Le cose da sapere prima di rivolgersi ad un avvocato

Hai un problema da risolvere e hai deciso di rivolgerti ad un avvocato. I consigli per non arrivare impreparato

Le cose da sapere prima di rivolgersi ad un avvocato
Le cose da sapere prima di rivolgersi ad un avvocato. Hai un problema da risolvere e hai deciso di rivolgerti ad un avvocato? Magari è la prima volta che succede. Allora, prima di bussare al suo studio, è bene arrivare preparati. Non a livello giuridico. Ciò che è importante è conoscere come comportarti con lui a livello umano. Per essere efficiente, il lavoro dell’avvocato deve svolgersi in un clima di sincerità, collaborazione e rispetto reciproco.

Bisogna dire la verità

Quando ti presenti da un avvocato e gli racconti il tuo problema, devi essere sincero. Cioè, devi dire la verità anche se credi di essere in torto, anche se hai fatto cose di cui ti vergogni. L’avvocato non giudica i propri clienti, né li denuncia se confessano un reato. Il suo compito è difenderti anche se sei colpevole ed è tenuto al segreto professionale. Non può rivelare agli altri le informazioni che gli dai. Essere sinceri con il proprio legale è importante: solo se conosce come sono andati davvero i fatti può difenderti nel modo migliore.

Il tempo è denaro

Per costruire un rapporto di fiducia è essenziale essere rispettoso della sua professione e ricompensare il suo lavoro. Quindi, anche se è un tuo parente o un caro amico, è sempre bene proporre un corrispettivo (perché il tempo che dedica a te lo sottrae ad altri clienti o ai suoi impegni personali). Inoltre, alcuni avvocati chiedono un compenso anche per il primo consulto (cioè per consigliarti quando ti presenti allo studio per la prima volta). Quindi, meglio informarsi prima dell’incontro.

La legge impone agli avvocati, nel momento in cui assumono l’incarico, di proporre al cliente un preventivo scritto. Quindi, è tuo diritto sapere prima quanto dovrai pagare per la prestazione professionale (anche se non lo richiedi espressamente).

Infine, se, però, dimostri di non avere sufficienti mezzi economici, la legge ti mette a disposizione il cosiddetto “gratuito patrocinio” (cioè, l’avvocato lo paga lo Stato). Per ottenere tale beneficio è necessario che il tuo reddito non sia superiore a 11.493,82 euro.

Non dimenticare i documenti

Prima di rivolgerti ad un avvocato, raccogli tutti i documenti in tuo possesso che possano servire al suo lavoro (sentenze di cause precedenti, contratti, scritture private, raccomandate) e sistemali in ordine cronologico e per tipologia.

Puoi dire la tua

L’avvocato è tenuto a comunicarti le caratteristiche della causa, le diverse alternative e le possibili difficoltà. Lui di diritto ne sa più di te, ma questo non significa che dovrai accettare tutto ciò che propone solo perché è competente. Infatti, in qualità di cliente, sei libero di proporre strade alternative o di far notare delle mosse che ti sembrano rischiose. Chi subisce le conseguenze di una sconfitta in giudizio sei tu, quindi la tua opinione conta molto.

Puoi cambiare

Quando ti presenti da un avvocato per la prima volta, non sei obbligato ad ingaggiarlo. Infatti, se non ti ispira fiducia (o ti prospetta condizioni che non ti piacciono) puoi sempre rivolgerti altrove. Un avvocato si può cambiare in qualsiasi momento, senza preavviso e senza che sia necessario specificare un motivo. Anche nel mezzo di una causa puoi revocare l’incarico senza pagare penali o costi aggiuntivi. Ovviamente, devi ricompensare il lavoro che il professionista ha svolto per te fino a quel momento.

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