Nel 2013 erano 232 milioni. Sono passati a 244 milioni nel 2015 e nel 2019 hanno raggiunto i 272 milioni
Quanti sono gli immigrati nel mondo? Secondo il rapporto delle Nazioni Unite “World Population Policies”, nel 2013 gli immigrati nel mondo (cioè, coloro che vivono permanentemente al di fuori dei loro paesi d’origine) erano circa 232 milioni. Nel 1990 erano circa 153 milioni di persone (pari a circa il 2,9% della popolazione mondiale), mentre nel 2000 erano 173 milioni e nel 2010 erano saliti a 220 milioni.
Poi, secondo l’ultimo rapporto della International Organization for Migration (che riporta dati aggiornati al 2015), le persone che vivono in un Paese diverso da quello in cui sono nate era circa 244 milioni (il 3,3% della popolazione mondiale, quindi 1 persona ogni 30 ha cambiato Paese).
Poi, ancora, secondo il XXIX Rapporto immigrazione “Conoscere per Comprendere” di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, nel 2019 il numero di migranti internazionali è salito a circa 272 milioni (il 3,5% della popolazione mondiale). La popolazione di migranti forzati era di 79,5 milioni di persone, di cui 45,7 milioni di sfollati interni, 26 milioni di rifugiati (la Siria è rimasta al primo posto con 6,6 milioni) e 4,2 milioni di richiedenti asilo. In 50 anni il numero di immigrati nel mondo è quasi quadruplicato (era pari a 84 milioni nel 1970).
I continenti che accolgono più migranti sono Europa, Asia e Nord America. I Paesi in cui sono presenti più migranti sono Stati Uniti, Germania, Arabia Saudita e Russia. In percentuale della propria popolazione, il Paese che ha accolto più stranieri è la Svizzera, seguita da Austria, Svezia e Irlanda.
Il Paese da cui proviene il maggior numero di migranti è l’India, seguita da Messico, Russia, Cina e Bangladesh. I migranti africani si sono diretti più o meno in eguale misura verso altri Paesi africani e verso Paesi di altri continenti (soprattutto europei). In Asia, invece, le persone che hanno lasciato il posto in cui sono nate si sono trasferite soprattutto in altri Paesi asiatici e poi in altri continenti (soprattutto in Europa).
Circa 40 milioni di europei si sono spostati all’interno dei confini del continente e altri 20 milioni si sono spostati scegliendo Paesi extraeuropei (soprattutto Asia e Nord America). Nell’ordine: russi, ucraini, britannici, polacchi, tedeschi, rumeni e italiani. Le principali destinazioni europee dei migranti (sia europei che extraeuropei) sono state Germania, Russia, Gran Bretagna, Francia, Italia e Spagna.
Al numero dei migranti che vanno in paesi diversi da quelli di origine va, però, aggiunto quello delle persone che migrano all’interno di uno stesso Stato, stimate nel 2009 in 740 milioni.
Infine, nel 2021, le persone in fuga da guerre, violenze, persecuzioni e violazioni di diritti umani risultavano essere 89,3 milioni, un aumento dell’8% rispetto all’anno precedente e oltre il doppio rispetto al dato registrato 10 anni fa, secondo il rapporto statistico annuale dell’UNHCR Global Trends. Da allora, però, l’invasione russa dell’Ucraina e altre emergenze (dall’Africa all’Afghanistan ad altre aree del mondo), hanno portato la cifra a superare la soglia dei 100 milioni.
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