I paesi in via di sviluppo sono nazioni il cui sviluppo economico è in corso, partendo da uno stato di sottosviluppo o da economie di transizione
Cos’è un paese in via di sviluppo? I paesi in via di sviluppo sono nazioni il cui sviluppo economico è in corso, partendo da uno stato di sottosviluppo o da economie di transizione. Pur non avendo ancora raggiunto lo status di paesi sviluppati, stanno facendo progressi più significativi rispetto a quelli che sono ancora considerati paesi sottosviluppati.
Questi paesi in via di sviluppo stanno attraversando una transizione da stili di vita tradizionali a modelli di vita più moderni, spesso influenzati dalla rivoluzione industriale inglese del XVIII e XIX secolo, secondo autori come Walter Whitman Rostow.
Un paese sottosviluppato può essere classificato come in via di sviluppo o anche emergente quando:
- Supera un certo livello di sviluppo umano, con un Indice di Sviluppo Umano (ISU) superiore a 0,800.
- Ha un reddito pro capite generalmente superiore a 8000 dollari.
- Ha una dimensione economica significativa o una distribuzione economica notevole, anche se non soddisfa i criteri precedenti, come è il caso di paesi come Cina, India e Indonesia.
In questi paesi emergenti, si verifica spesso un notevole cambiamento sociale, con una migrazione di popolazioni rurali verso le città. Presentano uno standard di vita relativamente elevato, un settore industriale in crescita e un ISU medio o alto.
La maggior parte dei paesi emergenti affronta sfide come la povertà e la necessità di creare capitale. Per raggiungere uno sviluppo sostenibile, è essenziale investire in infrastrutture moderne (sia fisiche che istituzionali) e allontanarsi da settori ad alto impatto economico, come l’agricoltura e l’estrazione di risorse naturali. In contrasto, i paesi sviluppati tendono ad avere economie basate su una crescita continua nei settori terziario e terziario avanzato, oltre a uno standard di vita elevato.
Uso del termine “paese in via di sviluppo”
L’uso del termine “paese in via di sviluppo” o “paese emergente” per alcuni dei paesi meno sviluppati potrebbe essere considerato improprio, poiché alcuni paesi poveri non stanno registrando un miglioramento economico come il termine suggerisce, ma hanno vissuto periodi prolungati di difficoltà.
Alcuni studiosi nell’ambito dell’economia dello sviluppo, come Theodore Schultz, vincitore del Premio Nobel nel 1979, hanno scoperto che un contadino istruito nei paesi in via di sviluppo è più produttivo di un contadino analfabeta. Questo dimostra che investire nel capitale umano, come l’istruzione e la salute, è un efficace strumento di sviluppo economico. Altri, come Mohammed Tamim, ritengono che lo sviluppo economico sia universalmente misurabile solo attraverso l’istruzione, dal livello primario all’università.
Il concetto di paese in via di sviluppo si riferisce principalmente al livello di sviluppo economico, che non sempre coincide con lo sviluppo sociale in termini di istruzione, salute o aspettativa di vita. Si utilizzano indicatori statistici come il reddito pro capite (PIL), l’aspettativa di vita, l’alfabetizzazione, ecc. per misurare lo sviluppo di un paese. L’ONU ha creato l’ISU, un indicatore che considera questi fattori per valutare il livello di sviluppo umano dei paesi.
I paesi in via di sviluppo sono generalmente quelli che non hanno raggiunto un alto grado di industrializzazione rispetto alla loro popolazione e che hanno un livello di vita inferiore. C’è una stretta correlazione tra reddito medio e alta crescita demografica.
Le Nazioni Unite permettono a ciascuna nazione di scegliere autonomamente se essere classificata come “sottosviluppata” o “in via di sviluppo“, anche se molti economisti e altri osservatori ignorano questa regola di auto-designazione.
Per mitigare l’aspetto eufemistico del termine “in via di sviluppo“, molte organizzazioni internazionali hanno iniziato a utilizzare l’espressione “paesi meno sviluppati” per riferirsi a nazioni più povere che non possono essere classificate come in via di sviluppo. Questo aiuta anche a evitare l’errata convinzione che il tenore di vita nei paesi in via di sviluppo sia uniforme.
Il concetto di paese in via di sviluppo è presente in diversi sistemi teorici con orientamenti vari, come le teorie della decolonizzazione, la teologia della liberazione, il marxismo, il socialismo, l’antimperialismo e l’economia politica e futura.
Cause di sottosviluppo
Le cause del sottosviluppo non trovano un accordo unanime. Mentre alcune, come il clima, sono comunemente accettate dagli esperti, altre generano discrepanze di opinione.
L’autore keniota Ali A. Mazrui ha individuato il clima, il colonialismo e i governi delle nazioni sottosviluppate come fattori determinanti del sottosviluppo in Africa. Tuttavia, le cause generali e specifiche non sono definitive, e l’elenco di seguito non pretende di essere esaustivo o definitivo.
Economia
La teoria del modello Harrod-Domar evidenzia che un basso livello di risparmio può portare a bassi investimenti, ma un’elevata quantità di risparmio e investimenti non garantisce necessariamente uno sviluppo robusto.
- Il controllo delle regole commerciali da parte delle nazioni più ricche.
- L’utilizzo delle risorse per pagare gli interessi sui debiti.
- L’interesse geopolitico o commerciale nei confronti di altre nazioni.
- Riforme imposte per affrontare situazioni di deficit di bilancio e debito tramite finanziamenti da organizzazioni multilaterali come il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Mondiale.
- Scarsa considerazione e comprensione delle peculiarità culturali da parte delle multinazionali.
La teoria della dipendenza basata sulla “divisione internazionale del lavoro” proposta da David Ricardo, che sosteneva la specializzazione dei paesi in produzioni in cui hanno un “vantaggio comparativo“, ossia la capacità di produrre meglio determinati beni o servizi rispetto ad altri paesi.
Aspetti Sociali
- Caratteristiche innate delle persone come attitudini e abilità.
- Cultura e atteggiamenti della popolazione.
- Condotta delle élite e dei leader, inclusa la corruzione.
- Alti tassi di fertilità e natalità.
- Strutture e istituzioni legali.
- Posizionamento storico e culturale del paese in un contesto più ampio.
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