere gli obiettivi del Millennio.
Oltre ad affrontare sfide globali, le Nazioni Unite hanno cercato di migliorare la propria responsabilità e legittimità democratica coinvolgendo maggiormente la società civile e promuovendo un’elezione globale. Nel tentativo di essere più trasparenti, nel 2016 l’ONU ha organizzato il suo primo dibattito pubblico tra i candidati al segretario generale. Il 1º gennaio 2017, il diplomatico portoghese António Guterres, ex Alto Commissario delle Nazioni Unite per i rifugiati, è diventato il nono segretario generale. Fin dall’inizio, Guterres ha evidenziato diversi obiettivi chiave per la sua amministrazione, come un’enfasi sulla diplomazia preventiva dei conflitti, sforzi più efficaci per il mantenimento della pace e una sostanziale riforma dell’organizzazione per renderla più reattiva e adattabile alle esigenze globali.
Struttura e organi principali
La struttura delle Nazioni Unite si fonda su cinque organi principali: l’Assemblea generale, il Consiglio di Sicurezza, il Consiglio Economico e Sociale (ECOSOC), la Corte Internazionale di Giustizia e il Segretariato delle Nazioni Unite. Un sesto organo principale, il Consiglio di amministrazione fiduciaria, ha sospeso le sue attività nel 1994, dopo l’indipendenza di Palau, l’ultimo territorio fiduciario rimasto.
Quattro di questi cinque organi principali si trovano nella sede principale a New York. La Corte Internazionale di Giustizia ha sede all’Aia, mentre altre agenzie cruciali operano negli uffici delle Nazioni Unite a Ginevra, Vienna e Nairobi. Ci sono anche altri uffici sparsi in tutto il mondo. Le sei lingue ufficiali delle Nazioni Unite utilizzate in riunioni e documenti intergovernativi sono l’arabo, il cinese, l’inglese, il francese, il russo e lo spagnolo. L’organizzazione e le sue agenzie godono dell’immunità diplomatica secondo la Convenzione sui privilegi e le immunità delle Nazioni Unite, garantendo l’imparzialità.
Sotto questi sei organi, ci sono numerose entità e organizzazioni, alcune più antiche delle Nazioni Unite e operanti indipendentemente da essa. Queste includono agenzie specializzate, istituti di ricerca, programmi, fondi e altre entità delle Nazioni Unite.
Le Nazioni Unite seguono il principio Noblemaire, vincolante per tutte le organizzazioni del sistema delle Nazioni Unite. Questo principio stabilisce stipendi in grado di attrarre e trattenere cittadini dei paesi con salari più alti, garantendo la parità di retribuzione indipendentemente dalla nazionalità del dipendente. Gli stipendi del personale sono soggetti a tassazione interna gestita dalle organizzazioni delle Nazioni Unite.
Assemblea generale
L’Assemblea generale delle Nazioni Unite è l’assemblea principale in cui si prendono decisioni. È composta dai rappresentanti di tutti gli Stati membri e si riunisce ogni anno in sessioni regolari, ma può essere convocata anche in situazioni di emergenza. È presieduta da un presidente eletto tra gli Stati membri in rotazione regionale, affiancato da 21 vicepresidenti. La prima assemblea si tenne nel gennaio 1946 nella Methodist Central Hall di Londra con delegati da 51 nazioni.
Quando l’Assemblea decide su questioni cruciali come la pace, la sicurezza, l’ammissione di nuovi membri e gli argomenti finanziari, richiede i voti dei due terzi dei presenti. Per le altre questioni, si decide a maggioranza.
Se il Consiglio di sicurezza non può agire, l’Assemblea può sostituirlo per quanto riguarda la pace, le minacce alla pace e gli atti di aggressione, come stabilito in una risoluzione del 1950. Ogni membro ha diritto a 5 rappresentanti ma dispone di un solo voto. Secondo la Carta di San Francisco, l’Assemblea non può usare la forza contro i paesi ma può solo fare segnalazioni e raccomandazioni, tranne nei casi di inerzia del Consiglio di sicurezza. Le risoluzioni, tranne quelle sul bilancio, non sono vincolanti. L’Assemblea può fare raccomandazioni su qualsiasi questione dell’organizzazione, esclusi i temi di pace e sicurezza, che sono sotto la giurisdizione del Consiglio di sicurezza.
I progetti di risoluzione possono essere trasmessi all’Assemblea generale dai suoi sei comitati principali:
- Primo Comitato (Disarmo e Sicurezza Internazionale)
- Secondo Comitato (economico e finanziario)
- Terzo Comitato (sociale, umanitario e culturale)
- Quarto Comitato (politica speciale e decolonizzazione)
- Quinto Comitato (amministrativo e di bilancio)
- Sesto Comitato (giuridico)
Oltre ai seguenti due comitati:
- Comitato generale – un comitato di supervisione composto dal presidente dell’assemblea, dal vicepresidente e dai capi del comitato
- Comitato delle credenziali – responsabile della determinazione delle credenziali dei rappresentanti delle Nazioni Unite di ogni nazione membro
Enti istituiti dall’Assemblea generale:
- UNCTAD – Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (Ginevra)
- UNDP – Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (New York)
- UNIFEM – Fondo di sviluppo delle Nazioni Unite per le donne (New York)
- UNV – Volontari delle Nazioni Unite (Bonn)
- UNEP – Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Nairobi)
- UNFPA – Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione (New York)
- UN-HABITAT – Programma delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani (Nairobi)
- UNHCR – Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Ginevra)
- UNHCHR – Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani (Ginevra)
- UNICEF – Fondo delle Nazioni Unite per l’infanzia (New York)
- UNODC – Ufficio delle Nazioni Unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine (Vienna)
- PAM – Programma alimentare mondiale (Roma)
- INSTRAW – Istituto internazionale delle Nazioni Unite per la ricerca e la formazione del progresso delle donne (Santo Domingo)
- UNICRI – Istituto internazionale delle Nazioni Unite per la ricerca sul crimine e la giustizia (Torino)
- UNIDIR – Istituto di ricerca delle Nazioni Unite sul disarmo (Ginevra)
- UNITAR – Istituto delle Nazioni Unite per la formazione e la ricerca (Ginevra)
- UNRISSD – Istituto di ricerca delle Nazioni Unite per lo sviluppo sociale (Ginevra)
- UNHCO – Organizzazione delle Nazioni Unite per i problemi sanitari (New York)
- UNSSC – Staff college del sistema delle Nazioni Unite (Torino)
- COPUOS – Commissione delle Nazioni Unite sull’uso pacifico dello spazio extra-atmosferico (New York)
- UNAIDS – Programma delle Nazioni Unite per l’AIDS/HIV (Ginevra)
- UNOOSA – Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari dello spazio extra-atmosferico (New York)
- UNOPS – Ufficio delle Nazioni Unite per i servizi e i progetti (New York)
- UNU – Università delle Nazioni Unite (Tokyo)
- UNCITRAL – Commissione delle Nazioni Unite per il diritto commerciale internazionale (New York)
- ITCILO – Organizzazione internazionale del Lavoro (Ginevra)
- UNRWA – Agenzia delle nazioni Unite per il soccorso e l’occupazione
Consiglio di Sicurezza
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha il compito di preservare la pace e la sicurezza internazionale. Si occupa di prevenire che le tensioni tra i paesi sfocino in conflitti e, in caso di guerra, si impegna a ripristinare la pace. A differenza di altri organi delle Nazioni Unite che possono solo fare “raccomandazioni” agli Stati membri, il Consiglio di Sicurezza ha il potere, secondo l’articolo 25 della Carta, di prendere decisioni vincolanti. Queste decisioni sono chiamate risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite.
Il Consiglio di Sicurezza è composto da quindici Stati membri. Tra questi, cinque sono membri permanenti, ovvero Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti. Gli altri dieci membri sono non permanenti e vengono eletti ogni due anni dall’Assemblea generale. Ogni membro permanente ha il potere di veto sulle risoluzioni, il che significa che possono bloccare l’approvazione di una misura anche se gli altri 14 membri sono favorevoli. Tuttavia, ciò non impedisce che il dibattito si svolga.
Nel caso in cui un paese non rispetti le decisioni del Consiglio, quest’ultimo può decidere di sospendere le relazioni diplomatiche e imporre sanzioni economiche, compresi gli embarghi. I dieci seggi temporanei hanno una durata di due anni, con cinque Stati membri votati annualmente dall’Assemblea generale in base alla regione di provenienza. La presidenza del Consiglio di Sicurezza passa in modo alfabetico ogni mese.
Tribunali istituiti dal Consiglio di sicurezza
Esistono diversi tribunali internazionali istituiti dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite:
- Tribunale penale internazionale per l’ex-Jugoslavia (TPIJ): Situato all’Aia, nei Paesi Bassi, è responsabile di giudicare i crimini commessi durante i conflitti jugoslavi.
- Tribunale penale internazionale per il Ruanda (TPIR): Con sede ad Arusha, in Tanzania, ha il compito di giudicare i crimini legati al genocidio del Ruanda.
- Corte speciale per la Sierra Leone (CSSL): Situata a Freetown, in Sierra Leone, è incaricata di affrontare crimini gravi commessi durante il conflitto civile in Sierra Leone.
- Tribunale speciale della Cambogia (TSC): Con sede a Phnom Penh, in Cambogia, si occupa di giudicare i responsabili dei crimini commessi durante il regime dei Khmer rossi.
Segretariato delle Nazioni
Il Segretariato delle Nazioni Unite è un organo essenziale guidato dal Segretario Generale, coadiuvato dal Vice Segretario Generale e da un team di funzionari provenienti da tutto il mondo. Il Segretariato fornisce supporto logistico e informativo alle varie agenzie dell’ONU e svolge compiti designati dal Consiglio di Sicurezza, dall’Assemblea Generale, dal Consiglio Economico e Sociale e da altri organi dell’ONU.
Il Segretario Generale, attualmente António Guterres, agisce come leader e portavoce dell’organizzazione. La sua nomina avviene tramite raccomandazione del Consiglio di Sicurezza e approvazione dell’Assemblea Generale, senza criteri specifici per il rinnovo del mandato.
Corte di giustizia internazionale
La Corte Internazionale di Giustizia, con sede a L’Aia nei Paesi Bassi, è il principale organo giudiziario delle Nazioni Unite. Fondata nel 1945 secondo la Carta delle Nazioni Unite, ha iniziato la sua attività nel 1946 in sostituzione della Corte Permanente di Giustizia Internazionale. La CIJ è composta da 15 giudici con un mandato di 9 anni, nominati dall’Assemblea generale. Ciascun giudice deve provenire da una nazione diversa e non può detenere altri incarichi di natura politica o amministrativa. Durante il loro mandato, godono dell’immunità diplomatica secondo l’Articolo 105 dello Statuto.
La procedura di elezione dei giudici prevede che il Segretario generale proponga una lista di candidati. Successivamente, l’Assemblea generale e il Consiglio di sicurezza votano in modo indipendente; i giudici eletti sono coloro che ottengono la maggioranza assoluta in entrambi gli organi. Se rimangono seggi vuoti, si procede a ulteriori votazioni.
La CIJ ha la sua sede nel Palazzo della Pace a L’Aia, condividendo l’edificio con l’Accademia del Diritto Internazionale dell’Aia. La sua funzione principale è risolvere le dispute tra gli Stati membri dell’ONU che accettano la sua giurisdizione. La CIJ si occupa dell’applicazione e interpretazione del diritto internazionale, ascoltando casi legati a crimini di guerra, interferenze statali illegali, pulizia etnica e altre questioni. Inoltre, può essere consultata da altri organi dell’ONU per pareri consultivi.
Consiglio economico e sociale
Il Consiglio economico e sociale (ECOSOC) è un organo consultivo e di coordinamento all’interno delle Nazioni Unite e delle loro organizzazioni affiliate nell’ambito dell’attività economica e sociale. È composto da 54 membri, eletti dall’Assemblea generale per un mandato di tre anni. Il presidente, invece, viene scelto tra gli Stati piccoli o medi membri dell’ECOSOC e svolge il suo incarico per un anno. Il consiglio si riunisce annualmente, solitamente a luglio, a New York o a Ginevra. Le funzioni dell’ECOSOC includono la raccolta di informazioni, la consulenza agli Stati membri e la formulazione di raccomandazioni.
Tra gli organi sussidiari dell’ECOSOC ci sono:
L’ECOSOC può anche concedere lo status consultivo alle organizzazioni non governative; entro il 2004, oltre 2.200 organizzazioni avevano ricevuto tale status.
Enti istituiti dal Consiglio economico e sociale
In conformità all’articolo 68 della Carta, il Consiglio ha fondato molti organi sussidiari che sono subordinati all’Assemblea generale, che dà loro le direttive.
- UNCCPCJ – Commissione per la prevenzione del crimine e la giustizia penale
- UNHRC – Consiglio per i diritti umani, che nel 2006 ha ereditato le funzioni della Commissione per i diritti umani (UNHCR), rispetto alla quale non è più sotto l’egida del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite
- UNCND – Commissione per le droghe narcotiche
- UNCPD – Commissione per la popolazione e lo sviluppo
- UNCSD – Commissione per lo sviluppo sociale (New York)
- UNCSTD – Commissione per la scienza e la tecnologia per lo sviluppo (Ginevra)
- UNCSW – Commissione per lo stato della donna
- UNSD – Commissione statistica delle Nazioni Unite
- ECA – Commissione economica per l’Africa (Addis Abeba)
- ECE – Commissione economica per l’Europa (Ginevra)
- ECLAC – Commissione economica per l’America Latina e i Caraibi (Santiago)
- ESCAP – Commissione economica e sociale per l’Asia e il Pacifico (Bangkok)
- ESCWA – Commissione economica e sociale per l’Asia Occidentale (Beirut)
- FAO – Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura (Roma)
- IBRD – Banca internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (Washington)
- ICAO – Organizzazione internazionale dell’aviazione civile (Montréal)
- IFAD – Fondo internazionale per lo sviluppo agricolo (Roma)
- ILO – Organizzazione internazionale del lavoro (Ginevra)
- IMF – Fondo monetario internazionale (Washington)
- IMO – Organizzazione marittima internazionale (Londra)
- INCB – Organizzazione internazionale per il controllo degli stupefacenti (Vienna)
- ITU – Unione internazionale delle telecomunicazioni (Ginevra)
- UNESCO – Organizzazione delle Nazioni Unite per l’educazione, la scienza e la cultura (Parigi)
- UNIDO – Organizzazione delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale (Vienna)
- UPU – Unione postale universale (Berna)
- OMPI – Organizzazione mondiale per la proprietà intellettuale (Ginevra)
- OMS – Organizzazione mondiale della sanità (Ginevra)
- OMM – Organizzazione meteorologica mondiale (Ginevra)
Consiglio per i diritti umani
Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite è l’organo incaricato di monitorare il rispetto e le violazioni dei diritti umani in tutti gli stati membri delle Nazioni Unite, compresi quelli che hanno espresso voto contrario alla sua istituzione. Ha il compito di informare l’opinione pubblica mondiale sullo stato dei diritti umani globalmente. Fondato nel 2006, ha preso il posto della precedente Commissione per i diritti umani dell’Assemblea generale, con un ampliamento dei suoi poteri.
Agenzie specializzate
La Carta delle Nazioni Unite prevede che ogni organo principale dell’organizzazione possa creare agenzie specializzate per svolgere i compiti assegnati. Queste agenzie sono responsabili di specifiche aree di intervento e collaborano con l’ONU per affrontare varie problematiche globali. Alcune delle agenzie più conosciute includono l’Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica, istituita nel 1957 e insignita del Premio Nobel per la Pace nel 2005, l’Organizzazione per l’Alimentazione e l’Agricoltura (FAO), l’UNESCO, la Banca Mondiale e l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).
Queste agenzie sono cruciali per l’operato umanitario delle Nazioni Unite. Ad esempio, l’OMS coordina campagne di vaccinazione di massa a livello mondiale per contrastare malattie epidemiche. Il Programma Alimentare Mondiale (PAM) si impegna nella lotta contro la fame, prevenendo carestie e combattendo la malnutrizione. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) ha il compito di proteggere rifugiati, sfollati interni e apolidi, fornendo assistenza nelle crisi umanitarie.
Un altro organo importante previsto dallo Statuto delle Nazioni Unite era il Consiglio di Amministrazione Fiduciaria, istituito per supervisionare territori sotto regime di amministrazione fiduciaria. Con la fine di questi regimi, il Consiglio ha terminato la sua attività. L’ultimo territorio a ottenere l’indipendenza sotto questo sistema è stato Palau, che si è separato dagli Stati Uniti il primo ottobre 1994. La chiusura ufficiale del Consiglio di Amministrazione Fiduciaria è stata concordata durante il summit delle Nazioni Unite svoltosi a New York dal 14 al 16 settembre 2005.
Membri
Attualmente, ci sono 193 Stati membri delle Nazioni Unite, inclusi tutti gli Stati indipendenti riconosciuti, tranne la Città del Vaticano. Secondo la Carta delle Nazioni Unite, l’adesione è aperta a tutti gli Stati desiderosi di pace che accettano gli obblighi della Carta e che l’Organizzazione giudica capaci e disposti a rispettarli. L’ammissione di uno Stato all’ONU è decisa dall’Assemblea generale su raccomandazione del Consiglio di Sicurezza.
Inoltre, ci sono due osservatori dell’Assemblea generale dell’ONU: la Santa Sede, che ha sovranità sulla Città del Vaticano, e lo Stato di Palestina. Le Isole Cook e Niue, entrambe in libera associazione con la Nuova Zelanda, sono membri di varie agenzie specializzate dell’ONU e hanno ottenuto il riconoscimento della loro “piena capacità contrattuale” dal Segretariato.
Lo Stato di Palestina è rappresentato dall’Autorità Nazionale Palestinese (ANP) dal 29 novembre 2012 e precedentemente dall’Organizzazione per la Liberazione della Palestina (OLP).
Gruppo dei 77
Il Gruppo dei 77 (G77) delle Nazioni Unite è una coalizione di paesi in via di sviluppo, nata con l’obiettivo di promuovere gli interessi economici comuni dei suoi membri e di rafforzare la loro capacità negoziale nelle Nazioni Unite. Inizialmente composto da 77 nazioni, il gruppo si è esteso nel corso degli anni, arrivando a comprendere 133 paesi membri nel novembre 2013. Fu fondato il 15 giugno 1964 con la “Dichiarazione congiunta dei Settantasette Paesi” emanata durante la Conferenza delle Nazioni Unite sul commercio e lo sviluppo (UNCTAD). Il primo grande incontro del gruppo si tenne ad Algeri nel 1967, dove fu adottata la Carta di Algeri e furono stabilite le sue strutture istituzionali permanenti. Negli anni ’70, con l’adozione del Nuovo ordine economico internazionale da parte dei paesi in via di sviluppo, il G77 estese il suo ambito di azione in tutto il sistema delle Nazioni Unite.
Organizzazioni intergovernative
Le organizzazioni intergovernative con delegazioni permanenti presso le sedi dell’ONU sono 19 in totale, tra cui:
- Unione europea
- Lega araba
- Segretariato del Commonwealth
- Organizzazione della cooperazione islamica
- Unione africana
- Comunità Caraibica
- Interpol
Vi sono inoltre 50 organizzazioni intergovernative prive di delegazioni permanenti presso le sedi dell’ONU, tra cui il Consiglio d’Europa e la Comunità degli Stati Sahelo-Sahariani.
Infine, ci sono 4 entità con delegazioni presso le sedi dell’ONU:
- Croce Rossa e Mezzaluna Rossa Internazionale
- Comitato Olimpico Internazionale
- Unione interparlamentare
- Sovrano Militare Ordine Ospedaliero di San Giovanni di Gerusalemme di Rodi e di Malta
Obiettivi
Mantenimento della pace e sicurezza
Le Nazioni Unite svolgono un ruolo importante nel mantenimento della pace e della sicurezza globale. Dopo l’approvazione da parte del Consiglio di sicurezza, inviano operatori di pace nelle regioni che hanno recentemente concluso o sospeso un conflitto armato. Questo aiuta a far rispettare gli accordi di pace e scoraggia i combattenti dal riprendere le ostilità. Le forze di pace dell’ONU, spesso chiamate “caschi blu” per il loro equipaggiamento distintivo, sono composte da soldati forniti volontariamente dagli Stati membri.
Nel settembre 2013, le Nazioni Unite hanno dispiegato soldati per il mantenimento della pace in 15 missioni. La missione più ampia è stata la MONUSCO nella Repubblica Democratica del Congo, con oltre 20.000 persone in uniforme. La missione più piccola, invece, è stata il Gruppo di Osservatori delle Nazioni Unite tra l’India e il Pakistan, con 42 persone responsabili del monitoraggio del cessate il fuoco nel Jammu e Kashmir. Le forze di pace dell’ONU sono state presenti in Medio Oriente dal 1948, tramite l’UNTSO, la missione più longeva.
Gli sforzi delle Nazioni Unite nel mantenere la pace hanno avuto successo in diverse missioni. Tuttavia, ci sono stati anche casi in cui le Nazioni Unite non hanno raggiunto i loro obiettivi. Ad esempio, non sono riuscite a prevenire genocidi in Bangladesh, Cambogia e Ruanda, né a impedire massacri come quello di Srebrenica. Inoltre, le forze di pace dell’ONU sono state accusate di abusi sessuali in varie missioni.
Oltre al mantenimento della pace, le Nazioni Unite si impegnano nel disarmo, promuovendo trattati internazionali per limitare la proliferazione delle armi. Questi includono trattati come il Trattato di non proliferazione nucleare, il Trattato sul controllo delle armi dei fondali marini e la Convenzione sulle armi chimiche. Tre organi delle Nazioni Unite sovrintendono a questioni relative alla proliferazione delle armi: l’Agenzia internazionale per l’energia atomica, l’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche e la Commissione preparatoria per l’organizzazione del trattato sul divieto di test nucleari.
Diritti umani
Uno degli obiettivi primari delle Nazioni Unite è promuovere e incoraggiare il rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali per tutti, senza discriminazioni di razza, sesso, lingua o religione. Gli Stati membri si impegnano a intraprendere azioni sia collettive che separate per proteggere questi diritti.
Nel 1948, l’Assemblea generale adottò la Dichiarazione universale dei diritti umani, redatta da un comitato guidato da Eleanor Roosevelt e che comprendeva l’avvocato francese René Cassin. Questo documento proclama i diritti civili, politici ed economici fondamentali che devono essere garantiti a tutti gli esseri umani, sebbene la sua efficacia nel raggiungere tali obiettivi sia stata messa in discussione fin dalla sua creazione. Nonostante non sia legalmente vincolante, la Dichiarazione ha costituito la base per due trattati vincolanti: il Patto internazionale sui diritti civili e politici del 1966 e il Patto internazionale sui diritti economici, sociali e culturali.
Nel corso degli anni, le Nazioni Unite hanno adottato diverse convenzioni per proteggere i diritti umani, tra cui:
- Convenzione sull’eliminazione di ogni forma di discriminazione della donna nel 1979
- Convenzione sui diritti dell’infanzia nel 1989
La fine della guerra fredda ha dato impulso a un maggiore impegno per la tutela dei diritti umani.
Nel 1993 è stata istituita la Commissione per i diritti umani, che in seguito è stata sostituita nel 2006 dal Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite, composto da 47 nazioni. Nel corso degli anni, sono state adottate diverse risoluzioni e dichiarazioni per riconoscere e proteggere i diritti delle persone LGBT e dei popoli indigeni.
Altri organi delle Nazioni Unite incaricati delle questioni relative ai diritti umani includono:
- Commissione delle Nazioni Unite sullo status delle donne
- Fondo di sviluppo delle Nazioni Unite per le donne
- Istituto internazionale delle Nazioni Unite per la ricerca e la formazione del progresso delle donne
- Forum permanente delle Nazioni Unite sulle questioni indigene
Inoltre, il Forum permanente delle Nazioni Unite sulle questioni indigene si occupa delle problematiche riguardanti le popolazioni indigene.
Sviluppo economico e assistenza umanitaria
Le Nazioni Unite mirano a “raggiungere la cooperazione internazionale per risolvere i problemi internazionali di carattere economico, sociale, culturale o umanitario“. Per questo obiettivo, sono stati creati numerosi organismi sotto l’autorità dell’Assemblea generale e dell’ECOSOC. Nel 2000, i 192 Stati membri delle Nazioni Unite hanno concordato otto Obiettivi di sviluppo del Millennio da raggiungere entro il 2015. Tuttavia, nel 2015, sono stati lanciati gli Obiettivi di sviluppo sostenibile con un quadro di finanziamento associato chiamato Agenda di azione di Addis Abeba.
Il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo (UNDP), fondato nel 1945, è un’organizzazione chiave per l’assistenza tecnica e pubblica l’indice di sviluppo umano, che classifica i paesi in base a ricchezza, alfabetizzazione, istruzione, aspettativa di vita e altri fattori. La FAO, fondata nel 1945, promuove lo sviluppo agricolo e la sicurezza alimentare. L’UNICEF, istituito nel 1946 per aiutare i bambini europei dopo la seconda guerra mondiale, ora fornisce aiuti globali e sostiene la Convenzione sui diritti dell’infanzia.
Il Gruppo della Banca mondiale e il Fondo Monetario Internazionale (FMI), istituiti con gli Accordi di Bretton Woods del 1944 e accordati con le Nazioni Unite nel 1947, sono agenzie indipendenti e osservatori nell’ambito delle Nazioni Unite. La Banca mondiale offre prestiti per lo sviluppo internazionale, mentre l’FMI promuove la cooperazione economica internazionale e concede prestiti di emergenza ai paesi indebitati.
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) si occupa di questioni sanitarie internazionali e dell’eradicazione delle malattie. Nel 1980, ha annunciato l’eradicazione del vaiolo e ha quasi completamente debellato poliomielite, cecità fluviale e lebbra. Il programma delle Nazioni Unite per l’AIDS/HIV (UNAIDS), iniziato nel 1996, coordina la risposta all’epidemia globale di AIDS. Il Fondo delle Nazioni Unite per la popolazione è la principale fonte di finanziamento per la salute riproduttiva e i servizi di pianificazione familiare.
Le Nazioni Unite, insieme al movimento Internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa, coordinano spesso gli aiuti in caso di emergenza. Il Programma alimentare mondiale (PAM), istituito nel 1961, fornisce aiuti alimentari in risposta a carestie, catastrofi naturali e conflitti armati, nutrendo ogni anno in media 90 milioni di persone in 80 nazioni. L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR), istituito nel 1950, protegge i diritti di rifugiati, richiedenti asilo e apolidi. I programmi UNHCR e PAM sono finanziati da contributi volontari di governi, società e privati, mentre i costi amministrativi dell’UNHCR sono coperti dal bilancio principale delle Nazioni Unite.
Altro
Dalla fondazione delle Nazioni Unite, oltre 80 colonie hanno raggiunto l’indipendenza. Nel 1960, l’Assemblea Generale ha adottato la Dichiarazione sulla concessione dell’indipendenza ai Paesi e ai Popoli coloniali, senza voti contrari ma con astensioni da parte delle maggiori potenze coloniali. Le Nazioni Unite promuovono la decolonizzazione tramite diversi gruppi, tra cui il Comitato per la decolonizzazione, istituito nel 1962. Attualmente, questo comitato elenca diciassette “territori non autonomi”, il più grande dei quali è il Sahara occidentale.
Dal 1972, con la formulazione del Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (UNEP), le questioni ambientali sono diventate una parte importante dell’agenda ONU. I risultati iniziali poco significativi hanno portato all’organizzazione del Summit della Terra a Rio de Janeiro nel 1992 per rinnovare gli sforzi in questo ambito. Nel 1988, l’UNEP e l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM) hanno creato il Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico, incaricato di valutare e fornire rapporti sul riscaldamento globale. Il Protocollo di Kyoto del 1997, sponsorizzato dall’ONU, ha stabilito obiettivi vincolanti per la riduzione delle emissioni inquinanti per gli Stati ratificanti.
Le Nazioni Unite dichiarano e coordinano anche osservanze internazionali, periodi dedicati a questioni di interesse o preoccupazione globale. Alcuni esempi includono la Giornata mondiale della tubercolosi, la Giornata della Terra e l’Anno internazionale dei deserti e della desertificazione.
Finanziamento
Le Nazioni Unite sono finanziate attraverso contributi volontari dagli Stati membri. L’Assemblea generale approva un bilancio ordinario e determina la quota di ciascun paese in base alla sua capacità economica, misurata dal reddito nazionale lordo (RNL) e aggiustata per il debito estero e il basso reddito pro capite. Il bilancio biennale per il periodo 2012-2013 è stato di 5,512 miliardi di dollari.
L’Assemblea ha stabilito che le Nazioni Unite non devono dipendere finanziariamente da un singolo membro, fissando un limite massimo per i contributi. Nel dicembre 2000, l’Assemblea ha ridotto questo limite dal 25% al 22% su pressione degli Stati Uniti. Per i paesi meno sviluppati, il tasso massimo è dello 0,01%, mentre il minimo contributo richiesto è dello 0,001% del bilancio totale.
Una parte significativa delle spese delle Nazioni Unite è destinata alle missioni di pace e sicurezza, finanziate separatamente dal bilancio principale. Per l’anno fiscale 2015-2016, il budget per il mantenimento della pace è stato di 8,27 miliardi di dollari, sostenendo 82.318 soldati in 15 missioni globali. I maggiori contribuenti per il periodo 2019-2021 sono stati gli Stati Uniti (27,89%), la Cina (15,21%), il Giappone (8,56%), la Germania (6,09%), il Regno Unito (5,78%), la Francia (5,61%), l’Italia (3,30%) e la Russia (3,04%).
Programmi speciali delle Nazioni Unite, come l’UNICEF e il Programma Alimentare Mondiale, sono finanziati con contributi volontari da governi, aziende e privati.
Valutazioni, premi e critiche
Nel corso degli anni, numerose agenzie e personalità legate alle Nazioni Unite hanno ricevuto il premio Nobel per la pace come riconoscimento per il loro impegno. Tra i segretari generali premiati, ci sono Dag Hammarskjöld nel 1961 e Kofi Annan nel 2001. Altri premiati includono Ralph Bunche nel 1950, negoziatore per le Nazioni Unite, e René Cassin nel 1968, che partecipò alla stesura della Dichiarazione universale dei diritti umani. Anche Cordell Hull, segretario di Stato americano, ricevette il premio nel 1945 per il suo ruolo nella fondazione dell’organizzazione.
Lester Pearson, segretario di Stato canadese per gli affari esterni, fu premiato nel 1957 per aver organizzato la prima forza di pace delle Nazioni Unite durante la crisi di Suez. L’UNICEF ottenne il premio nel 1965, seguito dall’Organizzazione internazionale del lavoro nel 1969, dalle forze di mantenimento della pace delle Nazioni Unite nel 1988, dall’Agenzia internazionale per l’energia atomica nel 2005 e dall’Organizzazione per la proibizione delle armi chimiche nel 2013.
L’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati fu insignito del premio nel 1954 e nel 1981, diventando uno dei pochi vincitori a riceverlo due volte. Nel 2001, anche l’Organizzazione delle Nazioni Unite fu premiata, condividendo l’onorificenza con Kofi Annan. Infine, nel 2007, il Comitato intergovernativo per i cambiamenti climatici (IPCC) ricevette il Nobel per i suoi sforzi nel diffondere conoscenze sui cambiamenti climatici causati dall’uomo e per gettare le basi delle misure necessarie a contrastare tali cambiamenti.
Ci sono state molte richieste e proposte di riforma delle Nazioni Unite, ma è sempre mancato un consenso su come attuarle. Alcuni desiderano che le Nazioni Unite abbiano un ruolo maggiore o più efficace negli affari mondiali, mentre altri preferiscono che si concentrino solo su scopi umanitari. Vi sono state anche richieste di:
- aumentare il numero di membri del Consiglio di Sicurezza
- modificare le modalità di elezione del segretario generale
- istituire un’Assemblea parlamentare delle Nazioni Unite
Jacques Fomerand ha osservato che la divisione più duratura all’interno delle Nazioni Unite è tra le nazioni più ricche del nord e quelle in via di sviluppo del sud. Le nazioni del sud desiderano un’organizzazione più autoritaria con un’Assemblea Generale più potente, per avere maggiore influenza negli affari mondiali. Al contrario, le nazioni del nord preferiscono un’organizzazione che adotti una strategia laissez-faire in campo economico, concentrandosi maggiormente sulle minacce transnazionali come il terrorismo.
Il Comitato francese di Liberazione Nazionale faticava a ottenere il riconoscimento dagli Stati Uniti come legittimo governo della Francia, portando inizialmente all’esclusione del paese dalle conferenze che portarono alla nascita delle Nazioni Unite. Charles de Gaulle, futuro presidente francese, criticò l’organizzazione definendola un “aggeggio” e dubitava che un’alleanza di sicurezza globale potesse mantenere la pace nel mondo, preferendo trattati di difesa diretta tra i paesi.
Durante la Guerra Fredda, sia gli Stati Uniti che l’Unione Sovietica accusarono ripetutamente l’ONU di favorire l’altra parte. Nel 1953, l’Unione Sovietica forzò le dimissioni del Segretario Generale Trygve Lie rifiutandosi di collaborare con lui. Negli anni ’50 e ’60, negli Stati Uniti circolava un adesivo con la scritta: “Non si può scrivere comunismo senza le Nazioni Unite”.
Nel febbraio 2003, il presidente George W. Bush, riferendosi all’incertezza delle Nazioni Unite nei confronti delle provocazioni irachene sotto il regime di Saddam Hussein, dichiarò: “Le nazioni libere non permetteranno alle Nazioni Unite di dissolversi nella storia come un’inefficace, società di dibattito irrilevante”. Al contrario, il presidente francese François Hollande nel 2012 affermò che “la Francia si fida delle Nazioni Unite. Sa che nessuno stato, per quanto potente, può risolvere problemi urgenti, lottare per lo sviluppo e porre fine a tutte le crisi… La Francia vuole che le Nazioni Unite siano il centro della governance globale”.
Alcuni critici, tra cui il diplomatico israeliano Dore Gold, lo studioso britannico Robert Wistrich, lo studioso americano Alan Dershowitz, il politico austriaco Mark Dreyfus e la Lega antidiffamazione, considerano eccessiva l’attenzione delle Nazioni Unite sul trattamento israeliano dei palestinesi. Nel settembre 2015, Faisal bin Hassan Trad dell’Arabia Saudita fu eletto presidente della commissione del Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite che nomina esperti indipendenti, una mossa criticata dai gruppi sostenitori dei diritti umani.
Dal 1971, Taiwan è stata esclusa dalle Nazioni Unite e le sue richieste di rientro sono state sempre respinte. Ai cittadini di Taiwan non è permesso entrare negli edifici delle Nazioni Unite con passaporti taiwanesi. Questa situazione è vista da molti critici come un fallimento delle Nazioni Unite nel rispettare i propri obiettivi e linee guida di sviluppo, anche a causa delle pressioni della Repubblica Popolare Cinese, che considera Taiwan come parte del proprio territorio.
I critici hanno accusato le Nazioni Unite di inefficienza burocratica, sprechi e corruzione. Nel 1976, l’Assemblea Generale ha creato la Joint Inspection Unit (Unità di Ispezione Congiunta) per identificare le inefficienze all’interno dell’organizzazione. Negli anni ’90, gli Stati Uniti hanno trattenuto le proprie quote a causa di queste inefficienze e hanno ripreso a pagarle solo a condizione che venissero introdotte riforme sostanziali. Nel 1994 è stato istituito l’Ufficio delle Nazioni Unite per i Servizi Interni (OIOS) per monitorare l’efficienza dell’organizzazione.
Sempre nel 1994, Mohamed Sahnoun, ex rappresentante speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite in Somalia, ha pubblicato il libro “Somalia: The Missed Opportunities“. Nel libro, Sahnoun analizza il fallimento dell’intervento delle Nazioni Unite in Somalia nel 1992, sostenendo che l’organizzazione aveva perso almeno tre opportunità per prevenire grandi tragedie umane. Quando le Nazioni Unite hanno tentato di fornire assistenza umanitaria, sono state superate dalle organizzazioni non governative, che si sono dimostrate più competenti e dedicate rispetto all’eccessiva cautela e inefficienza burocratica delle Nazioni Unite. Sahnoun avvertì che senza riforme radicali, l’organizzazione avrebbe continuato a rispondere alle crisi con improvvisazione.
Nel 2004, le Nazioni Unite hanno scoperto che il programma Oil-for-Food, che permetteva all’Iraq di vendere petrolio in cambio di beni essenziali per la popolazione, era stato gravemente compromesso da corruzione, inclusi tangenti per miliardi di dollari. Un’indagine indipendente ha rivelato che molti funzionari delle Nazioni Unite erano coinvolti e ha sollevato domande significative sul ruolo di Kojo Annan, figlio del Segretario Generale Kofi Annan.
Jacques Fomerand ha scritto che i risultati delle Nazioni Unite negli ultimi 60 anni sono stati impressionanti, con notevoli progressi nello sviluppo umano e nel migliorare la vita di milioni di persone. D’altro canto, Stanley Meisler ha osservato che, sebbene le Nazioni Unite non abbiano mai completamente realizzato le speranze dei loro fondatori, hanno comunque ottenuto risultati significativi, come la decolonizzazione e il mantenimento della pace. Paul Kennedy ha aggiunto che, nonostante alcuni importanti contratempi, l’organizzazione ha apportato grandi benefici alla nostra generazione e continuerà a farlo anche per le future.
Tuttavia, le caratteristiche principali dell’apparato delle Nazioni Unite, come i privilegi di veto di alcune nazioni nel Consiglio di Sicurezza, sono spesso criticate come non democratiche e in contrasto con la missione dell’organizzazione. Questi privilegi sono considerati una delle principali cause delle inazioni di fronte a genocidi e crimini contro l’umanità.
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