La Nasa lancerà una sonda verso l’asteroide allo scopo di studiarlo, ma si pensa anche a come estrarre i metalli presenti
16 Psyche, l’asteroide che contiene più metalli di quelli presenti sulla Terra. Nel 2022 la Nasa lancerà una sonda verso “16 Psyche“, l’asteroide di 250 km di diametro che contiene più metalli di quelli presenti su tutta la Terra.
L’asteroide è composto in prevalenza da ferro e nichel (un metallo che usiamo per creare acciaio inossidabile, batterie ricaricabili, robot e leghe a memoria di forma).
Se fosse possibile estrarli, il loro valore toccherebbe i 10.000 quadrilioni di dollari (il Pil mondiale vale appena 74 trilioni di dollari). La sonda della Nasa raggiungerà l’asteroide nel 2026 e resterà per 21 mesi in orbita analizzandolo con tutti gli strumenti necessari.
L’asteroide fu scoperto il 17 marzo 1852 da Annibale de Gasparis (un astronomo dell’Osservatorio di Capodimonte a Napoli), che lo battezzò con il nome della figura mitologica greca che nacque mortale e sposò Eros (il dio dell’amore).
Dopo oltre 2 secoli di studio, gli scienziati oggi pensano che questa gigantesca massa metallica sia quello che resta del nucleo di un corpo celeste formatosi alla nascita del nostro sistema solare. I pianeti come la Terra sono composti da elementi agglomerati su diversi livelli: quelli più densi (come i metalli) si addensano e stabilizzano nella zona centrale, mentre quelli più leggeri si dispongono nelle aree superficiali. “16 Psyche” ha perso la sua parte meno densa e ora vaga nello spazio come una grande “boccia“.
Katherine de Kleer, professoressa del California Institute of Technology, ha detto: “Il primo sistema solare era un luogo violento, poiché i corpi planetari si univano e poi si scontravano l’uno con l’altro mentre si stabilizzavano in orbite attorno al Sole. Pensiamo che i frammenti dei nuclei, dei mantelli e delle croste di questi oggetti siano giunti fino a noi sotto forma di asteroidi“.
Nel sistema solare sono stati individuati circa 600 mila asteroidi. Il più grande è Cerere, che ha un diametro di quasi 1000 km. Invece, Vesta e Pallade raggiungono i 500 km.
Alcuni scienziati pensano che l’era spaziale non partirà davvero fino a quando non cominceremo ad estrarre metalli preziosi dagli asteroidi, riducendo i costi dell’esplorazione grazie ai profitti dell’attività mineraria.
La Cina sta già lavorando al progetto di robot-minatori da inviare su piccoli corpi celesti selezionati da telescopi e sonde, e i vettori di lancio riutilizzabili contribuiranno a rendere meno oneroso ogni viaggio spaziale.
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