Il pungitopo è un arbusto comune nei boschi e spesso associato alle festività natalizie per la decorazione con i suoi rametti spinosi
Pungitopo: specifiche e proprietà. Il pungitopo è un arbusto comune nei boschi e spesso associato alle festività natalizie per la decorazione con i suoi rametti spinosi. Le foglie verdi scure e le bacche rosse lucide richiamano i colori tipici del Natale. Conosciuto fin dall’antichità, il pungitopo è apprezzato per le sue proprietà antinfiammatorie, diuretiche e antireumatiche, oltre che per agire come vasocostrittore naturale. Solitamente consumato come tisana o utilizzato in cucina, è resistente al freddo e cresce sia in ambienti naturali che in giardino o vaso.
La pianta, appartenente alla famiglia delle Asparagaceae, è originaria dell’Europa orientale ma si trova anche nella regione mediterranea, centro-europea e atlantica. Cresce nei boschi di latifoglie e nelle foreste decidue, con cladodi trasformati in pseudo-foglie, su cui si sviluppano fiori e bacche. I fiori, di colore verde, compaiono in inverno e danno origine alle bacche rosse brillanti.
Il nome “pungitopo” deriva dalle foglie pungenti e taglienti, utilizzate per allontanare i topi dalle provviste di cibo. Una pianta dioica, con alcuni esemplari portatori solo di fiori femminili e altri solo maschili. Le bacche, una volta mature, diventano sferiche e rosse, conferendo alla pianta un aspetto ornamentale e attraente.
Differenze tra agrifoglio o pungitopo
L’agrifoglio, noto anche come “pungitopo maggiore” (Ilex aquifolium), è un arbusto invernale che può crescere fino a 12 metri di altezza. Le sue foglie sono coriacee, lucide, di colore verde scuro e presentano bordi spinosi. Le foglie sono disposte in modo alternato lungo i rami. Produce piccole bacche rosse brillanti, raccolte in gruppi.
Il pungitopo, anch’esso un arbusto invernale, raggiunge un’altezza massima di circa 80 centimetri. Le sue foglie sono ovali e appuntite, di colore verde più chiaro e uniforme rispetto all’agrifoglio. Anche il pungitopo produce grosse bacche rosse, che sono approssimativamente della stessa dimensione di una ciliegia.
Coltivazione del pungitopo
La coltivazione del pungitopo è semplice sia in vaso che in piena terra. In vaso, può essere utilizzato per decorare spazi interni, balconi e terrazzi. Durante l’inverno, non richiede cure particolari poiché è resistente al freddo, anche in climi montani. Tuttavia, cresce meno vigorosamente e rimane più piccolo rispetto alla sua crescita in natura.
Per la coltivazione in vaso, sono consigliati vasi rettangolari di medie dimensioni e terriccio di buona qualità con uno strato drenante sul fondo. In piena terra, è importante scegliere un luogo con semi-ombra e terreno leggermente acido ma ben drenato. È consigliabile annaffiare regolarmente, specialmente in estate, evitando ristagni d’acqua.
La riproduzione può avvenire per divisione dei cespi o trapiantando i germogli più giovani. La pianta non ha bisogno di concime, tranne quando è giovane, in primavera, utilizzando un concime ricco di azoto, potassio e fosforo. La potatura è consigliata per mantenere un aspetto ordinato, ma può essere difficile a causa delle foglie spinose; è consigliabile utilizzare guanti e cesoie apposite.
Principi attivi del Pungitopo
Il Pungitopo contiene diversi principi attivi, tra cui oli volatili come la canfora, l’acetato di linalile, l’acetato di bornile, il linalolo e l’anetolo. Contiene anche sali minerali come il calcio e il nitrato di potassio, fitosteroli come la ruscogenina, la neuroscogenina e la ruscina. Altri componenti includono flavonoidi come la rutina, che può aumentare la resistenza delle pareti dei capillari, zuccheri, acidi grassi ed acidi organici.
Benefici del pungitopo
Il pungitopo è noto fin dall’antichità per le sue proprietà fitoterapiche. I suoi benefici derivano principalmente dalla presenza di fitosteroli, che gli conferiscono proprietà diuretiche, sedative e antinfiammatorie, rendendolo anche un potente vasocostrittore naturale.
Tra i suoi principali benefici, il pungitopo è conosciuto per le sue proprietà antinfiammatorie, specialmente nelle vie urinarie, e antireumatiche. Agisce anche come vasocostrittore, rinforzando i capillari, aumentando il tono della parete venosa e migliorando la circolazione del sangue.
Per queste proprietà, il pungitopo è spesso utilizzato per trattare varici venose, emorroidi, cistite, calcoli renali, gotta, dolori articolari, reumatismi e flebite. Inoltre, stimola la circolazione venosa, agisce come diuretico naturale e può essere impiegato per combattere la ritenzione idrica, la cellulite e le gambe gonfie.
Come si assume il pungitopo
Per l’assunzione del pungitopo, viene utilizzata solo la parte della pianta chiamata rizoma, la parte inferiore del fusto da cui si dirama la radice, tipicamente sotterranea. Questa viene raccolta in autunno o in primavera. Dopo essere stata accuratamente lavata e asciugata, il rizoma viene triturato e fatto essiccare, quindi conservato in barattoli di vetro ermetici.
Il pungitopo può essere preparato in diverse forme:
- Ridotto in polvere per integratori in capsule.
- Preparato come taglio per tisane, per la preparazione di infusi o decotti.
- Utilizzato fresco per la preparazione di tinture madri, soluzioni idro-alcoliche per uso interno ed esterno.
È consigliabile acquistare estratti secchi, tagli per tisane, tinture madri e capsule da erboristerie o online anziché tentare di prepararli autonomamente.
Gli infusi di pungitopo sono preparati utilizzando l’estratto essiccato del rizoma. Per preparare una tisana, si porta l’acqua ad ebollizione e si lascia in infusione una certa quantità del preparato per circa 10 minuti. Per l’uso come antinfiammatorio delle vie urinarie o per trattare patologie del sistema sanguigno, si consiglia di bere almeno due tazze al giorno.
Tossicità delle bacche di pungitopo
Le bacche di pungitopo sono considerate tossiche e rientrano tra le erbe medicinali con questa definizione. Nella medicina popolare, viene utilizzato solo il rizoma della pianta, che viene assunto per via orale sotto forma di infuso o decotto.
È importante non ingerire mai le bacche, poiché sono leggermente tossiche. Il loro consumo può essere pericoloso solo in grandi quantità, poiché contengono saponine. È sconsigliato curarsi autonomamente con le bacche, specialmente se raccolte senza supervisione.
Malattie e parassiti del pungitopo
Il pungitopo è generalmente resistente e robusto, non soffrendo spesso di malattie o attacchi da parte di parassiti. Tuttavia, può essere vulnerabile a due problemi principali:
- Oidio: questa malattia si manifesta con la formazione di piccole macchie bianche sulle foglie e sui fusti della pianta.
- Marciume radicale: un’altra minaccia per il pungitopo è il marciume delle radici.
In termini di utilizzo, il pungitopo è coltivato principalmente come pianta ornamentale. È particolarmente popolare durante le festività natalizie, grazie al suo colore verde brillante e alle bacche rosse lucide, che lo rendono una decorazione apprezzata. Da lungo tempo è considerato un simbolo di fortuna e prosperità.
Controindicazioni del pungitopo
Il pungitopo non presenta controindicazioni particolari, tuttavia, si consiglia di evitare l’assunzione in caso di ipersensibilità accertata verso uno dei suoi componenti.
Inoltre, sembra interferire con farmaci per la pressione alta e con stimolanti a base di agonisti alfa-adrenergici. È consigliabile evitare la preparazione fai da te del decotto e preferire l’acquisto di un prodotto pronto presso un’erboristeria. È importante anche non esagerare con le quantità assunte.
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