Cosa rischia chi presta l’auto a un’altra persona? Quali sono le conseguenze derivanti dalla circolazione con un veicolo altrui?
Cosa rischia chi presta l’auto? Prestare l’auto è un gesto comune di cortesia, specialmente tra familiari che convivono. Tuttavia, questo atto comporta alcuni rischi e responsabilità legali da considerare. In primo luogo, il proprietario dell’auto potrebbe essere ritenuto legalmente responsabile per multe o incidenti causati dal conducente che ha preso in prestito il veicolo. In secondo luogo, ci sono regole specifiche da seguire quando si presta l’auto a qualcun altro, e la violazione di tali norme può portare a sanzioni severe.
Non esiste una legge che vieti di prestare l’auto a un’altra persona, ed è pratica comune quando si guida il veicolo di un familiare. Tuttavia, è importante comprendere i rischi associati a questa azione. Ad esempio, la legge attribuisce al proprietario dell’auto la responsabilità per gli incidenti stradali, indipendentemente da chi guidava al momento dell’incidente. Inoltre, il Codice della Strada stabilisce sanzioni per coloro che guidano abitualmente un’auto che non è di loro proprietà.
Cosa si rischia a prestare l’auto in caso di incidente?
Prestare l’auto a qualcun altro può comportare responsabilità legali per il proprietario, anche se non era alla guida al momento dell’incidente. Il Codice Civile specifica che il proprietario del veicolo è responsabile insieme al conducente, a meno che non dimostri che la circolazione del veicolo è avvenuta contro la sua volontà. In pratica, chi presta l’auto può essere citato in giudizio da chi subisce danni a causa dell’incidente provocato dal conducente. Questo vale sia per il caso in cui l’auto venga prestata al proprio figlio diciottenne, sia se non vi è alcun legame di parentela tra proprietario e conducente.
L’unico modo per esimersi dalla responsabilità è dimostrare che l’auto è stata utilizzata senza il consenso del proprietario. Al contrario, lasciare l’auto aperta con le chiavi all’interno non esonera il proprietario dalla responsabilità, poiché in questo caso non è possibile dimostrare che la circolazione del veicolo è avvenuta contro la sua volontà.
Il proprietario può rivalersi nei confronti del conducente a cui ha prestato l’auto?
La responsabilità solidale tra proprietario e conducente riguarda principalmente i rapporti esterni, ovvero verso i terzi danneggiati. Tuttavia, internamente, il proprietario può dimostrare la propria estraneità ai fatti e richiedere al conducente il rimborso dei danni pagati al terzo danneggiato. In altre parole, la responsabilità solidale protegge i terzi danneggiati, che possono agire legalmente contro il proprietario anche se non era alla guida al momento dell’incidente. Poiché l’identità del conducente non è sempre nota, ma è facile risalire al proprietario tramite la targa, nell’ambito dei rapporti interni, l’obbligo di risarcimento spetta esclusivamente al conducente, mentre il proprietario ha il diritto di richiedere il rimborso completo dei danni pagati al terzo danneggiato.
Incidente con l’auto in prestito
Prestare l’auto a qualcuno comporta rischi, specialmente se si verifica un incidente, con conseguenze sia per i danni materiali che per quelli fisici. La questione assicurativa diventa centrale in tali situazioni e dipende dalla responsabilità dell’incidente, come se fosse stato il proprietario stesso alla guida.
Se il conducente dell’auto in prestito non è responsabile dell’incidente, l’assicurazione coprirà i danni all’auto e le lesioni fisiche del conducente. Tuttavia, se è il conducente in prestito a essere responsabile dell’incidente, ci sono diverse implicazioni. Innanzitutto, il proprietario potrebbe subire un aumento nella classe di merito assicurativo. Inoltre, è importante verificare i dettagli della polizza assicurativa, poiché potrebbe limitare le responsabilità ai sinistri causati dal proprietario stesso. In tal caso, il proprietario sarà responsabile per i danni e i costi di risarcimento.
Multe: paga il proprietario o il conducente?
Per le infrazioni al Codice della strada, vale la responsabilità solidale per il pagamento delle multe: se il conducente non le pagasse, il proprietario sarebbe chiamato a farlo. Successivamente, il proprietario potrebbe rivalersi sul conducente (responsabile effettivo) per il rimborso.
I punti della patente vengono tolti solo al conducente, ma se la multa viene emessa in ritardo (quando il conducente non è stato fermato sul momento), il proprietario ha 60 giorni per fornire i dati del conducente al momento dell’infrazione.
Le multe comminate al conducente dell’auto in prestito sono una responsabilità anche per il proprietario del veicolo, anche se non ha commesso personalmente l’infrazione. Entrambi possono essere chiamati a pagare l’intero importo dovuto (sono responsabili in solido ed entrambi possono fare ricorso), ma il proprietario rischia anche il fermo amministrativo del veicolo.
Il proprietario può intentare azioni legali contro il conducente effettivo per ottenere il rimborso, ma è importante farlo tempestivamente per evitare interessi aggiuntivi e pignoramenti. È importante notare che il verbale viene consegnato direttamente al conducente come notifica.
Per quanto riguarda la decurtazione dei punti dalla patente, se la notifica avviene in ritardo, è necessario comunicare i dati del conducente entro 60 giorni, altrimenti si rischia una sanzione pecuniaria.
Nel caso di violazioni che comportano il sequestro del veicolo, se il conducente non è il proprietario e quest’ultimo è estraneo ai fatti, al conducente viene comminata una sanzione pecuniaria maggiorata.
Naturalmente, la situazione cambia se il conducente è un figlio minorenne. In questo caso, i genitori sono responsabili delle sanzioni amministrative e delle conseguenze civili, a meno che possano dimostrare che l’uso dell’auto è avvenuto contro la loro volontà.
Reati commessi con l’auto prestata
Se il conducente dell’auto prestata la utilizza per commettere reati, la responsabilità penale ricade esclusivamente su di lui. In Italia, la responsabilità penale è personale e nessuno risponde per i reati commessi da un’altra persona, quindi solo il conducente effettivo è responsabile dei reati commessi con l’auto o a bordo del veicolo.
Regole per prestare l’auto
Se si presta l’automobile a una persona non convivente per più di 30 giorni, è necessario comunicarlo ufficialmente alla motorizzazione affinché i dati del conducente siano riportati sul libretto di circolazione. Se questa comunicazione non viene effettuata e viene riscontrata dalle forze di polizia, può scattare una sanzione amministrativa pecuniaria che va da 727 a 3.629 euro, oltre al sequestro della carta di circolazione.
Prestare l’auto a familiari o amici non conviventi per più di 30 giorni richiede una comunicazione alla Motorizzazione per l’annotazione sulla carta di circolazione. L’omissione di questa comunicazione è punita con una sanzione di 705 euro e il ritiro della carta di circolazione.
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