L’espressione “una tantum” è largamente diffusa e di uso comune. Perché si dice così e qual è il significato
Perché si dice una tantum. L’espressione “una tantum” viene usata nel linguaggio comune con il significato di “una volta soltanto“. E’ un modo di dire che, spesso, viene usato in modo inesatto come sinonimo di “una volta ogni tanto“.
Si adopera soprattutto nel linguaggio giuridico, amministrativo e burocratrico per indicare un pagamento (a titolo di compenso, di gratifica, di indennità, di assolvimento di un obbligo, ecc.), di solito a carattere straordinario, che viene fatto mediante una determinata somma senza obbligo di ripeterlo (ad esempio, dare una gratifica una tantum ai dipendenti).
Nell’uso corrente si adopera per indicare una tassa, una sovrimposta o un contributo straordinarî, limitati a una volta soltanto.
La una tantum è utilizzata anche con i piani tariffari di diversi operatori telefonici.
E’ una parola latina e la sua datazione ufficiale nel lessico della lingua italiana coincide con la prima registrazione lessicografica, avvenuta nell’VIII edizione del Dizionario moderno di Alfredo Panzini (Milano, Hoepli 1942) per opera di Bruno Migliorini.
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