L’erica è una pianta resistente al freddo e sempreverde utilizzata per decorare terrazzi e giardini durante l’inverno
Erica: specifiche e proprietà. L’erica è una pianta resistente al freddo e sempreverde, originaria del Sudafrica, ampiamente utilizzata per decorare terrazzi e giardini durante l’inverno.
In passato, era considerata una pianta con poteri magici e purificanti, in grado di allontanare gli spiriti maligni. Si utilizzava il legno dei suoi ramoscelli per confezionare scope per pulire i templi e per cerimonie sacre.
Secondo la tradizione celtica, tra i rami dell’erica vivevano le fate, e si sconsigliava di addormentarsi vicino a questa pianta per paura di essere rapiti. Inoltre, si credeva che fosse l’unica pianta capace di aprire le porte dell’aldilà.
Più recentemente, è stata coltivata per scopi ornamentali e per le sue proprietà curative. I suoi fiori secchi sono ancora usati in composizioni floreali, mentre gli estratti delle foglie fresche hanno proprietà antinfiammatorie e lenitive. Nel linguaggio dei fiori, l’erica simboleggia la solitudine, la malinconia, ma anche la speranza che i sogni e i desideri si avverino.
Caratteristiche dell’Erica
L’Erica, scientificamente nota come calluna vulgaris, è una pianta sempreverde originaria del Sudafrica, ma è comune anche nel bacino del Mediterraneo. Appartiene alla famiglia delle ericacee.
Il termine scientifico “calluna” ha origini greche e significa “spazzare“. Questo perché è noto che i ramoscelli secchi di questa pianta sono stati utilizzati da sempre per creare scope.
Attualmente, esistono più di 700 diverse specie di erica che si trovano in tutto il mondo, soprattutto in Europa. La maggior parte di esse ha una crescita arbustiva. Alcune specie, come l’arborea e la scoparia, possono raggiungere un’altezza superiore ai 6 metri e hanno una tipica forma intrecciata. Le altre varietà di erica crescono mediamente fino a 70 cm e si distinguono per la forma delle foglie, che possono essere aghiformi o ellittiche, ma sono quasi sempre sottili e allungate.
Tra le specie di erica, la più comune è l’erica vulgaris, chiamata comunemente brugo. Il nome deriva dalla parola “brughiera“, che indica un’area nell’Italia settentrionale e nella Pianura Padana particolarmente adatta per la crescita di questa pianta e altre varietà arbustive, come la ginestra dei carbonai.
Durante l’inverno, le foglie dell’erica cambiano colore, assumendo una tonalità particolare di verde-grigio dorato. I fiori sono piccole campanule raggruppate in spighe o grappoli, e possono essere di colore lilla, bianco o rosato. Dopo la fioritura, la pianta produce frutti ricchi di semi che possono sopravvivere nel terreno anche per decenni.
Come coltivare l’erica
Le varietà di erica più adatte per essere coltivate in giardino e sul terrazzo sono le ibride derivate dalle specie sudafricane. Tuttavia, è importante sapere che queste varietà non resistono alle gelate invernali e non sopportano temperature inferiori a 5°.
Anche se sono piante che amano il clima fresco, non sono adatte per essere coltivate in appartamento poiché il calore e l’aria secca possono danneggiarle. Sono invece molto apprezzate come fiori invernali poiché iniziano a fiorire già all’inizio dell’autunno.
Le eriche preferiscono terreni acidofili, quindi è essenziale preparare un terriccio con la giusta composizione chimica per garantirne la sopravvivenza e lo sviluppo. L’irrigazione deve essere regolare, ma non eccessiva, e l’acqua utilizzata dovrebbe essere povera di calcare. Bisogna evitare i ristagni d’acqua che potrebbero danneggiare le radici della pianta.
Per migliorare il drenaggio, è utile mescolare sabbia per acidofile al terriccio. Ogni tanto, è bene fertilizzare la pianta con un concime specifico per piante sempreverdi, ricco di ferro.
La fase di riposo vegetativo dell’erica avviene durante l’estate, quindi la maggior parte delle cure necessarie si concentreranno principalmente nei mesi invernali e autunnali, quando la pianta è più attiva.
L’erica si adatta bene sia alla coltivazione in vaso che in piena terra. La posizione ideale per piantarla è in un’area ombreggiata o a mezz’ombra, evitando il pieno sole, specialmente nelle zone con clima più caldo. Dopo la fioritura, solitamente a tarda primavera, è importante potare accuratamente i fusti con i fiori appassiti. Le potature tardive potrebbero compromettere le fioriture successive.
Parassiti e malattie dell’erica
I problemi che possono portare alla morte della pianta o comprometterne lo sviluppo sono principalmente legati alla formazione di muffe e marciumi. Per prevenire danni alle radici, è fondamentale fornire all’erica la giusta quantità di acqua e garantire un buon drenaggio.
L’esposizione alla luce solare può giocare un ruolo determinante. Se piantata in pieno sole, l’erica può soffrire a causa del calore eccessivo, che potrebbe far seccare completamente le parti aeree della pianta. In climi caldi e secchi, inoltre, aumenta il rischio di attacchi da parte di cocciniglie e acari che danneggiano il fogliame.
In condizioni di scarsa ventilazione e elevata umidità, potrebbe verificarsi lo sviluppo della botrite, una muffa grigiastra che danneggia in modo irreparabile il vegetale.
Un altro pericolo per la salute della pianta è la clorosi. Poiché l’erica è una pianta acidofila, soffre quando viene irrigata con acqua calcarea o non demineralizzata. Questo porta prima a una decolorazione del fogliame e poi alla morte delle piante più piccole e delicate.
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