Quanto è forte il potere della magistratura in Italia?

La magistratura è nata come corpo autonomo e indipendente dallo Stato, necessario a garantire il cittadino dagli abusi di quest’ultimo

Quanto è forte il potere della magistratura in Italia?
Quanto è forte il potere della magistratura in Italia? Nell’intenzione dei padri costituenti la magistratura è nata come corpo autonomo e indipendente dallo Stato, necessario a garantire il cittadino dagli abusi di quest’ultimo.

  • La magistratura è un limite il potere esecutivo: la Pubblica Amministrazione non potrebbe mai agire di propria iniziativa senza un provvedimento del giudice (si pensi a una perquisizione, a una ispezione, a un arresto a meno che non sia in flagrante).
  • La magistratura è un limite al potere legislativo: viene esercitato tramite il controllo della Corte Costituzionale sulle leggi adottate dal Parlamento (o dal Governo), che mai possono essere contrarie ai principi stabiliti dalla Costituzione.

In questo modo, però, si è finito per dare alla magistratura un potere notevole nella convinzione che esso sarebbe stato usato sempre nei limiti della legalità, secondo imparzialità e con perizia. Ma anche gli uomini migliori possono sbagliare e la storia è piena di esempi di errori gravi (fatti in buona o malafede).

Quindi, per chi scrisse la Costituzione, il potere accordato alla magistratura serviva a limitare gli altri poteri. Di fatto, però, i giudici sono diventati il nuovo centro del potere. Infatti, non esiste un ulteriore organo a controllarli se non il Consiglio Superiore della Magistratura (CSM). Cioè, il controllore e il controllato fanno parte dello stesso organo. Infatti, il CSM è l’organo di governo della magistratura eletto per 2/3 dagli stessi magistrati.

I poteri della magistratura

Il potere di interpretazione del diritto

Il giudice è soggetto solo alla legge” dice l’articolo 117 della Costituzione. Di conseguenza, i magistrati hanno il potere di interpretare le norme secondo il proprio convincimento, al di là di quelle che possono essere le direttive della Pubblica Amministrazione o i precedenti giudiziari dei loro stessi colleghi. Un giudice può decidere anche in difformità dalla stessa Cassazione, seppur motivando la propria interpretazione.

Questo potere invece di accrescere le garanzie del cittadino potrebbe ridurle, non consentendo di prevedere quale potrebbe essere la probabile sorte del giudizio, pur attenendosi all’interpretazione dominante della giurisprudenza. Infatti, un magistrato potrebbe fornire sempre una decisione contraria all’indirizzo maggioritario. Ciò succede anche all’interno della stessa Cassazione (dove le singole sezioni possono essere in disaccordo tra loro).

La stessa Cassazione potrebbe un giorno stabilire una interpretazione originale di una norma, seppur non trovi un fondamento nelle parole usate dal legislatore. Ad esempio, secondo la sentenza della Cassazione, commette reato il cittadino che non mostra la carta d’identità alle autorità che gliene facciano richiesta. Anche se non esiste una norma che stabilisca l’obbligo di uscire di casa con i documenti di riconoscimento. Quindi, la magistratura può, con il suo potere interpretativo, stabilire la direzione che le leggi devono avere, correggendo le norme scritte dal Parlamento.

A volte il potere della magistratura si confronta con questioni di rilevante valore economico: ad esempio, alle cause in materia pensionistica, bancaria, assicurazioni, rapporti di lavoro e così via. Senza contare gli effetti che tutto ciò può determinare ai fini della condanna di eventuali appartenenti a organizzazioni criminali o di politici, così influenzando la vita dei partiti e delle elezioni.

Il potere di cancellare le leggi

Un altro potere in mano alla magistratura è quello di cancellare le leggi ritenute incostituzionali. Tale potere è riconosciuto alla Corte Costituzionale su iniziativa di un altro giudice (chiamato ad applicare, nel corso di una causa, la norma sospettata di illegittimità) e mai al cittadino (il quale non può mai ricorrere alla Consulta in via autonoma).

Anche qui il potere della magistratura è enorme, avendo la possibilità di ritenere illegittima una norma perché contrastante non con un articolo specifico della Costituzione ma con i principi generali dell’ordinamento. Il che rende discrezionale la sua decisione. Quindi, tramite la Corte Costituzionale, la magistratura può dettare la politica economica e sociale del Paese e sostituirsi in parte al legislatore (per quanto non le sarebbe concesso).

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