Quante persone finiscono in galera senza colpe in Italia

Dal 1991 al 2021, sono stati 30.000 gli italiani che hanno subito l’ingiustizia della detenzione ingiusta. In questo periodo, lo Stato ha dovuto risarcire le vittime con un totale di 932.937.000 euro

Quante persone finiscono in galera senza colpe in Italia
Quante persone finiscono in galera senza colpe in Italia. Secondo i dati raccolti dall’osservatorio sulla giustizia penale www.errorigiudiziari.com, nel 2022 sono state 539 le persone incarcerate in Italia ingiustamente. Questo significa che, in media, ogni giorno tre persone finiscono in carcere senza avere commesso il reato per cui sono accusate.

Nel complesso, negli ultimi vent’anni, dal 1991 al 2021, sono stati 30.000 gli italiani che hanno subito l’ingiustizia della detenzione ingiusta. In questo periodo, lo Stato ha dovuto risarcire le vittime con un totale di 932.937.000 euro.

È importante distinguere tra le persone che subiscono una custodia cautelare in carcere o agli arresti domiciliari, salvo poi essere assolte, e quelle che restano vittime di errori giudiziari veri e propri.

Nel primo caso, si tratta di persone che vengono arrestate in attesa di giudizio, ma che poi vengono prosciolte. In questo caso, la giustizia ha funzionato, anche se con un ritardo che ha causato un danno alla persona innocente.

Nel secondo caso, invece, si tratta di persone che vengono condannate con sentenza definitiva e poi assolte in seguito a un processo di revisione. In questo caso, si tratta di un vero e proprio errore giudiziario, che può avere conseguenze devastanti per la vita delle vittime.

Nel 2022, gli errori giudiziari sono stati otto, uno in più rispetto all’anno precedente. Nel complesso, negli ultimi ventun anni, dal 1991 al 2022, sono stati 222 i casi di errori giudiziari, per una spesa complessiva per risarcimenti di 76 milioni 255 mila euro.

I dati del 2022 evidenziano un aumento del numero di errori giudiziari rispetto all’anno precedente. Questa situazione potrebbe essere dovuta a diversi fattori, tra cui la complessità dei reati, la difficoltà di raccogliere le prove e il pregiudizio che può indurre a giudicare in modo affrettato.

Due tipi di ingiusta detenzione
Occorre comunque distinguere fra due tipi di ingiusta detenzione:

La custodia cautelare, che viene applicata a una persona prima della sentenza definitiva, quando sussistono gravi indizi di colpevolezza e il pericolo di fuga o di reiterazione del reato. In questo caso, se il soggetto viene assolto, ha diritto a un risarcimento da parte dello Stato, ma non può ottenere la revisione del processo, che è possibile solo in caso di errori giudiziari veri e propri.

La condanna definitiva, che viene pronunciata dal giudice dopo un processo di primo grado, di appello e di Cassazione. In questo caso, se il soggetto viene assolto in seguito a un processo di revisione, ha diritto a un risarcimento da parte dello Stato e può ottenere la restituzione dei beni sequestrati.

Il fenomeno dell’errore giudiziario

Gli errori giudiziari sono casi in cui una persona viene condannata per un reato che non ha commesso. Si tratta di un fenomeno complesso, che può essere causato da una serie di fattori, come:

  • La mancanza di prove, che può portare a una condanna sulla base di indizi o presunzioni.
  • Le carenze dell’investigazione, che possono portare a una ricostruzione dei fatti errata.
  • L’errore umano, che può riguardare sia i giudici che gli investigatori.
Le conseguenze dell’ingiusta detenzione

L’ingiusta detenzione ha conseguenze devastanti per le persone che ne sono vittime. Oltre alla perdita della libertà personale, queste persone devono affrontare:

  • Il trauma psicologico, che può portare a depressione, ansia e altri disturbi mentali.
  • Le difficoltà sociali e lavorative, che possono rendere difficile la riconciliazione con la vita di tutti i giorni.
  • Il danno economico, legato alla perdita di lavoro, di reddito e di opportunità.

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