Per sapere che ore sono in qualunque parte del mondo bisogna conoscere i concetti di meridiani e fuso orario
Cos’è il fuso orario? Per capire cosa sono i fusi orari bisogna, prima, conoscere i meridiani. Si chiama meridiano (o linea di longitudine) un arco immaginario che congiunge il Polo Nord con il Polo Sud.
La superficie della Terra è stata convenzionalmente divisa in 24 meridiani (o spicchi). Lo spicchio formato da 2 meridiani consecutivi è un fuso orario. Le nazioni comprese all’interno di un furo orario hanno la stessa ora.
Il calcolo si effettua partendo dal “meridiano zero” di Greenwich (Inghilterra). Quindi, se nel meridiano zero sono le 12.00, nel meridiano successivo, procedendo in senso orario sono le 13.00, mentre procedendo in senso anti orario sono le 11.00.
L’Italia si trova nel primo fuso orario a est di Greenwich, quindi è avanti di un’ora rispetto all’Inghilterra. Nei Paesi che adottano nei mesi estivi l’ora legale, la differenza aumenta di un’ora. Quindi, in Italia diventa di +2 con l’entrata in vigore dell’ora legale. Anche gli inglesi, però, con l’arrivo dell’estate, adottano l’ora legale.
Paesi molto grandi come Stati Uniti, Russia, Australia, ecc. rientrano in più fusi orari e quindi hanno orari differenti di zona in zona. In Russia vi sono 11 fusi orari differenti (da +2 a +12). La Cina, invece, nonostante sia un Paese molto esteso, ha un solo fuso orario.
Invece, altre nazioni a cavallo tra 2 fusi hanno un orario non intero: ad esempio, India e Sri Lanka sono a +5:30 da Greenwich, e l’Iran è a +3:30.
Inoltre, ci sono Paesi che adottano i quarti d’ora: ad esempio, Per il Nepal (+5:45) e le isole Chatham in Nuova Zelanda (+12:45). Questa sottodivisione fa sì che, in realtà, i fusi orari non siano 24 ma 39. Oggi, quindi, la Terra è divisa in 39 fusi orari.
Infine, in alcune situazioni, dove le caratteristiche fisiche del Pianeta non consentono di avere una linea meridiana retta (situazione che si verifica quando un meridiano incontra piccole porzioni di terra che per ovvie ragioni non possono essere divise da 2 fusi orari) la linea meridiana procederà “aggirando” il territorio, tipicamente un’isola in mezzo all’Oceano, mentre lo Stato che esercita la sovranità su quell’isola, aderirà al fuso orario che, per ragioni politiche od economiche, riterrà più vantaggioso.
L’origine del fuso orario
Il fuso orario è una convenzione che nasce da precise esigenze degli uomini. Si tratta di una convenzione che risale agli inizi del ‘900.
Prima dell’avvento degli orologi, gli uomini scandivano il tempo sulla base della cosiddetta “ora locale” o “ora solare“. Tutto andò bene fino a quando la vita e le relazioni socio economiche erano ristrette a confini di territori relativamente piccoli. Quando, però, i rapporti fra le diverse nazioni, incominciarono ad intensificarsi, il Sole e l’ora locale, non furono più sufficienti a rispondere ad esigenze di viaggio, di scambi e di relazioni che erano notevolmente cambiati.
Tutto ebbe inizio nel 1834 con la creazione del meridiano di Greenwich: il cosiddetto “meridiano zero“. Da quel momento, il Mondo fissò le lancette dei suoi orologi su quella linea immaginaria che passa per l’osservatorio astronomico di Greenwich (Londra).
In conseguenza dei congressi di Roma (1883) e di Washington (1884), la superficie terrestre venne divisa in 24 fusi orari uguali (di 15° di ampiezza ciascuno), con la convenzione che tutti i territori appartenenti allo stesso fuso avessero la stessa ora legale e che la longitudine di zero gradi corrispondesse al meridiano di Greenwich. Si convenne di considerare “fuso orario zero” quello centrato su questo meridiano e che si estende di 7,5° a est e a ovest di esso. I fusi orari successivi, di numero d’ordine 1, 2, 3, ecc., sono centrati rispettivamente sui meridiani di longitudine est 15°, 30°, 45°, ecc.
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