Per diventare reato, il pettegolezzo deve consistere in un’offesa all’altrui decoro morale o professionale
Quando un pettegolezzo diventa reato? La legge italiana non prevede alcuna norma che vieti il “pettegolezzo“. Quindi, una volta svelato un segreto a un amico non ci si può lamentare se questi lo rivela ad altri. Per legge, infatti, non è consentito far affidamento sulla discrezione altrui. Quindi, chi vuole mantenere il massimo riserbo su un determinato fatto deve essere il primo a custodirlo e a non rivelarlo.
Diverso è il caso della “maldicenza” che, al contrario del “pettegolezzo“, è offensiva e mira a pregiudicare l’onore e la reputazione di una persona. La “maldicenza” è spesso falsa (o è l’esagerazione di un fatto reale) ed è rivolta a danneggiare l’immagine della vittima. Non è facile individuare il confine tra “pettegolezzo” e “maldicenza“.
Per diventare reato, il “pettegolezzo” deve consistere in un’offesa all’altrui decoro morale o professionale. Quindi, se la notizia (vera o falsa che sia) non lede in alcun modo la dignità altrui, la sua diffusione non è reato e non è possibile denunciare l’autore della divulgazione.
Inoltre, affinché il “pettegolezzo” diventi reato deve essere comunicato ad almeno 2 persone. Quindi, il reato scatta anche quando si sparla di qualcuno prima con una persona, poi con un’altra, poi con un’altra ancora. Si configura una “diffamazione” se il fatto rivelato è sempre lo stesso. Se, invece, si tratta di fatti tra loro differenti non ci sarà alcun reato e non sarà possibile sporgere querela.
Infine, il fatto offensivo non deve essere necessariamente falso. Chi rivela determinati aspetti della vita più intima di una persona, che per l’opinione comune possono pregiudicarne il decoro, commette reato. Il “pettegolezzo” diffuso negli ambienti di lavoro può costare il licenziamento.
Quali pettegolezzi possono costare caro a chi li dice
Rivelare una relazione sentimentale è reato?
Rivelare una relazione altrui è reato solo se si tratta di una persona sposata. Il rischio è che la voce arrivi all’orecchio del coniuge tradito, il che costituisce un attacco alla serenità familiare altrui. Quindi, attenzione a rivelare di aver visto una persona sposata con l’amante. Allo stesso modo, attenzione al fare illazioni su possibili tradimenti. Lo stesso amante può essere querelato per diffamazione se rivela la propria tresca con una persona sposata. Secondo la Cassazione, rivelare al tradito che ha le corna è reato di molestie per via del danno arrecato alla riservatezza e all’intimità sessuale della vittima.
Rivelare un debito è reato?
Dire di una persona che non paga i creditori costituisce un’offesa. Questo pettegolezzo può costare una querela. Scatta la condanna penale nei confronti di chi, allo scopo di screditare la vittima, ne rivela le inadempienze e la definisce, dinanzi agli altri, “moroso“. L’unico caso in cui è consentito rivelare le altrui condizioni economiche è in condominio, quando il debitore è uno dei condomini. Le casse del condominio sono affare comune e, quindi, è legittimo sapere se una persona è oggetto di un pignoramento o è fallita. La legge impone all’amministratore di condominio di rivelare, ai creditori del condominio stesso, i nomi dei condomini non in regola con le quote.
Rivelare lo stato di salute altrui è reato?
La salute è considerata uno dei dati più sensibili che abbiamo. Quindi, chi viene a conoscenza di una malattia di cui soffre una persona (a prescindere dal fatto che lo sappia per via del proprio lavoro, di una confidenza ricevuta da terzi o dallo stesso interessato) non può rivelarlo a altri. Diversamente, commetterebbe un illecito civile, a fronte del quale sarebbe tenuto a risarcire i danni alla vittima. L’eventuale divulgazione del segreto diventa più grave quando la persona che diffonde il messaggio è tenuta, in virtù della propria professione o carica, a rispettare il riserbo di terzi (ad esempio il medico o l’avvocato).
Il pettegolezzo falso è reato?
Parlare male degli altri alle loro spalle non è consentito dalla legge italiana. A rispondere penalmente di tale condotta non è solo colui che, per primo, ha dato il via alla “voce di corridoio” ma anche tutti coloro che hanno, a loro volta, riportato il fatto ad altre persone. Condividere un fatto offensivo espone a una responsabilità personale di tutti i soggetti inseriti in tale catena del “passaparola”.
Un pettegolezzo sul conto in banca è reato?
Tra i dati sensibili di una persona ci sono anche quelli che riguardano il portafogli. Chi viene a sapere quanto una persona ha sul conto corrente non può rivelare il fatto ad altri: pena un risarcimento del danno.
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