Il concetto di “tradimento” si riferisce alla violazione dell’obbligo di fedeltà coniugale. Tuttavia, la definizione pratica di tradimento è evoluta nel tempo, includendo comportamenti che vanno oltre l’ambito fisico
Cosa si intende per tradimento? Il concetto di tradimento si riferisce alla violazione dell’obbligo di fedeltà coniugale, come definito dall’articolo 143 del Codice civile, comportando spesso una separazione con addebito di responsabilità legale. Tuttavia, la definizione pratica di tradimento è evoluta nel tempo, includendo comportamenti che vanno oltre l’ambito fisico.
In parole semplici, il tradimento è qualsiasi azione che mina la fiducia tra i coniugi. Questo può includere interazioni online, complimenti espliciti o richieste di contenuti inappropriati, oltre alle relazioni fisiche.
Cos’è la fedeltà?
La fedeltà, nell’ambito matrimoniale, implica l’impegno dei coniugi a mantenere la fiducia reciproca e il legame fisico e emotivo durante l’intera durata della relazione. Tale obbligo riguarda esclusivamente le coppie sposate e diventa vincolante dalla data del matrimonio, non includendo convivenze o unioni civili.
Va oltre la semplice esclusività sessuale e comporta la capacità di sacrificare scelte personali per il bene della coppia, secondo pronunce giuridiche come la Cassazione del 18 settembre 1997 numero 9287, il Tribunale di Roma del 29 maggio 2013 e il Tribunale di Terni del 7 gennaio 2021 numero 6. Il concetto di tradimento si estende a qualsiasi azione, anche se compiuta in buona fede, che possa danneggiare la reputazione o la fiducia del partner.
Il tradimento digitale
Nell’epoca digitale, la giurisprudenza della Cassazione ha evidenziato l’espansione del concetto di tradimento, includendo una serie di comportamenti che spesso si manifestano in segreto, per la loro natura maliziosa e intenzionale. Questi comportamenti comprendono chat e messaggi che indicano un coinvolgimento emotivo o fisico tra due persone, così come la richiesta di un appuntamento, che se segreta, suggerisce l’intenzione di instaurare una relazione con un estraneo.
Anche un rapporto platonico può essere considerato tradimento se indica una relazione, anche solo telematica, tra due individui. Attualmente, è considerato adulterio anche il semplice chattare segretamente con qualcuno con l’intento di creare un legame diverso dall’amicizia, anche se i due non si sono mai incontrati di persona.
Inoltre, iscriversi a un sito di incontri può essere considerato tradimento, mentre la consultazione di un sito con materiale per adulti o il mettere like su una foto di una persona attraente non costituisce adulterio. In sintesi, i doveri coniugali possono essere violati non solo attraverso l’infedeltà fisica, ma anche attraverso l’infedeltà mentale.
Il tradimento come violazione della reputazione del coniuge
Il tradimento può manifestarsi anche attraverso l’azione di danneggiare la reputazione del coniuge, adottando atteggiamenti ambigui con un’altra persona in pubblico. Le voci che possono derivare da tali comportamenti possono creare tensioni all’interno del matrimonio e chiunque non faccia nulla per evitarlo ne è responsabile.
Ad esempio, se una donna trascorre spesso del tempo con il suo capo, cena frequentemente con lui e talvolta viaggia insieme, creando l’idea diffusa sul luogo di lavoro che tra loro ci sia una relazione, il Tribunale potrebbe considerare questo comportamento una violazione degli obblighi matrimoniali, anche senza la prova di un effettivo coinvolgimento romantico, e ascrivere la separazione al coniuge coinvolto.
Come già evidenziato dalla Cassazione, il tradimento non è limitato alla sfera fisica: ogni gesto che mina la fiducia nel partner è considerato tale. La relazione coniugale si basa sul rispetto reciproco e quindi anche sulla fedeltà.
Cosa comporta il tradimento?
Il tradimento non è più considerato un reato. In passato lo è stato, limitandosi poi solo alle donne fino al 1969. Attualmente, è considerato solo un illecito civile. Le sue conseguenze includono la perdita del diritto al mantenimento e l’incapacità di rivendicare diritti ereditari in caso di morte dell’ex coniuge prima del divorzio. In casi eccezionali, l’adulterio può comportare un risarcimento, ma ciò avviene solo quando si manifesta pubblicamente e danneggia la reputazione del coniuge.
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