Un milione e mezzo di persone in meno davanti alla tv

1 milione e 500mila persone in meno guardano la tv in prima serata, e 8 milioni nel giorno medio

Un milione e mezzo di persone in meno davanti alla tv
Un milione e mezzo di persone in meno davanti alla tv. 1 milione e 500mila persone in meno guardano la tv in prima serata. Talk show, intrattenimento, talent e serie tv, nessuno si è salvato.

Secondo l’Osservatorio dello studio Frasi, che ha elaborato i dati Auditel relativi al mese di settembre 2021 e li ha confrontati con lo stesso periodo del 2019: “Il fenomeno interessante non è il su e giù dello share ma la diminuzione dell’audience complessiva. Parliamo di un calo dello share del 10-15%, ovvero di quasi un milione e mezzo di persone in meno. È evidente che si tratta di una conseguenza indiretta della fine della pandemia: la gente esce di più“.

Un fenomeno, quello dell’allontanamento dalla tv, che riguarda gli spettatori di ogni classe di età (tranne gli anziani) e che interessa tutti i ceti (tranne i più ricchi e chi ha un titolo di studio elevato).

Francesco Siliato, media analyst dello Studio Frasi, dice: “Andando a vedere nel dettaglio i numeri di settembre 2019 Vs settembre 2021 stupisce che non solo si guarda meno tv ma che c’è una tendenza di cambiamento anche nel pubblico, soprattutto quello della Rai. La guarda chi ha un titolo di studio alto e un reddito alto. […] Il popolo della tv è più femminile, più anziano e più povero della media del popolo italiano, ed è sempre stato così. [..] Oggi è ancora così se si guardano i numeri assoluti, ma se andiamo a vedere nel dettaglio è come se si pareggiasse. Perché ad aumentare sono gli uomini, i laureati e quelli con il reddito più alto“.

Stefano Balassone, manager media, insegnante di comunicazione ed esperto di Rai (ha lavorato alla Terza Rete tra gli anni ’80 e ’90, ed è stato nel CdA per quattro anni, tra il 1998 e il 2002), ha detto: “I grandi fenomeni di ascolto sono fortemente inerziali e sociologici. Hanno a che fare con l’aria che tira. […] Quando nel 2020 avevamo bisogno di informarci sul Covid perché chiusi in casa, nel pieno di una pandemia, lo abbiamo fatto. Ma oggi con l′80% dei vaccinati è difficile mantenere alto il livello degli ascolti, parlando di Covid e di vaccini“. In altre parole, non stiamo più a casa e non ne possiamo più di sentire parlare sempre della stessa cosa.

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