Spaventare una persona è reato?

Spaventare una persona può costituire reato, purché ricorrano determinate condizioni (come minacce, stalking ed estorsione)

Spaventare una persona è reato?

Spaventare una persona è reato? Spaventare qualcuno può, in certi casi, costituire reato, ma solo se vengono soddisfatte alcune condizioni specifiche. Un esempio è il reato di minaccia, che si verifica quando il timore suscitato nella vittima è provocato dalla prospettiva di un male ingiusto e concreto. Secondo l’articolo 612 del codice penale, la minaccia deve essere effettivamente in grado di intimorire una persona comune nelle stesse circostanze. Non è necessario che la vittima si senta davvero spaventata: è sufficiente che la minaccia sia tale da poter incutere paura a una persona ragionevole. Per esempio, la minaccia di morte rivolta da una persona anziana e debole a un uomo giovane e robusto può comunque essere considerata reato, anche se il destinatario non ne è spaventato.

Stalking

Un altro scenario è lo stalking, regolato dall’articolo 612-bis del codice penale. Se le minacce o gli atti intimidatori si ripetono nel tempo, creando un grave e perdurante stato di ansia o paura nella vittima, si potrebbe configurare il reato di stalking. Questo reato si verifica anche quando la vittima sviluppa un fondato timore per la propria incolumità, quella di un familiare o di una persona con cui ha una relazione affettiva, o subisce un’alterazione delle proprie abitudini di vita. In tal caso, è possibile sporgere querela per stalking, ma è importante che le minacce siano percepite come credibili.

Estorsione

In situazioni più gravi, l’intimidazione può configurare il reato di estorsione, disciplinato dall’articolo 629 del codice penale. Questo accade quando la paura viene utilizzata per ottenere un vantaggio ingiusto a discapito della vittima, come avviene nei casi di estorsione mafiosa, in cui i commercianti sono costretti a pagare il pizzo.

Alla luce di queste considerazioni, è possibile affermare che spaventare una persona diventa un reato solo se il timore indotto deriva dalla minaccia di un male ingiusto e concreto, tale da impaurire una persona comune. Ad esempio, minacciare di versare una tazza di latte addosso a qualcuno potrebbe essere considerato una minaccia, se la vittima è allergica al lattosio e potrebbe subire uno shock anafilattico.

Spaventare qualcuno è reato?

Nel caso presentato all’inizio, il fatto che la vicina sbatta con violenza la porta di casa in presenza di un bambino non sembra, da solo, configurare una minaccia penalmente rilevante, a meno che questa azione non sia accompagnata da altre condotte più gravi. Spaventare qualcuno per il puro gusto di farlo, senza prospettare un male ingiusto o senza tentare di ottenere un indebito vantaggio, non è infatti una condotta che rientra nella sfera del penalmente rilevante.

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